mercoledì 6 settembre 2017

Pasta alla Norma con pesce spada - Giornata Nazionale di Montalbano



Oggi il Calendario del cibo italiano dedica una Giornata Nazionale al Commissario Montalbano, fortunato personaggio nato dalla fantasia di Andrea Camilleri, per festeggiare il 92° compleanno del suo Autore.

Antieroe per antonomasia - è letteralmente terrorizzato dalla prospettiva di una promozione sul lavoro - il Commissario Salvo Montalbano ha una passione per il buon cibo che rasenta la venerazione, e che fa parte del personaggio tanto quanto il suo intuito e il suo acume investigativo.

Il rapporto con il cibo è sintomatico del rapporto che abbiamo con la vita, e in Montalbano questo concetto salta immediatamente all'occhio: ne Il cane di terracotta, quando il Commissario si sveglia in ospedale dopo una sparatoria e si trova alimentato tramite un sondino naso-gastrico, sperimenta un vero e proprio horror vacui quando gli pare di capire che la ferita abbia compromesso le sue capacità digestive: Ma se aveva a che fare con la panza, questo stava a significare che - e sobbalzò tanto forte che i medici se ne accorsero - da quel momento in poi e per tutto il resto della vita sarebbe dovuto andare avanti a pappine?
"... pappine?" fece finalmente la voce di Montalbano, l'orrore di quella prospettiva gli aveva riattivato le corde vocali.
"Che ha detto?" spiò il primario volgendosi ai suoi.
"Mi pare abbia detto scarpine" disse uno.
"no, no, ha detto rapine" intervenne un altro.

Il cibo è sacro e va gustato come merita: sempre ne Il cane di terracotta, Montalbano riflette:
Gli piaceva mangiare da solo, godersi i bocconi in silenzio, fra i tanti legami che lo tenevano a Livia c'era magari questo, che quando mangiava non rapriva bocca.

Ne Il ladro di merendine la sacralità del cibo è ancora esplicita:
Portò alla bocca il primo boccone, non l'ingoiò subito. Lasciò che il gusto si diffondesse dolcemente e uniformemente su lingua e palato, che lingua e palato si rendessero pienamente conto del dono che veniva loro offerto.

Ancora Il cane di terracotta:
"Vossia sta mangiando senza intinzioni. " 
"Vero è, il fatto è che ho un pinsèro."
"I pinsèri bisogna scordarseli davanti alla grazia che u Signuri le sta facendo con queste spigole" disse solennemente Calogero allontanandosi.

Per fame e per vendetta verso Livia, si fece una mangiata da chiamare il medico. (Ibidem).

La cucina gustata da Montalbano è quella siciliana classica, che si cucina in famiglia: dalla tinnirume e triglie di scoglio a oglio e limone che gli offre la moglie del preside Burgio alla pasta 'ncasciata che gli fa trovare Adelina in forno, i sapori che il Commissario cerca sono quelli tipici della sua terra: quando va a pranzo dal Vicequestore di Mazara del Vallo Valente , la cui moglie è nata a Sestri, non riesce ad apprezzarne la cucina:
Un poco meno simpatica la signora riuscì a Montalbano per via della pasta indegnamente scotta, dello stracotto concepito da una mente chiaramente malata, del caffè che manco a bordo degli aerei osavano propinare.
Confesso che leggere questo passaggio e sorridere pensando a mia nonna, è stato un tutt'uno: Nonna Sara mangiava solo Pecorino ed era solita dire che il Parmigiano non sa di niente.

La ricetta che segue è una variante della pasta alla Norma, che prevede l'aggiunta del pesce spada. E' diffusa in tutta la Sicilia, e se la Norma classica si può definire un piatto da tutti i giorni, quella al pesce spada è il piatto della domenica: l'ho gustato diverse volte dai miei zii, e come tutti i piatti di tradizione che si rispettino, ogni famiglia ha la sua versione.
Per avere dosi più precise mi sono riferita a un libro, ma ho apportato qualche variante alla ricetta e specificato meglio i vari passaggi, cui l'autrice accenna solo sbrigativamente.

Ma cosa pensa Salvo Montalbano della pasta alla Norma? Camilleri ce lo spiega ne Il ladro di merendine, quando il Commissario è invitato a pranzo da una donna anziana e paralitica:
"Perché non resta a mangiare con me?"
Montalbano si sentì impallidire lo stomaco. La signora Clementina era buona e cara, ma doveva nutrirsi a semolino e a patate bollite.
"Veramente avrei tanto da..."
"Pina, la cammarera, è un'ottima cuoca, mi creda. Oggi ha preparato pasta alla Norma, sa, quella con le milanzane fritte e la ricotta salata."
"Gesù!" fece Montalbano assittandosi.
"e per secondo uno stracotto".
"Gesù!" ripetè Montalbano.
"Perché si meraviglia tanto?"
"Non è un mangiare tanticchia pesante per lei?"
"E perché? Io ho uno stomaco che non ce l'ha una picciotta di vent'anni [...]. Macari lei è dell'opinione di mio figlio Giulio?".
"Non ho il piacere di conoscerla".
"Dice che alla mia età non è dignitoso mangiare queste cose. Mi considera un poco svergognata. Secondo lui dovrei andare avanti a pappine. Allora che fa, resta?".
"Resto" fece deciso il commissario.

