lunedì 16 maggio 2016

Thai Noodles with Cinnamon Prawns di Nigella Lawson per lo Starbooks!


Starbooks time my friends!
Oggi preparo e commento per voi gli Spaghetti Thai con gamberoni alla cannella.
Ricetta e giudizio qui, non perdeteli!

giovedì 12 maggio 2016

Coniglio ai pomodori secchi


Ve lo ricordate il pandemonio causato da Bigazzi quando diede la ricetta del gatto in umido alla Prova del Cuoco? All'epoca ci fu uno scandalo che costò al povero Bigazzi la presenza alla nota trasmissione, ma io ho subito pensato che si stesse facendo molto rumore per nulla.
Adesso siamo abituati all'abbondanza, ma fino alla prima metà del secolo scorso, quando le proteine scarseggiavano, i gatti venivano mangiati, eccome. Del resto è risaputo che da secoli gli osti spacciavano il gatto per coniglio, e non certo da ieri: nell'Assommoir di Émile Zola, durante il pranzo di nozze di Coupeau e Gervaise, un personaggio fa una battuta su un lapin qui miaulait, un coniglio che miagolava, da tanto questa abitudine era inveterata.

Certo, io non mangerei mai un gatto scientemente, ma non sono pronta a giurare di non averlo mai mangiato, al ristorante. :-)
Tutto questo mi è venuto in mente l'altra sera mentre facevo la spesa: sul banco del macellaio ho visto dei bei conigli fare bella mostra di se', e mi è tornata in mente una discussione divertente fatta su un forum di cucina che frequentavo tanti anni fa, nella quale l'amica Cecilia Deni ci diede una ricetta di gatto ai pomodori secchi, precisando che per realizzarla era possibile usare anche il coniglio: una sorta di inversione della ricetta, in cui il gatto era il protagonista e il coniglio costituiva una possibile alternativa.

Mi permetto di riportare la bellissima premessa di Cecilia, permeata da ricordi d'infanzia.
La ricetta è antica, diceva mia madre che c’erano un tempo gli appassionati del gatto arrosto, che si riunivano apposta per gustare tale prelibatezza. Quando ero bambina ricordo che per un lungo periodo ogni mattina per prima cosa controllavo se il nostro gattaccio semiselvatico era tornato sano e salvo dalle sue scorribande notturne e guardavo con sospetto i clienti della vicina cantina col loro boccale di rosso e la gazzosa davanti. Pensavo che tra loro si celassero, dietro le apparenze innocue degli avvinazzati, i potenziali assassini desiderosi di cannibalizzare il mio peloso amico. Che, tra parentesi, era lui un vero assassino, responsabile accertato della morte violenta di almeno due suoi rivali in amore, nonché, naturalmente di regolari massacri di polli, piccioni, conigli, tutti rubati e accuratamente nascosti e divorati. Alcuni li abbiamo dovuti pagare ai proprietari incavolati, e forse ne abbiamo pagato anche qualcuno in più: si sa, quando uno si fa una cattiva fama si piglia pure le colpe che non ha. Si chiamava Aino, con l'accento sulla A iniziale, vezzeggiato in Ainetto. E mordeva i bambini sconosciuti. Un pessimo soggetto. Noi tutti l'amavamo di un amore, chiaramente, cieco.

Vi propongo oggi la ricetta di Cecilia in versione conigliesca, e con aggiunte le dosi: quella originale, che riporto integralmente nelle note, fa parte delle antiche ricette in cui si parla di coniglio, prezzemolo, aglio, pomodori secchi, vino bianco e aceto di vino bianco, senza precisare né le quantità, né la temperatura del forno, né i tempi di cottura. All'epoca questi pochi dati erano sufficienti, oggi occorre precisare tutto per benino, ed è quello che ho cercato di fare.

lunedì 2 maggio 2016

Cheesecake bicolore alla nutella


Lei dice che la sua è una cucina cialtrona. Io vorrei che tutte le cialtrone della blogsfera avessero la sua competenza o, in mancanza, la sua autoironia. Perché la cialtroneria è un'altra cosa, e lei di competenza in cucina ne ha da vendere, come dimostra da anni (se mai avesse bisogno di dimostrarlo) il lavoro di approfondimento che fa sullo Starbooks - nel blog e soprattutto nel dietro le quinte, dove ci offre quotidianamente la sua preziosa consulenza.
Sto parlando di Stefania, alias Araba Felice in cucina, una delle blogger più amate dalla blogsfera per la verve della sua penna spiritosa e per le splendide ricette che pubblica.

