lunedì 4 novembre 2013

Vino cotto


Credo che tutti i nostri blog abbiano una genesi articolata e complessa.
Difficilmente ci si sveglia una mattina e si dice a se stessi "Oggi apro un blog": l'idea di solito matura pian piano, ce la rigiriamo nel cervello più e più volte, finché un giorno, zac! siamo pronti e partiamo con la nuova avventura.

Nel mio caso l'idea è maturata alla velocità della luce: se c'era una cosa che proprio NON avevo intenzione di fare, era aprire un blog di cucina. Frequentavo da anni con molto piacere diversi fora di cucina, avevo conosciuto un sacco di persone simpatiche ed interessanti (molte delle quali, in seguito conosciute di persona, oggi sono tra gli amici più cari che ho) e soprattutto, nelle numerose discussioni attorno alla cucina, avevo imparato un sacco di cose ed ero davvero cresciuta. In più, quando passi una ricetta in un forum di cucina, non hai la necessità di fotografarla. Certo, le immagini raccontano molto bene la ricetta e invogliano a farla, ma se qualcuno chiede una ricetta per il risotto alla milanese e io passo la mia, non c'è bisogno di immagini.
In un blog invece le foto sono fondamentali, e sono anche il mio tallone di Achille. Inoltre i meccanismi che stanno alla base del funzionamento di un blog sono diversissimi da quelli di un forum, e devo ammettere che non li ho compresi appieno fino a quando non ne ho aperto uno. Insomma, ogni tanto qualcuno sui fora mi chiedeva quando avrei aperto il mio blog e io rispondevo, convintissima, "MAI !" e vi garantisco che fino a un mese prima di aprirlo, ero perfettamente convinta di tale affermazione.

La vita invece mi ha portata in tutt'altra direzione, e a distanza di 3 anni devo dire che ne sono felicissima. 
In primis, devo dirlo, ero stufa delle polemiche che imperversavano nei fora di cucina che frequentavo, e che erano alimentate dai soliti pochi facinorosi che rovinavano l'atmosfera generale: aprendomi un blog sarei stata "a casa mia" e avrei potuto scrivere di cucina senza essere ogni volta attaccata sul nulla. 
Poi ci sono stati gli amici, che da tempo mi lavoravano ai fianchi (vero Ale, Fabio e FlaviaJ)
E infine c'è stata lei, Milena, una fatina silenziosa ma dolcissima e molto disponibile, che in uno dei primi MTChallenge aveva realizzato una deliziosa Japanese Cotton Cheese Cake al vino cotto, da cui ero rimasta incantata. 
Dopo aver letto la sua ricetta mi era venuta voglia di provare a preparare il vino cotto, che viene largamente utilizzato anche nella cucina Siciliana, e lei mi ha molto gentilmente offerto la sua consulenza via FaceBook, seguendomi nelle varie fasi della preparazione; a quel punto mi sono detta che se la Community delle FoodBlogger era fatta da persone come lei, valeva la pena entrare a farne parte.

Ricordo la vicenda come se fosse ieri: ho ordinato al mio fruttivendolo di fiducia dell'uva da vino e lui aveva acconsentito, dicendomi però che il quantitativo minimo erano 15 kg. "E sia", avevo risposto: "prendo 15 kg di uva da mosto". Una volta tornata a casa con il prezioso carico ho proceduto con il lavaggio e l'asciugatura dell'uva, e successivamente ne ho staccato i chicchi. E' a questo punto che si è posto il problema di spremerne il succo: di passare i chicchi al passaverdura, come mi disse lei in seguito quando la conobbi di persona, non mi era proprio venuto in mente; mi sono ricordata però dell'accessorio-centrifuga del mio robot da cucina, e ho usato quello con pazienza e perseveranza.
Ricordo ancora quella giornata campale, lo stato in cui si trovava la mia cucina e l'esposizione al ludibrio dei vicini, giacché la porta finestra della cucina era spalancata (la spremitura dell'uva genera molta anidride carbonica ed è pericoloso effettuarla in locali chiusi). Alla fine del lavoro l'attrezzo-centrifuga era da buttare da tanto si era usurato, ma io ce l'avevo fatta. J

Riporto una nota interessantissima sul vino cotto dal blog di Milena:

Questo particolare tipo di vino si ottiene da una tecnica tradizionale che alcuni fanno derivare fin dagli antichi tempi dei Greci (IV secolo a.C.), poi tramandata attraverso i millenni fino ai giorni nostri. I patrizi romani, gli Imperatori e i Papi degustavano questa bevanda al termine dei loro fastosi banchetti e fino a due secoli fa era molto commercializzato anche con altri Paesi Europei.
Nel 2007 la Facoltà di Agraria dell'Università di Teramo ha pubblicato sull'Italian Journal of Food Science i risultati dello studio condotto tra gli altri dal Professor Dino Mastrocola riguardo all'alto potere antiossidante di questo vino dovuto alla caramellizzazione degli zuccheri durante la pastorizzazione del mosto.

La ricetta di Milena è meravigliosa; per me non ce n'è un'altra!!!


