lunedì 17 dicembre 2012

Gløgg




E' da quando la mia collega Starbooker Cristina ne ha pubblicato la ricetta, che muoio dalla voglia di farlo. Sarà che mi piace molto il vin brulé e lei ha scritto che il gløgg, sua versione scandinava, è molto più buono; sarà perché avevo voglia di fare agli amici un regalo di Natale diverso dai soliti biscottini e marmellate, fatto sta che lo scorso fine

martedì 4 dicembre 2012

Biscotti al pimento


Di una persona vivace e con un bel caratterino si dice che è un peperino; la Pulcetta risponde in pieno a questa descrizione. Carattere forte, dolce e solare ma risoluto, la Pulcetta non sta mai ferma un secondo. Se tutta la famiglia è seduta sul divano a chiacchierare, lei sta facendo acrobazie sullo schienale di detto divano; stare a testa in giù è una delle cose che le danno più soddisfazione, insieme a pose in equilibrio precario che fanno venire il cardiopalma a tutti i presenti.

La Pulcetta è sempre stata così, fin dal grembo materno quando nel corso delle ecografie si vedeva questo esserino nuotare verso la sonda esterna e "affacciarsi" come per vedere chi bussasse alla sua porta. Anche dopo la nascita ha mantenuto tale vivacità, e adesso che è cresciuta la cosa è più evidente che mai. Ma non è solo nelle acrobazie che la Pulcetta si distingue: ha una parlantina sciolta e spigliata, a 4 anni ha stretto la mano a un conoscente di mio padre incontrato per strada e gli ha detto "molto lieta di fare la sua conoscenza". Pochi giorni prima, al tecnico della lavastoviglie che era andato dai miei e che lei cercava di intrattenere con spirito ospitale, quando costui, seccato dalle sue chiacchiere le ha detto "che lingua! chissà con tuo marito!", ha replicato all'istante: "non è detto che voglia sposarmi", lasciandolo di stucco.

La Pulcetta è così, un misto di dolcezza e di spezie saporite e profumate ed è a lei che ho pensato mentre preparavo questi deliziosi biscotti, la cui ricetta è tratta dallo stesso libro da cui avevo tratto la ricetta del gelato per l'MTC di luglio.

Non solo gelati, sorbetti e semifreddi, ma tutto ciò che ruota attorno al mondo del freddo è oggetto di questo prezioso libro, trovato nell'iper sotto casa e del cui acquisto non ho ancora smesso di congratularmi con me stessa. Un libro che spiega con cura e nel dettaglio la chimica che sta dietro al mondo dei gelati, dando modo al lettore che lo desideri di creare il proprio gelato personale, una volta che ha capito come funziona. Tantissime ricette sfiziose e inedite dolci e salate, per soddisfare davvero tutti i gusti e consentire di fare un ottimo gelato anche a chi non ha voglia di studiare ma vuole trovarsi una ricetta collaudata già bell'e pronta. Un libro insomma il cui acquisto vi ho già consigliato caldamente in luglio, quand'anche doveste fare il gelato solo una volta all'anno: costa poco, ma vale molto di più.

E adesso, dedicati alla mia adorata Pulcetta, vi presento i 

mercoledì 28 novembre 2012

Danish Christmas Pastries, ultima puntata dello Starbooks di novembre

No. Decisamente no. Non ci siamo per niente.
In questa ricetta la Hahnemann ha decisamente toppato sia con le dosi degli ingredienti (lievito di birra in quantità industriali, troppo poca farina o troppi liquidi, fate voi), sia
con il tipo di questi (farina normale al posto della Manitoba), sia con il procedimento. Alcuni passaggi sono dati per scontati (l’ammollo dell’uvetta, per esempio), altri sfidano le leggi della fisica e della geometria. Il procedimento della sfogliatura è descritto in maniera vergognosa, ve lo copio pari pari e sfido chiunque non abbia mai preparato una pasta sfoglia in casa a capirci qualcosa. Un disastro su tutti i fronti, che mi ha costretta a recuperare il primo impasto, irrimediabilmente molle, e a rifare la ricetta alla mia maniera, variando dosi, tipo di ingredienti e procedimento.
Quello che fa rabbia è che una volta aggiustate le dosi di farina e la sua tipologia e modificato il procedimento, questi dolcetti sono risultati spaziali: un equilibrio di sapori assolutamente perfetto, per un risultato sublime.
"I dolcetti di Natale danesi sono divini" scrive la Hahnemann, e ha ragione; peccato che la sua ricetta faccia acqua da tutte le parti.

Devo dire che nonostante tutto mi dispiace, perché il libro non è da buttare via; però su tre ricette che ho provato una era approssimativa, l’altra era di biscotti alla cannella che sapevano prevalentemente di limone e questa è totalmente cannata. So che ad alcune delle altre Starbookers è andata meglio e quindi è evidente che sono stata sfortunata nella scelta delle ricette, però non si può pubblicare un libro – venduto a caro prezzo – con ricette scritte così. Un libro ricco di spunti, certamente, ma con ricette da prendere con le pinze, perché non tutte riescono; a tutte noi è venuto il dubbio che il libro sia stato scritto a più mani, oltre che con una certa superficialità, e che non tutte le ricette siano state testate. Peccato.

Di seguito vi dò la ricetta della Hahnemann così come è descritta nel libro, con i miei commenti tra parentesi in corsivo.