Quest'anno Stefania mi ha salvato la Pasqua: mi era infatti stato commissionato un dolce, e il diktat era che questo fosse morbido e umido, per esigenze di uno dei nostri commensali. Niente Colomba, per intenderci. Io non sono tipo da dolci, mi mancano pazienza e creatività. Ancora ancora quelli lievitati, che però a questa tornata non potevo assolutamente considerare. Mi stavo giusto arrovellando il cervello, quand'ecco che lei ha pubblicato una Cheesecake New York Style che faceva proprio al caso mio. morbida, umida e pure cioccolatosa, che a Pasqua il cioccolato è d'obbligo o quasi. Molto semplice e veloce da realizzare tra l'altro, il che non guasta. Insomma, si definirà anche cialtrona (ma noi sappiamo benissimo che non lo è), ma quest'anno mi ha salvato la Pasqua con un dolce che ha riscosso un successo unanime e immediato, e io le sono immensamente grata!

lunedì 25 aprile 2016

Frollini al cappuccino


Oggi è l'ultimo giorno utile per postare le ricette che partecipano all'MTChallenge di aprile, imperniato sui biscotti a base di frolla. Terzi giudici della sfida, i bravissimi Dani e Juri di Acqua e Menta, che hanno sbaragliato tutti lo scorso mese con il loro favoloso cuscus alla trapanese.
Terzi giudici di grande competenza, che ci hanno proposto tre tipi di frolla con cui realizzare i nostri biscotti: la frolla classica, la frolla sablée e la più difficile di tutte: la frolla montata.


E' proprio con quest'ultima frolla che mi cimento in questo post, e comincio descrivendone le caratteristiche (fonte: Alma - Pasticceria di base). La frolla montata deve contenere burro da un minimo del 60% a un massimo dell'80% rispetto al peso della farina (le frolle comuni hanno un contenuto di burro che varia dal 30% al 70%). Il burro deve essere alla temperatura di 13 °C circa e va montato in planetaria fino a ottenere una pomata soffice, a cui si aggiunge poi lo zucchero a velo. Si continua a montare e infine si incorpora la farina mescolata con un pizzico di sale. L'impasto così ottenuto è sofficissimo e va inserito in sac-à-poche e utilizzato subito per formare i biscotti o i fondi di crostata. Il riposo in frigo o in abbattitore avviene dopo la formatura, per permetterle di prendere consistenza.

I biscotti ottenuti con la frolla montata rientrano nel novero della pasticceria secca e della biscotteria fine; sono caratterizzati da una grande friabilità e sono buoni da morire!
Ricordiamoci però che, avendo un così alto contenuto di burro, durante la cottura tendono a "sedersi". Occorre quindi fare delle forme molto cicciottelle, se non si vogliono ottenere dei dischi volanti. I biscotti vanno inoltre ben distanziati e cotti in forno ben caldo (180-200 °C).

L'idea per questi biscotti mi è venuta un mattino a colazione, mentre sorseggiavo il mio caffellatte: perché non provare a realizzare dei biscotti che ricordassero il cappuccino? Da lì a pensare di unire una frolla al caffè con un po' di cioccolato bianco, è stato un attimo. :-)


Biscotti Digestive ai kumquat sciroppati e fleur de sel alla vaniglia


Mai mi era capitato, nel corso dell'MTChallenge, di ridurmi all'ultimo giorno per preparare la ricetta della sfida. Il fatto è che Daniela e Juri del blog Acqua e Menta, vincitori della scorsa edizione e terzi giudici di questa, hanno imposto un paletto alle preparazioni di biscotti: la seconda proposta doveva obbligatoriamente essere una frolla all'olio.

Questo tipo di frolla mi ha bloccata: ho pensato da subito di provare a replicare i famosi biscotti Digestive, che mi piacciono tanto, ma il primo tentativo è risultato in un fallimento: i biscotti sapevano di cartone ondulato. Li mangerò poco alla volta, ma non potevo certo pubblicare una ricetta del genere. E così, pur avendo la terza proposta già pronta e pure fotografata, ho continuato a sperimentare con quella all'olio. Stamattina (finalmente... e per fortuna! :-) ) Sono riuscita a ottenere il risultato che volevo: dei biscotti integrali buoni e profumati, ricchi di fibre e di sapore!


La scelta dei kumquat è figlia del viaggio che ho fatto a Catania lo scorso week-end, in occasione dell'ultima tappa del tour per presentare il 4° libro dell'MTChallenge, Torte Salate.
Ho infatti un cugino che vive a Catania, e naturalmente ho approfittato del viaggio per riabbracciare lui e la sua famiglia. Hanno un delizioso giardino, nel quale tra gli altri c'è un magnifico alberello di kumquat, o mandarini cinesi, i cui rami erano pieni di frutti. Li abbiamo raccolti insieme e ne abbiamo gustato qualcuno: erano dolcissimi!!!! I kumquat che compero qui a Milano hanno la polpa molto aspra e la buccia dolce; questi invece, maturati sulla pianta, avevano anche la polpa dolcissima: una meraviglia! I cugini hanno insistito per regalarmi la maggior parte dell'ultimo raccolto dell'anno, e con frutti così dolci la scelta era quasi obbligata: andavano canditi! Ho optato per una canditura morbida, lasciandoli immersi nel loro delizioso e aromatico sciroppo. Pubblicherò la ricetta prossimamente, intanto ho approfittato della loro presenza in dispensa per preparare questi profumatissimi biscotti.

