venerdì 27 maggio 2011

Risi e bisi al cioccolato e gorgonzola

Ma.... una variante un po' diversa non la vogliamo introdurre, in questo bellissimo MTC? Magari inserendoci anche un po' di cioccolato, in memoria dei vecchi tempi? :-D 
In fondo sono pur sempre La Ragazza dei Piselli, nonché ex moglie (virtuale) di un Maître Chocolatier tra i migliori al mondo, che non sa quant'è fortunato a non conoscermi!!! ^_^
Vi dico solo che a me è piaciuta parecchio.
Ovviamente è diversissima dai Risi e Bisi tradizionali, ma l'MTC è anche questo, giusto?
Allora gustate insieme a me questi

RISI E BISI AL CIOCCOLATO E GORGONZOLA



mercoledì 25 maggio 2011

Risi e bisi

"I risi e bisi? Riso e piselli!"
Così avrei liquidato questa ricetta fino a pochi giorni fa, e non sapevo quanto fossi lontana dal vero.
Perché i risi e bisi sono una poesia di sapori che si posa lieve nel piatto, ti solletica il palato e ti fa sognare a occhi aperti di un mondo più bello, più verde, fatto di natura, di prati e di fiori e impregnato di dolcezza. La stessa poetica dolcezza che permeava il post di Annamaria, mentre ci illustrava la ricetta dell'MTChallenge di questo mese.
Prima di pensare a una variante, ho pensato di prepararli seguendo la ricetta originale, che non avevo mai provato.

Ero in cucina e sgranavo i piselli e mentre osservavo con un vago sorriso i legumi tondi e turgidi cadere nella ciotola, pensavo che probabilmente in quel momento - o comunque quel giorno - qualcun altro stava facendo la stessa cosa nella sua cucina, e pensava a come reinterpretare questa deliziosa ricetta.
All'improvviso però, una scena si è intrufolata in mezzo a questi pensieri teneri e romantici: la scena che si era svolta poco prima nel negozio del mio verduraio-pusher, l'uomo che negli anni mi ha procurato gli ingredienti più particolari, dalle patate viola all'uva da mosto, per finire con una preziosa piantina di dragoncello, ultimamente. L'uomo che non fa mai una piega alle mie richieste e che venerdì ha detto alla sua assistente di andare a prendermi 1 kg di piselli col baccello tenero mangiatutto. Stavo rimirando un peperone e pensando a come utilizzarlo quando, a mo' di urlo nella pampa, in negozio è echeggiata la voce dell'assistente: "CHI E' LA RAGAZZA DEI PISELLIII????". L'ho perdonata solo perché mi ha chiamata ragazza, una cosa inaspettata e che col passare degli anni andrà diradandosi sempre più fino a scomparire.

Nella storia (dell'arte, d'accordo, ma sempre storia è) si contano la Gioconda, la Dama con l'Ermellino e la Ragazza con l'Orecchino di Perla. 
Da venerdì, c'è anche la Ragazza dei Piselli.
Speriamo che a nessuno venga mai in mente di farmi il ritratto.


lunedì 23 maggio 2011

Crème brûléé di mela verde ai cristalli di sale di Maldon


Eccomi di ritorno da New York, una città tutta da vivere, dove quasi tutti i sogni possono diventare realtà e dove la realtà sembra il parto onirico di un bambino gigante: chi ha presente il negozio M&Ms o il Lego Store sa di che cosa sto parlando. ^_^
Ho girato l'isola di Manhattan in lungo e in largo, sempre rigorosamente a piedi per poter entrare nell'atmosfera della Città che non dorme mai; ho visitato musei e negozi (ebbè! :-D) e constatato che lì non fai in tempo a immaginare una cosa, che già te la trovi in vendita. La cosa più sorprendente (per una foodblogger almeno) è stato constatare che ci sono molti posti in cui mangiare, ma pochissimi supermercati dove fare la spesa. Voglio pensare che sia una caratteristica di Manhtattan e che in altri quartieri della città le cose stiano diversamente, ma tutto questo ha accentuato la sensazione che qui il "ready made" vada per la maggiore, a scapito della sana cucina casalinga. Tale sensazione è stata accentuata quando sono andata da Williams-Sonoma e la commessa mi ha chiesto se ero interessata ad acquistare dell'ottimo Italian Food, ^_^ tra cui spiccava un ragù alla bolognese già pronto da usare per le lasagne. Le ho spiegato che da noi i sughi pronti sono usati per lo più da chi ha fretta e vuole condire un piatto di pasta, ma che per le lasagne chiunque lo preparerebbe da se', e lei era assolutamente esterrefatta da quest'usanza.

