venerdì 30 dicembre 2011

Cornucopie augurali


E' ufficiale: odio le feste. 
Cioè, non che io odii le feste tout court, anzi, di per sè mi piacciono anche. E' il contorno che ci sta attorno che detesto. Non me ne ero mai resa pienamente conto e credo di averne preso coscienza solo stamattina: com'è che sono così reticente a fare le telefonate di auguri ad amici e parenti? Com'è che anche gli auguri più sentiti prendono il sapore di frasi di circostanza? E perché mi viene voglia di scappare a gambe levate dopo tutti i preparativi? Ecco, oggi ho capito perché: soffro di una sorta di sindrome di Stendhal, applicata però alle feste anziché all'arte: se la fase dei preparativi mi piace e mi diverte, arrivata al dunque non ne posso più. 
Quest'anno sono stata più orsa del solito, complice anche qualche problemuccio familiare che grazie al Cielo si è risolto. Riemergo quindi dal letargo con una ricettuzza delle mitiche Margherita e Valeria Simili, perfetta per il cenone di San Silvestro, con l'augurio di ogni bene per tutti voi.


mercoledì 21 dicembre 2011

Torta salata di mini banane golden alla birra Hefeweizen


Domanda: se a Natale siamo tutti più buoni, perché la bontà deve essere limitata alle persone e non si estende anche alle cose?
In altre parole, perché i supporti che sostengono la bacchetta della tenda del bagno hanno deciso di rompersi facendo rovinare la medesima a terra? E se proprio dovevano rompersi, come mai di tutti i possibili momenti (nessuno dei quali è opportuno, sia chiaro) hanno scelto esattamente quello in cui passavo davanti alla finestra in costume adamitico, 3 secondi prima che entrassi in doccia?

La mia fortuna è stata tutta nel fatto che il vetro della finestra del bagno è smerigliato e quindi se qualcuno era casualmente affacciato alla finestra e stava guardando in quella direzione, al massimo ha visto una fugace ombra rosa; ma se fosse dipeso dai supporti, avrei fatto una figuraccia.

Quindi, Caro Gesù Bambino, quest'anno a Natale portami dei supporti che scelgano con maggior cura il momento in cui rompersi; ne va della mia virtù, del mio buon nome e delle valvole mitraliche dei pensionati che abitano di fronte, nonché della cistifellea delle loro mogli.

Tua affezionatissima
                                  Mapi

lunedì 19 dicembre 2011

Pane al salmone affumicato ed erbe aromatiche



Quando faccio le cose, mi piace farle bene. 
Prendiamo il gioco con i miei nipotini, per esempio: quando si gioca con i bambini occorre fare sul serio, esserci al 100%, perché loro si accorgono subito se stai veramente

giovedì 15 dicembre 2011

Stinco di vitello alla birra Münchner



Era un tiepido pomeriggio di maggio e io ero appena entrata in casa quando ho sentito un forte ronzìo; sembravano due mosconi intrappolati davanti alla finestra della sala.

Controllo in sala, ma non c'era nulla. Il ronzio però era davvero forte. Avevo un appuntamento e dovevo uscire, quindi ho deciso di fare un salto in bagno e di occuparmi dei mosconi al mio rientro. Entro in bagno e... ORRORE!!!! Un intero sciame di api, probabilmente entrato dalla finestra della cucina con la vasistas aperta era lì, abbarbicato alla tenda della finestra del bagno, nel vano tentativo di uscire!
Il mio primo pensiero è stato: "Mannaggia, ma perché non mi sono mai sposata?". Perché diciamocelo, in casi come questo un marito fa davvero comodo. Poi però ho osservato le api e visto che non sembravano bellicose; ho aperto con cautela la finestra e la maggior parte sono volate via. Qualcuna era rimasta attaccata alla tenda, così ho preso un'asta di quelle per tirare giù i vestiti dagli armadi, ho staccato delicatamente la tenda dall'astina e l'ho messa fuori dalla finestra scuotendola delicatamente. Nel giro di pochi minuti le api se ne sono andate via tutte e io ho tirato un doppio sospiro di sollievo: il primo perché le api se ne erano andate senza far danni e il secondo perché tutto sommato non avevo bisogno di un marito. Anzi, magari un marito mi sarebbe stato d'intralcio (ve l'immaginate Paul alle prese con uno sciame di api?). ^_^ 

