Un anno.
E' già trascorso un anno da quando ho aperto il blog e mi sembra ieri.
Fino a 13 mesi fa, ogni volta che qualcuno mi chiedeva quando avrei aperto un blog rispondevo, convintissima, mai. Troppo impegno, troppo sbattimento, occorreva
fotografare i piatti, scrivere i post, curare le pubbliche relazioni... no, no, io sono una pigra cronica e tutto quel lavoro non faceva per me. Assolutamente no, non ci pensavo nemmeno. Poi le cose sono cambiate, mi sono trovata con la mia voglia di condividere e discutere di cucina - la mia passione - ma senza un luogo adeguato dove poterlo fare in tutta serenità. Come fare? La soluzione era lì, a portata di mano: apriamo questo benedetto blog e vediamo come va.
Alle spalle a dire il vero avevo una vera e propria squadra: Fabio che mi aveva promesso assistenza tecnica su blogger (e senza il suo aiuto di sicuro non l'avrei sfangata), Alessandra che mi prometteva assistenza e dritte sul piano operativo (e anche qui, senza il suo aiuto e i suoi preziosi suggerimenti questo blog sarebbe rimasto all'età della pietra) e Flavia, che proprio in quel periodo stava pensando di aprire un blog, che faceva il tifo e mi incitava e così, pur con timore e tremore, mi sono lanciata.
Non avevo fatto in tempo ad aprirlo, che mi è arrivata una mail di Alessandra con le prime dritte: "Ti serviranno tovaglie, piatti, ciotoline e materiali da finger food, posate, vassoi, bicchieri... se vuoi vengo a Milano per aiutarti nello shopping, oppure perché non vieni tu a Genova?". "Ah, toh, ho pensato. Credevo che esistessero solo le caccavelle, invece ci sono anche le bloggavelle!" A dire il vero ho anche avuto un moto di sgomento al pensiero dell'avventura in cui mi ero imbarcata, ma oramai ero in ballo e poi la prospettiva di un bel week-end di shopping con Ale era troppo allettante, così sono saltata sul primo treno per Genova e lì, carta di credito tra i denti e Alessandra al mio fianco, siamo andate all'assalto di tutti i negozi che ci sono capitati a tiro. E' stato un fine settimana molto divertente, istruttivo e memorabile (la mia banca se lo ricorda ancora ^_^), con Ale che mi dava consigli sul blog e suo marito che mi dava lezioni accelerate di fotografia. Ho razziato negozi di casalinghi e librerie e quando la domenica pomeriggio Giulio mi ha accompagnata alla stazione carica come un mulo, mi ha chiesto se per caso avessi nascosto un cadavere nel trolley, da tanto pesava. :-D
Non sono mancate le note folkloristiche e le risate conseguenti, e il ritorno è stato a dir poco rocambolesco: pioveva a dirotto ma io sono partita da casa di Ale con il trolley e due sacchetti di carta strapieni di bloggavelle. Naturalmente avevamo i sacchetti di plastica ma non fa fine viaggiare con quelli, quindi ho optato per quelli in scicchissima carta. Che si sono prontamente inzuppati non appena ho messo il naso fuori, e che essendo strapieni si sono prontamente strappati alle maniglie. Arrivata a Milano presentavo uno spettacolo pietoso: un trolley che pesava una tonnellata per i libri, due sacchetti di carta tenuti insieme con la pura forza di volontà, pioggia a dirotto e zero scale mobili (i lavori di ristrutturazione erano ancora in corso) da cui scendere. Non so come ho trascinato tutte le mie masserizie giù per quella interminabile scalinata; giunta a metà della stessa, un nugolo di extracomunitari mi si è precipitato incontro. "Che gentili ho pensato, vogliono aiutarmi". Macché: volevano vendemi un ombrello per ciascuno, e al mio rifiuto si sono dileguati. Ancora oggi non ho idea di come mai tutto quanto sia giunto a destinazione intatto visto che i sacchetti mi sono rovinati a terra innumerevoli volte, con me che prima esclamavo costernata: "Le mie pentoline!" e poi cominciavo a ridere, fatto sta che tutto è arrivato in perfetto stato e una volta giunta a casa ho avuto soltanto il problema di trovare spazio per i miei nuovi acquisti.
Tante cose sono successe da allora: ho conosciuto Stefania, un mese dopo sono nate ufficialmente le (st)Renne, inizialmente come esperimento e poi, visto che ci abbiamo preso sempre più gusto, come gruppo ufficiale. La nostra amicizia si è stretta ancora di più grazie al lavoro, alla condivisione e agli scambi di battute; ho conosciuto tantissime persone meravigliose, sono cresciuta umanamente, ho mandato a ramengo la dieta, grazie all'MTC ho scoperto in me una vena creativa di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza e soprattutto mi sono divertita e mi sto divertendo da matti.
Un bilancio positivo insomma, e per questo festeggio il mio primo CompleBlog con una ricetta strepitosa, da grandi occasioni.
E' già trascorso un anno da quando ho aperto il blog e mi sembra ieri.
