Non so come stiano le cose da voi, ma le mie to-do lists assomigliano molto alle liste d'attesa di certi ospedali: alcune ricette aspettano anni prima che io le realizzi, mentre altre balzano in cima alla classifica saltando tutta la coda, al pari dei raccomandati di casa nostra.
E' il caso della ricetta che vi propongo oggi, che è nella mia to-do list da qualche anno e che deve l'arrivo (finalmente!) del suo turno a due circostanze: il contest degli Assaggi di Viaggio e il fatto che per festeggiare l'apertura del mio blog, Alessandra mi ha regalato un librino, Favourite Scottish Recipes. La primissima ricetta ivi riportata era proprio quella dei Bridies!!!
La versione della nonna Scozzese di Francesca Dodero, è stata pubblicata nel 2005 o 2006 sul forum della Cucina Italiana e mi è piaciuta da subito; a causa della mia eterna lotta contro i rotolini di grasso però, ne ho sempre rimandato la preparazione. Adesso che ho aperto il blog mi sono rassegnata a fare la dieta nei ritagli di tempo (il che significa che le ricette che posto sono intervallate da giornate a base di verdure, per compensare) e quando però Annalù e Fabio hanno deciso di lanciare il contest "Cosa metto nel cestino?" ho deciso che era giunto il momento di prepararla.
Francesca ci ha lasciati nell'agosto 2007, dopo avere a lungo combattuto contro un brutto male. Era una donna allegra, solare e spiritosa, che ogni tanto sul forum pubblicava "Paperissima": le nostre affermazioni prese fuori contesto, che suonavano comicissime.
Dedico quindi a lei questa ricetta, e sono grata al Destino per avermela fatta incontrare.
Questa ricetta è un misto di quelle in mio possesso: la shortcrust pastry è di Francesca, così come il suggerimento di usare il brodo caldo per scaldare i Bridies, che non ho trovato da nessun'altra parte (evidentemente lo danno per scontato); il ripieno invece è del libretto di cui sopra, perché quello di Francesca era un po' troppo basic per i miei gusti. ;-)
FORFAR BRIDIES
Per la Shortcrust Pastry:
400 g farina
170 g burro
290 g acqua circa
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
Per il ripieno:
400 g carne (agnello, lonza, da spezzatino...) a cubetti
1 cipolla media
85 g burro
1/4 di cucchiaino di grani di senape
3 spicchi d'aglio
2 rametti di timo fresco
1 grattatina di noce moscata
sale
pepe
Preparare la shortcrust pastry (una sorta di briséé): intridere la farina con il burro, aggiungere zucchero e sale, poi unire l'acqua a poco a poco (non versarla tutta in una volta, la farina potrebbe richiederne di meno) e lavorare molto velocemente con la punta delle dita finché l'impasto si è ammassato. Avvolgere in pellicola trasparente e far riposare in frigo per un'ora.
Preparare il ripieno: tagliare la carne in cubetti piccolini o meglio ancora tritarla grossolanamente al coltello. Trasferirla in una ciotola e unirvi la cipolla finemente tritata, l'aglio grattugiato, la noce moscata, i grani di senape, le foglioline di timo, il sale e il pepe, amalgamandoli bene.
Aggiungere il burro a fiocchetti e amalgamare ancora bene, in modo che si distribuisca uniformemente.
Accendere il forno a 180 °C in modalità statica.
Riprendere la pasta dal frigo, stenderla allo spessore di 5 mm e tagliarla con un tagliapasta in cerchi di circa 10 cm di diametro. Depositare al centro di ogni cerchio un cucchiaio di ripieno, spennellare i bordi con acqua e chiudere ogni cerchio di pasta, formando un raviolone.
Depositare i ravioloni su una placca rivestita di carta da forno, praticare al centro di ciascuno un buchino (io ho usato la bocchetta della sac-à-poche per farcire i bigné), spennellarli se si vuole con dell'uovo battuto (io non l'ho fatto) e passare in forno preriscaldato per 45 minuti circa, finché sono dorati. Se dovessero colorirsi troppo, coprire con un foglio di alluminio.
Scaldare del brodo (se si portano a un pic-nic portarsi del brodo caldo dentro un thermos) e al momento di consumarli, versare una cucchiaiata di brodo dentro al buchino praticato: servirà per scaldarli e per ammorbidire il ripieno.