Insomma, vi ho raccontato una storia a lieto fine per tutti i personaggi, e per festeggiare oggi vi propongo una ricetta deliziosa, perfetta per un pranzo invernale.

lunedì 12 dicembre 2011

Soufflé di foie gras nella mela


"Cari genitori, a seguito dell'esperienza positiva dello scorso anno, anche quest'anno gli alunni della scuola daranno vita a un Presepe vivente per le vie della città.
Così cominciava la mail recapitata a mia sorella, e in effetti l'anno scorso era stato proprio bello. La scuola aveva fornito a tutti i bimbi i costumi da indossare sopra al piumino, e
tutti erano stati entusiasti dell'iniziativa.
Quest'anno però le cose sono un po' diverse: i genitori devono provvedere a far confezionare i costumi per i loro figli. Seguono indicazioni precise sul tipo di tessuti da usare (niene fodera che costa poco, per intenderci) e sui colori, in modo da essere quanto più fedeli ai costumi dell'epoca.
Con mia sorella ci siamo date appuntamento davanti al negozio che vende tessuti della nostra città. Appena entrate siamo state accolte a braccia aperte: "Tesorini, amorini, venite! In che cosa vi posso servire? Entrate, prego, accomodatevi!". Non so perché, ma tutte queste smancerie mi avevano fatto pensare alla strega di Hansel e Gretel. Entriamo e spieghiamo ciò di cui abbiamo bisogno. Loro sanno già perché altre mamme e zie ci hanno precedute, e ci propongono subito i tessuti di cui abbiamo bisogno. Spiego che per le tuniche di sotto ho già la stoffa in casa (un vecchio lenzuolo) e la signora dice che va bene, e di passare alla tunica sopra. Poi sciorina rotoli su rotoli di stoffa e mi consiglia di lasciar perdere la stoffa che ho già in casa e di comperare tutto nuovo da loro, Amorini, su che vi faccio un prezzaccio! Ci lasciamo tentare perché gli abbinamenti sono belli e azzeccati. Poi arriva il momento del conto. "Vi faccio un prezzaccio, vedrete!" Dice garrula la signora, poi va alla cassa e batte lo scontrino. Settantasette euro. € 77,00!!!!! Gli amorini pagano, troppo annichilite per essere in grado di dire alcunché, e la signora pronta ci chiede: "Sapete cucire o avete bisogno che vi raccomandi una sartina?". Non sappiamo cucire ma entrambe ci arrangiamo con la macchina da cucire, e con quello che abbiamo speso solo di tessuti direi che va bene così. Mi addosso l'onere ed è subito subbuglio in casa, con tessuti di qui e di là, cartamodelli in carta velina, forbici, macchina da cucire montata, etc.
Onestamente pensavo che sarebbe stato più semplice, ma come si suol dire l'ho sfangata anche stavolta, maledicen pensando con una certa intensità a Preside, insegnanti, comitato organizzatore e tutto il resto. Non so se a Natale si debba per forza essere più buoni; so per certo che questo Natale la scuola della Pulcetta e del Dolce Principe ha messo alla dura prova la mia pazienza. 

Al termine dei lavori ho deciso che preferisco mille volte fare un soufflé che cucire una tunichetta, così ho festeggiato con queste strepitose delizie, dal sapore delicato e perfette per aprire il pranzo del giorno di Natale.
La ricetta è facilissima e di sicuro effetto; il problema più grosso è mettere le mani su del foie gras fresco. :-)


mercoledì 7 dicembre 2011