Immedesimandomi nella cultura culinaria del luogo ho mangiato qualunque cosa a qualunque ora, ma avendo camminato parecchio sono tornata a casa perfino leggermente dimagrita, ma con una gran voglia di frutta e verdura. Avevo giusto in casa un bel po' di mele, e ho preparato con queste una ricetta che era nella mia to-do list già da un po' di tempo.

Paul A. raccomanda sempre una cosa ai suoi fan: quando entrate nel mio negozio, provate sempre un gusto che di norma non assaggereste: scoprirete accostamenti nuovi e sorprendenti e allargherete i vostri orizzonti. Tra l'altro Paul A. è un grande fan del sale di Maldon (sarà campanilismo?) dai caratteristici cristalli di forma piramidale, quindi con questa ricetta dò una lisciata pure a lui, benché non vi sia la minima traccia di cioccolato. :-) La sua raccomandazione però, per me è superflua: l'insolito mi incuriosisce sempre, e quando sono inciampata in questa ricetta ho pensato di provarla. ^_^

 Crème brûléé di mela verde ai cristalli di sale di Maldon
da http://www.marieclaire.it/Lifestyle/cucina/Creme-brulee-con-mela-verde-ai-cristalli-di-sale-maldon


Per 10 persone


500 g di panna fresca 
5 tuorli 
500 g di succo di mela verde
4 cucchiai di zucchero Muscovado
80 g di aceto balsamico buono
9 chicchi di cardamomo
200 g di purea di mela verde 
sale di Maldon in cristalli 
pepe

Se vogliamo fare le cose per bene, tiriamo fuori la centrifuga da cui ricavare il succo di mela e poi frulliamo la polpa per la purea. Se però come me siamo ancora in un American Mood, ^_^ ricorreremo al succo di mela verde in brick e grattugeremo la polpa di mela per ottenere la purea.
In una pentola fare ridurre di circa la metà il succo di mela, l'aceto balsamico (io mi trovo benissimo con questo, facilmente reperibile nella Grande Distribuzione e con un ottimo rapporto qualità/prezzo) e lo zucchero con il cardamomo finché raggiunge la consistenza di uno sciroppo. Scaldare la panna a fuoco dolce. Intanto mescolare in una ciotola i tuorli e la purea di mela verde, aggiungere la riduzione (eliminando il cardamomo) e infine unire la panna. Versare il composto in singole ciotoline e cuocere a bagnomaria per 50 minuti circa a 150°C. Una volta pronte, riporle in frigorifero per almeno 4 ore. Al momento di servire, spolverizzare la crema con qualche cristallo di sale di Maldon.  

La ricetta originale prevede di accompagnare questa crème brûléé a 100 g di spinacini freschi saltati in 30 g di burro. L'abbinamento mi ispira, anche se questa volta non l'ho provato. ^_^


mercoledì 11 maggio 2011

CHIUSO PER FERIE



I'm in the Big Apple insieme a due pazze, sto visitando la città e mi sto dando allo shopping caccavellaro forsennato. Per risparmiare dormiremo sotto un comodo ponte, che abbiamo dotato di tutti i comfort.