domenica 24 aprile 2016

Shortbread con violette candite


Tempo di MTChallenge, e io sono più malpresa che mai.
Tempo zero questo mese, a causa di una serie di impegni che mi hanno tenuta occupata per tutti i fine settimana del mese, gli unici momenti cioè in cui posso dedicarmi alla cucina.
Non potevo rinunciare però, non dopo la vittoria di Dani e Juri con un cuscus alla trapanese da paura.

Biscotti a base di frolla è il tema della sfida; tre sono i tipi di frolla in cui ci possiamo cimentare: la frolla classica, la frolla montata e la frolla sablée. E poi c'è un paletto: tre proposte al massimo, una per ciascun tipo di frolla, ma la seconda proposta dev'essere obbligatoriamente una frolla all'olio.
Vedo già qualcuno fare spallucce: biscotti? E che ci vuole? Li faccio da una vita!
Certo, li faccio da una vita pure io. Però questo è l'MTChallenge, mica pizza e fichi, e sono richieste attenzione e cura sulla tecnica. Dani ci ammonisce, dal suo post: "Apparentemente facili da fare, richiedono che si seguano regole ben precise, a partire dagli ingredienti principali – farina, burro, zucchero, uova, sale, aromi – e dalla padronanza tecnica (impasto, riposo, cottura)."

Ed è proprio così, sapete? Io, che sui dolci non sono fortissima, mi sono messa più che mai sui banchi di scuola questo mese (altro motivo per cui pubblico all'ultimo momento). Nessuna proposta creativa quindi su questi schermi, per quelle andatevi a vedere le meraviglie fatte dagli altri MTChallengers.
La ricetta che segue è la mia prima proposta, una frolla sablée, e non è certo farina del mio sacco: l'ho presa da qui (l'unica modifica che ho fatto è stata quella di non usare uova nell'impasto). E come potete vedere confrontando le mie foto con quelle del sito, un conto è prendere un'idea, un conto è avere la manualità necessaria per realizzarla a regola d'arte. Ma non importa: ho imparato una ricetta e una tecnica di decorazione nuove, il che è lo scopo della nostra meravigliosa sfida.


lunedì 18 aprile 2016

CHEF-d'oeuvre - Delizia di quaglia con confit di pera (Bernd Siener)


Oggi insieme alla mia rubrica CHEF-d'oeuvre, inauguro il logo che la bravissima Mai ha disegnato per me, cogliendone in pieno lo spirito. Lo incollerò retroattivamente sugli altri post ma per oggi va solo su questo.


La ricetta che vi presento oggi è la più complessa che abbia preparato finora e ha richiesto molti preparativi, non ultima un'accurata ricerca di alcune ricette di base (baumkuchen e insalata di patate), che il libro non dava.

Si tratta di un antipasto degustazione che ha come protagonista la quaglia, declinata in più versioni e accompagnata da diversi contorni. Secondo le parole di Chef Siener, "questo piatto ha il pregio di dimostrare cosa è possibile creare con un uccello così piccolo, infatti l'antipasto consiste in metà quaglia. La preparazione è laboriosa, ma non bisogna per forza preparare tutti i componenti, [...] tuttavia per un cuoco appassionato nessuna difficoltà è troppo grande, per raggiungere un risultato perfetto."

L'unica componente che io non ho fatto è stato il cestino fritto di patata, per due motivi: innanzi tutto la traduzione zoppicante non mi ha permesso di capire come prepararlo, e in secondo luogo trovo che il fritto sia già sufficientemente rappresentato nel piatto, motivo per cui un terzo elemento fritto è apparso eccessivo al mio gusto. In ogni caso vi scriverò il procedimento per preparare il cestino, e se riuscite a farlo per cortesia fatemelo sapere!



giovedì 14 aprile 2016

Colazione per 2 seconda parte: W lo Starbooks!


Quasi quasi mi converto alla colazione a letto.
Oggi su Starbooks abbiamo le ultime ricette della colazione Al contadino non far sapere e il mio giudizio finale.
Trovate tutto qui.

mercoledì 13 aprile 2016

Colazione a letto: riprende lo Starbooks!


E' tornato lo Starbooks, e riprende alla grande con un libro tutto dedicato alle colazioni a letto.
Oggi vi presento la prima parte della colazione che ho scelto: Al contadino non far sapere...
Trovate le ricette qui