Volendo possono essere preparati in anticipo, congelati crudi e poi passati direttamente in forno.
E' il caso della ricetta che vi propongo oggi, che è nella mia to-do list da qualche anno e che deve l'arrivo (finalmente!) del suo turno a due circostanze: il contest degli Assaggi di Viaggio e il fatto che per festeggiare l'apertura del mio blog, Alessandra mi ha regalato un librino, Favourite Scottish Recipes. La primissima ricetta ivi riportata era proprio quella dei Bridies!!!
La versione della nonna Scozzese di Francesca Dodero, è stata pubblicata nel 2005 o 2006 sul forum della Cucina Italiana e mi è piaciuta da subito; a causa della mia eterna lotta contro i rotolini di grasso però, ne ho sempre rimandato la preparazione. Adesso che ho aperto il blog mi sono rassegnata a fare la dieta nei ritagli di tempo (il che significa che le ricette che posto sono intervallate da giornate a base di verdure, per compensare) e quando però Annalù e Fabio hanno deciso di lanciare il contest "Cosa metto nel cestino?" ho deciso che era giunto il momento di prepararla.
Francesca ci ha lasciati nell'agosto 2007, dopo avere a lungo combattuto contro un brutto male. Era una donna allegra, solare e spiritosa, che ogni tanto sul forum pubblicava "Paperissima": le nostre affermazioni prese fuori contesto, che suonavano comicissime.
Dedico quindi a lei questa ricetta, e sono grata al Destino per avermela fatta incontrare.
Questa ricetta è un misto di quelle in mio possesso: la shortcrust pastry è di Francesca, così come il suggerimento di usare il brodo caldo per scaldare i Bridies, che non ho trovato da nessun'altra parte (evidentemente lo danno per scontato); il ripieno invece è del libretto di cui sopra, perché quello di Francesca era un po' troppo basic per i miei gusti. ;-)
FORFAR BRIDIES
Per la Shortcrust Pastry:
400 g farina
170 g burro
290 g acqua circa
1 cucchiaio di zucchero
1 cucchiaino di sale
Per il ripieno:
400 g carne (agnello, lonza, da spezzatino...) a cubetti
1 cipolla media
85 g burro
1/4 di cucchiaino di grani di senape
3 spicchi d'aglio
2 rametti di timo fresco
1 grattatina di noce moscata
sale
pepe
Preparare la shortcrust pastry (una sorta di briséé): intridere la farina con il burro, aggiungere zucchero e sale, poi unire l'acqua a poco a poco (non versarla tutta in una volta, la farina potrebbe richiederne di meno) e lavorare molto velocemente con la punta delle dita finché l'impasto si è ammassato. Avvolgere in pellicola trasparente e far riposare in frigo per un'ora.
Preparare il ripieno: tagliare la carne in cubetti piccolini o meglio ancora tritarla grossolanamente al coltello. Trasferirla in una ciotola e unirvi la cipolla finemente tritata, l'aglio grattugiato, la noce moscata, i grani di senape, le foglioline di timo, il sale e il pepe, amalgamandoli bene.
Aggiungere il burro a fiocchetti e amalgamare ancora bene, in modo che si distribuisca uniformemente.
Accendere il forno a 180 °C in modalità statica.
Riprendere la pasta dal frigo, stenderla allo spessore di 5 mm e tagliarla con un tagliapasta in cerchi di circa 10 cm di diametro. Depositare al centro di ogni cerchio un cucchiaio di ripieno, spennellare i bordi con acqua e chiudere ogni cerchio di pasta, formando un raviolone.
Depositare i ravioloni su una placca rivestita di carta da forno, praticare al centro di ciascuno un buchino (io ho usato la bocchetta della sac-à-poche per farcire i bigné), spennellarli se si vuole con dell'uovo battuto (io non l'ho fatto) e passare in forno preriscaldato per 45 minuti circa, finché sono dorati. Se dovessero colorirsi troppo, coprire con un foglio di alluminio.
Scaldare del brodo (se si portano a un pic-nic portarsi del brodo caldo dentro un thermos) e al momento di consumarli, versare una cucchiaiata di brodo dentro al buchino praticato: servirà per scaldarli e per ammorbidire il ripieno.