Fino a 13 mesi fa, ogni volta che qualcuno mi chiedeva quando avrei aperto un blog rispondevo, convintissima, mai. Troppo impegno, troppo sbattimento, occorreva
fotografare i piatti, scrivere i post, curare le pubbliche relazioni... no, no, io sono una pigra cronica e tutto quel lavoro non faceva per me. Assolutamente no, non ci pensavo nemmeno. Poi le cose sono cambiate, mi sono trovata con la mia voglia di condividere e discutere di cucina - la mia passione - ma senza un luogo adeguato dove poterlo fare in tutta serenità. Come fare? La soluzione era lì, a portata di mano: apriamo questo benedetto blog e vediamo come va.
Alle spalle a dire il vero avevo una vera e propria squadra: Fabio che mi aveva promesso assistenza tecnica su blogger (e senza il suo aiuto di sicuro non l'avrei sfangata), Alessandra che mi prometteva assistenza e dritte sul piano operativo (e anche qui, senza il suo aiuto e i suoi preziosi suggerimenti questo blog sarebbe rimasto all'età della pietra) e Flavia, che proprio in quel periodo stava pensando di aprire un blog, che faceva il tifo e mi incitava e così, pur con timore e tremore, mi sono lanciata.
Non avevo fatto in tempo ad aprirlo, che mi è arrivata una mail di Alessandra con le prime dritte: "Ti serviranno tovaglie, piatti, ciotoline e materiali da finger food, posate, vassoi, bicchieri... se vuoi vengo a Milano per aiutarti nello shopping, oppure perché non vieni tu a Genova?". "Ah, toh, ho pensato. Credevo che esistessero solo le caccavelle, invece ci sono anche le bloggavelle!" A dire il vero ho anche avuto un moto di sgomento al pensiero dell'avventura in cui mi ero imbarcata, ma oramai ero in ballo e poi la prospettiva di un bel week-end di shopping con Ale era troppo allettante, così sono saltata sul primo treno per Genova e lì, carta di credito tra i denti e Alessandra al mio fianco, siamo andate all'assalto di tutti i negozi che ci sono capitati a tiro. E' stato un fine settimana molto divertente, istruttivo e memorabile (la mia banca se lo ricorda ancora ^_^), con Ale che mi dava consigli sul blog e suo marito che mi dava lezioni accelerate di fotografia. Ho razziato negozi di casalinghi e librerie e quando la domenica pomeriggio Giulio mi ha accompagnata alla stazione carica come un mulo, mi ha chiesto se per caso avessi nascosto un cadavere nel trolley, da tanto pesava. :-D
Non sono mancate le note folkloristiche e le risate conseguenti, e il ritorno è stato a dir poco rocambolesco: pioveva a dirotto ma io sono partita da casa di Ale con il trolley e due sacchetti di carta strapieni di bloggavelle. Naturalmente avevamo i sacchetti di plastica ma non fa fine viaggiare con quelli, quindi ho optato per quelli in scicchissima carta. Che si sono prontamente inzuppati non appena ho messo il naso fuori, e che essendo strapieni si sono prontamente strappati alle maniglie. Arrivata a Milano presentavo uno spettacolo pietoso: un trolley che pesava una tonnellata per i libri, due sacchetti di carta tenuti insieme con la pura forza di volontà, pioggia a dirotto e zero scale mobili (i lavori di ristrutturazione erano ancora in corso) da cui scendere. Non so come ho trascinato tutte le mie masserizie giù per quella interminabile scalinata; giunta a metà della stessa, un nugolo di extracomunitari mi si è precipitato incontro. "Che gentili ho pensato, vogliono aiutarmi". Macché: volevano vendemi un ombrello per ciascuno, e al mio rifiuto si sono dileguati. Ancora oggi non ho idea di come mai tutto quanto sia giunto a destinazione intatto visto che i sacchetti mi sono rovinati a terra innumerevoli volte, con me che prima esclamavo costernata: "Le mie pentoline!" e poi cominciavo a ridere, fatto sta che tutto è arrivato in perfetto stato e una volta giunta a casa ho avuto soltanto il problema di trovare spazio per i miei nuovi acquisti.
Tante cose sono successe da allora: ho conosciuto Stefania, un mese dopo sono nate ufficialmente le (st)Renne, inizialmente come esperimento e poi, visto che ci abbiamo preso sempre più gusto, come gruppo ufficiale. La nostra amicizia si è stretta ancora di più grazie al lavoro, alla condivisione e agli scambi di battute; ho conosciuto tantissime persone meravigliose, sono cresciuta umanamente, ho mandato a ramengo la dieta, grazie all'MTC ho scoperto in me una vena creativa di cui non sospettavo nemmeno l'esistenza e soprattutto mi sono divertita e mi sto divertendo da matti.
Un bilancio positivo insomma, e per questo festeggio il mio primo CompleBlog con una ricetta strepitosa, da grandi occasioni.
La ricetta è alquanto complessa, ma basta scomporla nei suoi fattori costitutivi per rendersi conto che è perfettamente realizzabile anche da noi, Desperate Housewives. Alessandra nell'ultima niusletter ce ne aveva presentato una versione semplificata, ma siccome ho il libro di Ducasse - regalatomi da lei medesima a Natale - ho voluto preparare the original one: in fondo il CompleBlog viene solo una volta all'anno, no?