martedì 19 febbraio 2013

Limoni piccanti in conserva rapidi (Quick Pickled Lemons)


Giuro, ero scettica. 
Questi limoni costituiscono il contorno della prossima pietanza che presenterò allo Starbooks e devo ammettere che la dichiarazione di eclettismo di questo contorno da
parte degli autori mi aveva lasciata un po' perplessa; oltretutto, a causa dell'esigua quantità di spezie utilizzate, ero costretta a fare la dose intera anziché dimezzarla.
Avrei dovuto aspettarmi la sorpresa, invece: Yotam e Sami sono due maestri e a me la cucina meidiorientale piace tantissimo. In più questi limoni non sono piccanti come mi aspettavo, e conferiscono freschezza alle pietanze cui si accompagnano. Puliscono il palato quando si gustano piatti di carne, aggiungono l'indispensabile, fresca nota del limone ai piatti di pesce e... non li ho ancora provati con le lenticchie, ma di sicuro prima o poi lo farò. 
Una cosa è certa: Ottolenghi e Tamimi hanno perfettamente ragione nel dire che una volta provati, non se ne può più fare a meno.

lunedì 18 febbraio 2013

Anitra all'arancia


Ero stata in tensione tutto il giorno, perché una persona a me cara doveva sostenere un esame importante e volevo con tutte le mie forze che andasse bene. Stare con le mani in mano serviva solo a farmi innervosire, quindi ho sfogato la tensione cucinando qualcosa, e stavolta ho optato per un piatto da gran festa: era da tempo che tenevo d'occhio questa ricetta del Pellaprat, e quale migliore occasione di prepararla, se non questa?

La persona ha superato brillantemente l'esame, così a cena abbiamo potuto festeggiare degnamente!

mercoledì 13 febbraio 2013

Quaglie brasate alle albicocche secche e ribes: è di nuovo Starbooks!!!


Lo Starbooks di questo mese riguarda una cucina che mi entusiasma particolarmente: la cucina Ebraica.
Ricca di spezie, saporita e colorata, questa cucina ha la capacità di trasmettermi una grande vitalità e gioia di vivere, e di trasportarmi magicamente per le vie affollate della
splendida Gerusalemme, che ho visitato due volte. 
Città ricca di contrasti, dove le tradizioni delle più importanti religioni del Mondo convivono fianco a fianco insieme a un'avanzatissima tecnologia al loro servizio (si pensi agli ascensori degli Hotel Kosher, che di sabato fanno su e giù tutto il giorno fermandosi a ogni piano per consentire agli ospiti ortodossi di andare e venire senza dover schiacciare il bottone), la cucina di Gerusalemme è un compendio di sapori, profumi e colori senza eguali.

Autori del libro del mese sono Yotam Ottolenghi, Ebreo di origini italiane, e Sami Tamimi, Musulmano. Entrambi nati e cresciuti a Gerusalemme, sebbene in quartieri diversissimi, si sono conosciuti soltanto da adulti a Londra e hanno iniziato un sodalizio professionale e di vita da cui è nato quel capolavoro dell'arte culinaria che è Jerusalem.



Fin dall'introduzione, Yotam e Sami immergono il lettore nell'atmosfera della città, complici anche le splendide fotografie che mi hanno immediatamente riempita di nostalgia. Il primo passo per l'unità delle persone, avvertono gli autori, potrebbe passare per la cucina. E perché no? Pur venendo da tradizioni diverse, l'infanzia di entrambi è stata scandita da piatti molto simili, che ci propongono con sapiente maestria e con quel pizzico di ironia che non guasta mai.

Che cosa hanno pensato le altre Starbookers di questo libro? Vediamolo insieme, prima di passare alla mia ricetta:


Ema - Arricciaspiccia: Basmati and Wild Rice with Chickpeas, Currants and Herbs
Stefania - Araba Felice in cucina: Ghraybeh
Alessandra - Ale Only Kitchen: Falafel
Gaia - La Gaia Celiaca: Balilah
Cristina - Vissi d'Arte e di Cucina: Spice Cookies
Patrizia - Andante con Gusto: Semolina, Coconut and Marmalade Cake

La prima ricetta che ho testato è un secondo di carne piccantissimo ma così ricco di sapori che mi ha fatto innamorare. Evitatela se non amate il piccante, ma se siete amanti del genere vi garantisco che questo è il piatto che fa per voi. 



lunedì 11 febbraio 2013

Red Velvet Cake con Cheese Buttercream alle rose: l'MTC secondo Stefania!!!


Finalmente ha vinto.
Dopo 26 edizioni in cui si è vista passare davanti altrettanti vincitori diversi da lei, ha conseguito la sospirata vittoria. 
Di chi sto parlando? Ma della grandissima Stefania Oliveri, una delle concorrenti più ricorrenti dell'MTChallenge, che come me ha cominciato a partecipare fin dalla prima edizione, e che fin da subito ha dichiarato di anelare alla vittoria.
E' stata incoronata Regina dei Pici da Patrizia, e per la sfida di febbraio ha deciso di andare oltre Oceano per proporci una ricetta che lì è tradizionale, specialmente per il giorno di San Valentino.
Il San Valentino americano, si sa, è diverso dal nostro: lì si usa scambiarsi pensierini e bigliettini anche tra amici, non solo tra innamorati, e Stefania per me è un'amica speciale. 