VINO COTTO
Da: http://unafinestradifronte.blogspot.it/2007/10/vinocotto-di-uve-cir.html


Per 1 litro di vino cotto:


5 o 6 kg di 
Uva nera da vendemmia (non da tavola!)
Lavare l'uva, farla asciugare molto bene e staccare i chicchi dal raspo.
Passarli al passaverdure col disco medio oppure centrifugarli e raccogliere il mosto in una ciotola molto capiente: ne ricaverete circa 3 litri.
Attenzione: questa operazione va fatta in un locale ben aerato (e quindi se siete in cucina tenete la finestra spalancata e magari aprite anche altre finestre in casa), perché l'uva sprigiona tantissima anidride carbonica ed è pericoloso esporvisi.


Filtrare il mosto con un colino a maglie fitte e versarlo in una pentola. 
Portarlo a ebollizione e schiumare: sarà necessario ripetere l’operazione per almeno tre volte. 
Abbassare la fiamma e proseguire la cottura per circa 3 ore, fino a quando il liquido si è ridotto a 1/3 e vela il cucchiaio
Farlo freddare e trasferirlo in una bottiglia; coprirla con una pezzuola ben pulita, per consentire al vino cotto di "respirare". 

Il vino cotto è pronto, ma sedimenterà per circa 2 mesi, al termine dei quali va travasato in un'altra bottiglia pulita, e tappato. 
Conservare in luogo buio e fresco (va bene l'armadietto dei liquori) e servire in accompagnamento ai dolci, come ad esempio le sfinci siciliane.


12 commenti:

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  2. Tre anni! E credo di leggerti dall'inizio.
    Mi piaci tanto, e lo sai.
    Credo che tutto di te sia tra queste righe: chi altrimenti comprerebbe quindici chili di uva da mosto??? :D

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  3. Ma sei incredibile !! Comprare 15 chili di uva e farlo a casa...ma vivi in una cascina ? Io sono una che tende a fare tutto da sola ma il vino cotto non mi sarebbe mai venuto in mente...In Calabria fanno dei dolcetti meravigliosi (dimentico sempre come si chiamano) che assomigliano agli gnocchi fritti e poi tutti passati nel vino cotto...una cosa sublime !! Da molto lontano assomiglia alla pignolata, ovvero struffoli...
    E' buffo come Milena era cruciale per le nostre blog-storie...anche nel mio caso era la prima persona che ho conosciuto e dopo un paio di settimane mi aveva scritto un messaggio in privato gentilissimo dicendomi che le piaceva quelllo che facevo, che mi seguiva volentieri e se non lascia sempre i commenti è solo per la mancanza di tempo m anon per il disinteresse...una persona davvero speciale !
    Come Mapi...una fonte delle meraviglie !
    A presto,
    Marina

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  4. Ti faccio i miei auguri e chissà magari abbiamo parlato in qualche forum e sicuramente ti avrò chiesto consigli.
    Sono felice di scoprire il tuo blog attraverso Stefania, piacere di conoscerti io sono Enrica.

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  5. Marella sto leggendo i tuoi vecchi post ed io e te ci conosciamo davvero! Che bello ritrovarti abbiamo parlato tante volte sul forum la cucina italiana, ho adorato i tuoi sablè alle noi con crema di gorgonzola.
    Baci

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  6. Io ti ho scoperta relativamente da poco e grazie all'MTC (che è stato galeotto di tante cose)... ma come si fa a non amare una donna che prepara il corned beef e il vino cotto?
    Io non lo amo moltissimo, ma sono una grandissima fan del vino cotto di fichi, che amo tantissimo in abbinamento alle cartellate natalizie. Dovrò scoprire come si fa quello ;)

    Ma ti capisco sull'esposizione al pubblico ludibrio..è successo anche a me quando ho fatto la cognà, una composta di mosto, frutta e frutta secca tipica piemontese.. avevo tutte le finestre aperte (novembre a Torino, non aggiungo altro), e comunque mi sono un po' 'mbriacata lo stesso. Da lì ho imparato che quelle preparazioni è meglio non farle la mattina presto a stomaco vuoto. Provare per credere ;)

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  7. la prima foto è stupenda. anche le altre sono belle, ma la prima colpisce molto.
    il mosto cotto quando lo trovo non me lo faccio scappare! :) ho provato una volta a farlo ma non ho ripetuto l'esperienza, in un appartamento è parecchio difficile!

    irene.

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  8. Ciao Mapina :) Tantissimi auguri per i tre anni del tuo splendido (e sempre di più) bloggetto. Sono proprio contenta che alla fine tu abbia fatto questa scelta così ho potuto conoscere la tua incredibile cucina, le tue avventure tra i fornelli ma soprattutto te :)
    Un bacione e cento di questi giorni :*

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  9. Buon compleanno ai vapori del vino cotto. Che dev'essere delizioso, senza se e senza ma!

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  10. Dico solo che sei un valore aggiunto del web e ti ringrazio per esserti decisa "a compiere il grande passo": chi come me, non frequentava i fora, senza il tuo blog non ti avrebbe mai conosciuta e avrebbe perso davvero molto :)
    Le tue parole sono commoventi e sono felice di averti conosciuta di persona .)
    Un abbraccio e tantissimi auguri di buon Blog-compleanno :)

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  11. Mapi, tu sei un fenomeno fenomenale!! :-) Sei votata alle lunghe lavorazioni, sei caparbia e questo di fa onore. Ammiro la tua pazienza e per ora mi accontento di leggere le tue 'fatiche' perchè non so che ci arriverò mai (ma giuro che il cous-cous non lo lesso! :-))
    Bacioni

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  12. E meno male che poi ti hanno fatto cambiare idea! Sei una persona eccezionale, un valore per tutto l'etere e io sono felice di esserti amica <3

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