PASTA ALLA NORMA CON PESCE SPADA
Da: Stefania Campo - Le ricette della tavola di Montalbano - Il leone verde edizioni

Per 4 persone:

400 g di maccheroncini
1 kg di pomodori maturi
2 grossi spicchi d'aglio (la ricetta del libro prevedeva 1 cipolla)
2 melanzane (io tonde violette; la ricetta del libro ne prevedeva 4)
500 g di pesce spada (la ricetta del libro ne prevedeva 300)
1/2 bicchiere di vino bianco secco
Basilico abbondante
Olio extravergine di oliva
Sale

Questo è il mio procedimento per spurgare le melanzane: tagliare la melanzana a quadrotti di circa 2 cm di lato, disporli in una zuppiera, versarci sopra un pugnetto di sale grosso e mescolare con le mani per distribuirlo. Lasciarle sotto sale per mezz'ora, quindi sciacquarle e immergerle in acqua fresca per un'oretta, per eliminare l'eccessiva salinità. Scolarle e friggerle in olio extravergine di oliva: in questo modo assorbiranno molto meno olio.

Portare a ebollizione una pentola con un litro di acqua. Incidere a croce la pelle dei pomodori. Quando l'acqua giunge al bollore tuffarci i pomodori per 30 secondi, quindi scolarli e spellarli. Tagliarli a tocchetti.

Tagliare a dadini il pesce spada privato della pelle e soffriggerlo in un tegame insieme all'aglio finemente tritato. Sfumare con il vino e, quando questo sarà evaporato, unirvi i pomodori e un rametto di basilico. Salare e portare a cottura, fino a quando la salsa non risulterà densa. Assaggiare ed eventualmente regolare di sale. 

Portare a ebollizione abbondante acqua, salarla non appena spicca il bollore e buttare la pasta.
Lessarla per il tempo indicato nella confezione, quindi scolarla al dente e farla saltare brevemente insieme al sugo. Unire le melanzane fritte e servire immediatamente, guarnendo con il basilico.






22 commenti:

  1. Condividiamo la ricetta, ho adorato questa pasta con le melanzane e il pesce spada che credo farò molto spesso :)

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  2. Non sono una fan di Montalbano, ma sono una fanatica della pasta alla Norma!

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    1. Io non sono una fan del Montalbano televisivo: quello dei romanzi è decisamente migliore! ;-)
      Quanto alla norma, chettelodicoaffà... :-D

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  3. ..e noi queste ricette le conosciamo bene, fanno parte di noi, come del resto Montalbano che con il suo fare siciliano ci rappresenta, questa pasta ha un aspetto troppo invitante, purtroppo non la faccio quasi mai perchè il marito non gradisce, ma devo rimediare a costo di dargli pasta in bianco, è stato un piacere lavorare con voi, un abbraccio.

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    1. ...Le conosciamo bene, sì, queste ricette! ;-)
      La cucina siciliana è per me il comfort food per antonomasia, anche se devo dire che gli ingredienti che trovo a Milano non hanno lo stesso sapore di quelli di giù.
      Un abbraccio!

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  4. che post meraviglioso, sei riuscita a recuperare tratti salienti per dipingere il nostro commissario e il suo rapporto con il cibo, complimenti!
    E per quanto riguarda la pasta sono sicura che mi piacerebbe, gli ingredienti e la preparazione sono superlativi! un abbraccio!

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    1. Grazie Elena!
      Anche il Cudduruna fatto da te ha la sua ragion d'esistere e voglio prepararlo al più presto!

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  5. Uno spettacolo per gli occhi e sicuramente una gioia per il palato.

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  6. mai provata la versione col pesce spada ma ha un aspetto delizioso. Non vedo l'ora di provarla. complimenti cara

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  7. mai provata la versione col pesce spada ma ha un aspetto delizioso. Non vedo l'ora di provarla. complimenti cara

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  8. Hai focalizzato perfettamente il rapporto del cibo con Montalbano e hai reso benissimoil carattere di Nonna Sara. Per quanto riguarda questa versione di Norma,a me del Continente, finora sconosciuta, penso di essermi persa un gran cosa!Devo rimediare.
    Mi piace molto anche la tua presentazione, Mapi

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  9. Quella delle pappine me la,ricordo benissimo ! E la condivido eh...
    Comunque, io adoro,la,pasta alla Norma con il pesce spada...io la faccio spesso anche a prescindere del libro. Pin una delle mie vite precedenti sarei stata sicuramente Siciliana io...

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  10. Una splendida interpretazione. La norma con il pesce spada è una roba da sballo e tu sei riuscita a portare la Sicilia in questo piatto. cara Maria Pia per me èp proprio così come dici tu: "il rapporto con il cibo è sintomatico del rapporto che abbiamo con la vita" per me non ci sono parole migliori per rendere l'idea!

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  11. Questa interpretazione con lo spada mi ha fatto venire l'acquolina già la prima volta che ne avevi parlato, e ora a vederla, così ben fotografata, sul quel bel piatto a pesce mi fa venire voglia di una copiosa forchettata. La frasi che hai citato dai romanzi di Camilleri sono tra le mie preferite, il riferimento a quando viene invitato dalla moglie del preside, mi ritorna spesso alla mente e rido sempre. Grande la tua nonna, gusto per i sapori decisi.

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  12. sono cosi felice che tu ti sia ricreduta sui romanzi, Mapi... mi sembrava una specie di mutilazione, che una siciliana che ha interiorizzato il cibo delle sue origini con la tua cultura e la tua sensibilità non trovasse una corrispondenza in un altro cantore dei sapori e dei profumi della cucina più magica d'Italia. E sarà che come la cucini tu e come la racconta Camilleri nessuno mai, ma insomma. questa rappacificazione s'aveva da fare. E spero di trovare altri frutti, in futuro, straordinari come questa Norma di pesce spada di cui, nella mia abissale ignoranza, non conoscevo l'esistenza. E sto già pensando all'MTC di questo mese- ma questa è un'altra storia...

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  13. Un piatto sicuramente da provare...viene l'acquolina solo guardarlo. Bellissimo anche il post. complimenti

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