Naturalmente la sfida non è solo nella Red Velvet in se': Stefania ha aggiunto alla sfida un elemento in più, facendo condividere a tutti noi quella che per lei è una sfida quotidiana: la cucina gluten-free. Affetta da celiachia da quasi 20 anni, e col figlioletto minore che soffre della medesima patologia, Stefania è da anni impegnata nella lotta della cucina buona, semplice e senza glutine. Lei infatti non si accontenta di usare i prodotti dietoterapici, ma studia da anni per trovare il mix di farine giusto per fare la pasta (non per niente ha vinto sui pici!), il pane, i biscotti e tutto quello che fa parte della nostra alimentazione quotidiana, ma senza glutine.
Certo, la lotta può sembrare titanica, ma lei non si lascia scoraggiare e ricomincia instancabilmente ogni giorno.

La cucina gluten-free richiede tanti accorgimenti: il rischio di contaminazione infatti è altissimo e proviene da fonti insospettabili. Se si cucina per un celiaco bisogna fare attenzione a tutto: avete impanato la cotoletta e preso un pizzico di sale dal barattolo? Il sale è contaminato. Avete cucinato la pasta normale e l'avete mescolata nella pentola con un cucchiaio di legno? Il cucchiaio è contaminato, e per mescolare della pasta gluten-free dovrete usare un'altra pentola perfettamente pulita - meglio ancora, una pentola dedicata - e un cucchiaio di legno nuovo, da usare esclusivamente per gli alimenti senza glutine e da non fare entrare assolutamente in contatto con alimenti glutinosi o contaminati. Meglio ancora, prevedete uno stipetto a parte in cui mettere tutti gli alimenti gluten-free. 
Tutto questo suona molto complicato, e di fatto lo è: è la lotta quotidiana di tutti gli amici celiaci. Ma cucinare facilmente gluten-free si può, e Stefania è impegnata da anni su questo fronte, per sensibilizzare amici e conoscenti sul problema e far capire che basta seguire alcuni semplici accorgimenti per cucinare cose squisite senza glutine. Ovvio che qui occorre fare attenzione all'etichetta - perfino i coloranti possono contenere glutine! - e che qui diventa fondamentale indicare le marche dei prodotti utilizzati, a garanzia della totale assenza di glutine.

Un esempio concreto ci viene offerto questo mese con la sfida sulla Red Velvet: una torta sontuosa e superba, con un mix di farine senza glutine, che è perfino più buona della versione originale!!!


sabato 9 febbraio 2013

Starbooks - Redone!

C’erano una volta i libri di cucina; erano pochi, ma molto affidabili e le massaie che li acquistavano e vi facevano riferimento per cucinare ne traevano grandi soddisfazioni.
Poi l’editoria del settore esplose, pressoché chiunque si mise a scrivere ricette, anche nomi noti, ma non sempre queste riuscivano. In questi casi le massaie credevano di non essere all’altezza e di avere commesso qualche errore, magari provavano qualche altra ricetta e si trovavano con un altro flop tra le mani, con conseguente perdita di tempo, denaro e autostima.

Ma un bel giorno (o un brutto giorno, per gli autori superficiali ^_^) ad Alessandra Gennaro venne un’idea: e se non fossimo noi a non essere all’altezza, ma il libro che è scritto male? Se cominciassimo a testare per un mese le ricette di un libro, eseguendole pedissequamente e annotando i risultati? Nacque così lo Starbooks.


Inizialmente le ricette erano provate solo da Alessandra e Daniela sul loro blog, Menù Turistico. Poi Alessandra si disse che valeva la pena allargare le prove ad altre foodblogger, per aumentare il numero di ricette provate in un mese e verificare che il giudizio fosse corretto. Detto fatto, scelse le foodblogger a cui proporre il progetto, le convocò a Milano per esporlo, e il gruppo allargato partì nel gennaio 2012, con una squadra di 5 Starbooker ufficiali e una in panchina, la sottoscritta, che ogni mese scelgono insieme il libro da recensire, lo comperano (nessuno ci regala niente, sia chiaro, e noi vogliamo mantenere la nostra indipendenza di giudizio), si suddividono le ricette da testare, le preparano e si scambiano le reciproche impressioni. Nel settembre 2012 il gruppo fu ulteriormente allargato ad altre 4 persone, sempre su decisione di Alessandra che aveva ideato il progetto, e la panchinara fu promossa a Starbooker ufficiale.

I consensi sempre più ampi riscontrati nel nostro pubblico di lettori hanno impresso un’ulteriore svolta a questo gruppo un po’ folle ma estremamente serio e posato quando si tratta di emettere i giudizi,  e da quest’anno nasce Starbooks – Redone!, ovvero: provateci anche voi.