Più giù vi dico come l’ho rifatta io e come ho recuperato il disastro risultante dalla prima prova, durante la quale ho seguito pedissequamente la ricetta originale.
Per fortuna avevo iniziato dimezzando le dosi di tutto, così mi sono rimasti abbastanza ingredienti (soprattutto uvetta e scorze di agrumi candite) per riprovarci.

Prima di guardare la mia ricetta però, vediamo come è andata con le altre Starbookers:

Alessandra - Menù Turistico: Ring Cake
Roberta - Le chat égoiste: Dolcetti di santa lucia

Alessandra - Ale only kitchen: Pepper nuts

Stefania - Araba felice in cucina: Honey layer cake with orange mousse

Cristina - Vissi d'arte e di cucina: Gløgg

Patrizia - Andante con gusto: Controfiletto di maiale con mele e topinambur

Emanuela - Arricciaspiccia: Rice Pudding


martedì 27 novembre 2012

Arancine di riso Venere con ragù di pesce


Questa è stata la primissima idea che mi è balenata in testa quando ho visto che la sfida dell'MTC di questo mese riguardava le arancine, proposte dalla grande RobertaHo subito

lunedì 26 novembre 2012

Arancine con le sarde - Emmeti Challenge di novembre


Se vi chiedessero qual'è il primo piatto siciliano per eccellenza voi che cosa rispondereste? Io direi la pasta con le sarde. 
E se dovessi fare delle arancine siciliane sicilianizzandole ancora di più, che condimento
(anzi, conza) ci metterei dentro? Quello della pasta con le sarde!!!
Questa è stata la seconda idea che mi è venuta per il ripieno delle arancine di questo MT Challenge di novembre, per la cui proposta ringrazio sentitamente Roberta: mai mi sarei cimentata in questa preparazione così impegnativa, e quindi mai avrei provato la soddisfazione di estrarre col ragno dalla mia padella profonda per i fritti delle creazioni così belle, che mi hanno riempita d'orgoglio e di amore patrio (o meglio, trinacrio) come poche cose finora sono riuscite a fare.




E pazienza se per qualche ora la casa è stata impregnata dell'odore di fritto; pazienza se mentre versavo l'olio oramai raffreddato in una bottiglia per portarlo in discarica, questa si è ribaltata versandone non meno di mezzo litro sul piano di lavoro, dietro al lavello e da qui fino all'altra parte del piano di lavoro, costringendomi a lavare barattoli e ammennicoli vari che nulla avevano a che fare con la preparazione delle arancine, e imponendomi anche una pulizia ulteriore di detti piani di lavoro. 
Pazienza, perché queste sono cose che capitano, la cucina adesso è bella pulita e in ordine, ho pure lavato la tenda... ma la soddisfazione di aver preparato queste deliziose arancine mi è rimasta tutta e non è una cosa da poco.

venerdì 23 novembre 2012

Arancine palermitane classiche: alla carne e al burro, per l'MTC di novembre


Ci sono cose a cui una non crede finché non le vede. 
O finché non le fa.
Per me le arancine siciliane rientrano in questo novero: le ho mangiate e amate fin dall'infanzia con una smaccata preferenza per quelle alla carne, da che mi ricordi; almeno
una volta ogni estate facciamo una bella cena ad arancine in famiglia, acquistandone un bel vassoio dalla vicina pasticceria/gelateria/arancineria e contendendocele fino all'ultimo boccone. Ogni anno, se non riesco a procurarmele dal pusher di cui sopra ne acquisto 3 - tutte rigorosamente alla carne - all'aeroporto di Palermo, per gustarmele a cena e prolungare il sapore di Sicilia anche dopo il rientro nella caligine milanese. 
Le arancine per me sono un rito, a partire dall'acquisto (nella mia famiglia allargata ci sono preferenze di pusher diversi e ogni anno si aprono le discussioni), per terminare nella degustazione. 
Mai avrei pensato di prepararle, nonostante con Cristina P. e una comune amica palermitana, Paola, ci siamo ripromesse varie volte negli ultimi 2 anni di fare un arancina-party, visto che la mamma di Paola le preparava molto bene e lei le sa fare. 
Il fatto è che l'arancini sunnu cummattusi, le arancine richiedono parecchio lavoro, e anche solo prepararsi psicologicamente ad affrontare un arancina-party a casa propria richiede un impegno non indifferente, unito a un grande coraggio.
Poi è arrivato l'MTC. La scorsa edizione è stata meritatamente vinta dalla bravissima Roberta, che ha proposto per la sfida proprio loro, le mie adorate e temute arancine... e a questo punto non c'era più nulla da fare: mi trovavo sul bordo del trampolino e mi sono dovuta tuffare!!!
Sono partita da quelle classiche della mia infanzia, alla carne e al burro, e come si suol dire l'appetito vien mangiando: mi è venuta voglia di continuare con altri ripieni!
Lì per lì ero talmente felice e orgogliosa, che non facevo che guardarle e dirmi: "ta' chi bbeddi, parinu chiddi di Lamia, 'na mentri sunnu li me'!". Le vedevo assolutamente perfette ed ero felice come una Pasqua, stentavo a credere ai miei occhi! 
Già oggi, rivedendo le foto, noto che siamo lungi dalla perfezione; come primo tentativo però non mi sembra affatto male, e continuo ad esserne soddisfattissima, anzi, entusiasta! 

Adesso però cedo la parola a Roberta e alla sua meravigliosa, dettagliatissima ricetta.