Volendo possono essere preparati in anticipo, congelati crudi e poi passati direttamente in forno.
Carissima Mapi, succede la stessa cosa alla mia lista e non avevo mai pensato alla cosa in questa maniera... Mi hai fatto ridere di gusto all'inizio e commosso alla fine con questa dedica dolcissima...
RispondiEliminaPer il resto, tra una ricetta e l'altra anche io sono a acqua e verdure...
Un bacio
Grazie per aver ricordato Francesca. Sul resto, sospiro: perchè io sono in lotta contro il tempo, oltre che contro i rotoloni di grasso e finisce che mangio schifezze e metto su peso. Quanto meno, con 'ste robe, ingrasserei felice... e comunque, pensavo che minimo minimo un pic nic come si deve, gli Assaggi lo dovranno ben organizzare, no?
RispondiEliminabuona settimana, amica mia
ale
io mi prenoto pr il pic nic!se glia ssaggiatori lo fanno e noi tutte portiamo le ricette potremmo mangiare per una settimana!queste tue cose impronunciabili sono fantastiche.
RispondiElimina:) un abbraccio al ricordo della tua amica.
Ti ringrazio per aver partecipato al nostro contest con questa ricetta, sia per la bontà, sia perché tratta dal forum dove ci siamo conosciute.
RispondiEliminaPurtroppo non frequentavo il forum al tempo di Francesca, ma ho molte delle sue ricette e so che era una bravissima cuoca.
Per la lista d'attesa ed i ritagli di tempo mi associo anche io alla tua affermazione ;-)
Baci
Anna Luisa
Stefania, pure tu a stecchetto strettissimo tra una porc... ohps... ricetta e l'altra? Sorelle di sventura allora siamo! :-D
RispondiEliminaAle, assolutamente sì: gli Assaggi hanno il dovere morale di organizzare un pic-nic e di mandarci le vettovaglie! :-D
Cranberry grazie. :-) Francesca era una persona molto speciale e ricordo ancora bene come mi sono sentita quando ho saputo che è mancata...
Annalù grazie a voi per aver aperto il contest! E' un vero peccato che non abbiate conosciuto Francesca, era una persona così splendida che nelle (st)renne ci sarebbe stata benissimo!!! :-D
Wow......a vederli sembrano gustosissimi.....e scommetto anke che uno tira l altro!!!!!
RispondiEliminaFlavia
bella la ricetta (goloserrrrrima) ma bellissimo anche il tuo post e la dedica. Sei una ragazza speciale, moooooolto! Oltre ad una finissima filosofa, come dimostra il tuo commento per la microba di oggi! Un bacione
RispondiEliminaDani
Elaboratissima ,molto invitante e complimenti a te ,per averla scelta.Ciao,Lisa.
RispondiEliminaMapi grazie, che bella ricetta! E che bel modo di ricordare Francesca!
RispondiEliminaIo purtroppo l'ho conosciuta pochissimo, solo a Nervi, subito prima che ci lasciasse e me ne dispiaccio molto.
La ricetta che hai messo è quella di Francesca o quella del tuo nuovo libro scozzese?
Baxi, Vitto
Flavia, hai detto bene: uno tira l'altro! :-D
RispondiEliminaDani, sei tu ad essere speciale, non per niente hai tre figlie fantastiche!!!
Lisa grazie... ma non è elaborata come sembra. Provala, vedrai che ti piacerà!
Vitto, pure io di persona l'ho conosciuta solo a Nervi, però Francesca è una persona che sapeva lasciare il segno... e nel mio cuore l'ha lasciato: penso spesso a lei.
La ricetta è un misto: la shortcrust pastry è di Francesca, il ripieno è un po' più ricco (lei usava solo carne, sale e burro), infine il suggerimento del brodo caldo è di Francesca, non l'ho trovato da nessun'altra parte.
Grazie per la tua visita...mi dispiace che non puoi partecipare al contest...trova un modo dai!!! Ottima la tua preparazione, ricca profumata e gustosa, ciao.
RispondiEliminaE che bonta'!!! E' avanzato qualche cosa?
RispondiEliminaNon conoscevo questa preparazione. Sono quelle cose che mangerei a volontà :-D Quando andremo in Scozia li proverò sicuramente!
RispondiEliminaFabio