Arrivederci alla fine della prossima settimana!

lunedì 9 maggio 2011

Muffin vegani ai mirtilli

Sia chiaro che la colpa è tutta di Francy: ho visto sul suo splendido blog dei deliziosi muffins al cioccolato bianco e mirtilli e ho pensato che li volevo fare, tanto più che avevo in casa dei mirtilli che esigevano un utilizzo immediato. ^_^

Tornata a casa però la frenesia della modifica mi ha assalita, e per non sbagliare ho consultato il libro "Muffin" di Parragon Books che un'amica mi aveva regalato tempo fa.
Questa ricetta (con un titolo diverso: muffin ai frutti rossi senza latticini) mi ha colpita subito, anche se mi sono accorta che era vegana solo in corso di esecuzione.

Parliamoci chiaro: la mancanza dell'uovo si sente eccome nella consistenza del prodotto finale che risulta meno soffice, tuttavia la mela cotta come suo sostituto non è male.
Siccome non avevo in casa il germe di grano (ma pimento e sciroppo d'acero sì :-D ) l'ho sostituito con altrettanta farina 00 e ho raddoppiato la quantità di mirtilli perché 50 g totali erano pochini.

mercoledì 4 maggio 2011

Pollo piccante alla messicana con cioccolato fondente


Sabato mattina finalmente, dopo un mese abbondante di fermo, il tecnico della lavastoviglie (uomo corpulento di mezza età, padre di famiglia) è venuto a riportarmi la bimba, riparata e rimessa a nuovo per soli 90 euro, un vero affare.
Lo aspettavo fin dalle 9, ma lui si è fatto desiderare ed è comparso alle 10.40 (che cosa sarà mai un'ora e mezza di fronte all'eternità?). Naturalmente mia madre ha scelto proprio quel momento per chiamarmi e chiedermi qualcosa, così sono uscita dalla cucina e ho fatto due chiacchiere con lei.
Rientro in cucina e mi trovo davanti il tecnico - che mi dava le spalle - accovacciato sul pavimento, intento ad armeggiare con il tubo dell'acqua, con i jeans dalla vita più bassa di quanto il suo fisico non si potesse permettere e la metà superiore delle chiappe in bella vista. Imbarazzata faccio per uscire, quando lui si volta e con l'aplomb di chi ignora di non apparire nel modo migliore mi chiede:

- Non è che ha un pappagallo?
- (sconcertata) Un pappagallo? Uhm, no, però potrei fornirle una bacinella...
- (perplesso) Una bacinella?
- Sì, guardi, eccola qui...
- Veramente io intendevo una tenaglia a pappagallo...



A quel punto mi vengono in mente simultaneamente due cose:
1) questa situazione è un déjà-vu: l'ho vissuta a casa dei miei, pressoché identica (lì mancavano le chiappe del tecnico a dire il vero) una ventina di anni fa, ma con mia mamma come protagonista della scena e io e mia sorella in qualità di ilari spettatrici;
2) quando ho messo su casa una delle prime cose che ho acquistato è stata proprio una tenaglia a pappagallo, precisamente perché volevo evitare di fare la figura fatta anni addietro... la stessa figura, cioè, che avevo appena fatto.

Qualcuno si stupisce se dopo che il tecnico se ne è andato via, io mi sono precipitata a comperare gli ingredienti per prepararmi questo pollo piccante di Paul A.? ^_^

Paul A. è come me: se dice che un piatto è piccante, c'è da credergli. Se quindi avete il palato delicato, lasciate perdere.
L'accoppiata pollo piccante - salsa al cioccolato è un classico della cucina messicana, che fa molto uso del mole poblano. Paul A. nel suo libro semplifica moltissimo questa ricetta, in modo da renderla alla portata davvero di tutti.
Non ho mai assaggiato il mole poblano, ma a leggere gli ingredienti direi che ha tutte le carte in regola per piacermi. Quello che invece non mi è piaciuto, è stato proprio questo fondo di cottura con tutto quel cioccolato.
Per mia fortuna avevo "cioccolatato" solo una parte del fondo di cottura, perché la ricetta in se' è ottima, a patto di togliere il cioccolato, però.