Il lavoro di discussione di un libro è tutt’altro che semplice: occorre innanzi tutto mettere costantemente in discussione se stessi, perché qui non si tratta di attribuire i propri fallimenti all’autore del libro, ma di testare se le ricette sono effettivamente valide, se alcuni accorgimenti sono stati scritti o sono stati dati per scontati, etc.
Quando a qualcuna di noi non riesce una ricetta, innanzi tutto ne parla con le altre per capire se ha fatto qualche errore (può capitare!), magari qualcun altro del gruppo la rifà per confrontare i risultati… insomma, il lavoro c’è e non è dei più semplici.

Noi Starbookers vorremmo quindi allargare il campo di discussione anche a voi, chiedendovi di provare le ricette dei libri che abbiamo già recensito: possono essere le stesse ricette provate da una di noi, o altre ricette tratte dal libro che magari avete comprato, invogliati dalle nostre recensioni. Mettiamo insomma in discussione anche il nostro giudizio, chiedendo ai nostri lettori un ulteriore parere (o un parere sul nostro parere ^_^).

Come si partecipa a Starbooks – Redone! ?

E’ molto semplice: noi postiamo ogni mercoledì, a partire dalla seconda settimana del mese; la prima settimana è per voi, in modo da darvi la massima visibilità. Le vostre ricette saranno inserite in una apposita pagina di FaceBook (in costruzione) in modo da evidenziarle e stimolare la discussione, e vanno corredate dal banner sopra riportato, in attesa che venga pronto quello disegnato in esclusiva per noi dalla Roby.

Il primo mercoledì di ogni mese quindi, postate una ricetta tratta dai libri che abbiamo già starbookato in passato (qui trovate l’elenco completo). Come scrivevo sopra può essere una ricetta già fatta da una di noi, oppure una ricetta diversa ma tratta da uno dei libri che abbiamo recensito. Lasciate il link della vostra ricetta su uno qualsiasi dei nostri blog (anche tutti, se volete!), oppure su questa pagina di Menù Turistico.

Scopo di tutto questo è per l’appunto allargare la discussione e confrontarci sui libri che abbiamo recensito. Se due teste pensano meglio di una, cento pensano meglio di dieci: magari un libro che noi avevamo bocciato a voi è piaciuto, magari ci sono dei criteri di giudizio che non avevamo preso in esame, potremmo anche aver preso un abbaglio collettivo… il contributo di ognuno è prezioso per aumentare le conoscenze di tutti e, perché no? per trovare nuovi amici. Non si vince altro che questo: vi pare poco? :-)

Vi aspettiamo!

Le Starbookers

Alessandra - An Old Fashioned Lady 
Patrizia – Andante con gusto
Alessandra – Ale Only Kitchen
Cristina – Insalata Mista – Poveri ma belli e buoni (uscita dalla squadra nel giugno 2012)
Emanuela - Arricciaspiccia (uscita dalla squadra nel novembre 2013)
Roberta – Le Chat Egoiste (uscita dala squadra nel giugno 2014)
Daniela – Menù Turistico (uscita dalla squadra nel settembre 2014)

venerdì 1 febbraio 2013

Queen of Puddings


La Pulcetta è una bimba passionale. 
E' molto intelligente e sensibile, ma soprattutto ha una proprietà di linguaggio fuori dal comune, grazie alla quale ogni tanto se ne esce con delle frasi che lasciano gli astanti con un palmo di naso.

Come l'altro venerdì, per esempio. Ero andata a trovare mia sorella dopo il lavoro e ci stavamo scambiando le ultime notizie. Lei, piccola acrobata, stava facendo delle evoluzioni da circo particolarmente complesse nell'esiguo spazio che va dallo schienale del divano al pavimento. Non so descrivervi esattamente il tipo di acrobazie in cui si è lanciata, so solo che a un certo punto ha fatto un salto carpiato che ha fatto prendere un coccolone a me e a sua madre, perché a momenti si spaccava i denti.
Mia sorella naturalmente l'ha rimproverata, e visto che la signorina aveva già cominciato a mettere il broncio ha aggiunto: "E non ti arrabbiare!". 
Questa frase deve averla fatta uscire dai gangheri, perché ha subito esclamato: "Tu non decidi dei miei sentimenti!" e con passo furioso e altero a un tempo è andata in camera sua. She stormed away, avremmo detto in inglese.
Ovvio che in casi del genere non puoi scoppiare a ridere, ma io e mia sorella ci siamo guardate allibite: da dove ha tirato fuori una frase del genere, questa bimba alta come un soldo di cacio?

Uno solo era il modo per addolcirla, questo budino semplicemente superbo, ma estremamente facile da preparare. I pudding inglesi di solito prevedono delle briciole di pane bianco in cassetta cotte nella custard, l'equivalente inglese della crema pasticcera. Nel Queen of Puddings il pane in cassetta è sostituito dal burroso pan brioche, e la differenza si sente! Ho provato a farlo con marmellata comperata e con marmellata casalinga, e anche qui la differenza di sapore è nettissima. Io preferisco usare la marmellata casalinga di lamponi, più asprigna, che contrasta piacevolmente la dolcezza di budino e meringa. 
Provatelo e non ve ne pentirete.