Ogni volta che mi metto a lavorare per l'MT Challenge non posso fare a meno di ringraziare in cuor mio Alessandra per avere importato dagli States questo splendido contest, dandogli però un taglio tutto italiano: laddove infatti nella terra di origine ci si limita a replicare 
lunedì 21 novembre 2011
venerdì 18 novembre 2011
Christmas Pudding al triplo cioccolato
Sono ripartite le (St)renne, e sono ripartite alla grande: a un anno esatto dalla fondazione del gruppo, nato da un'idea geniale di Alessandra Gennaro, ci siamo ritrovate con una "stalla allargata" a parlare della tavola delle feste. Il merito dell'allargamento del gruppo è tutto di Stefania, che ha indetto il contest "(St)renne sì, for gluten-free" nel corso del quale i partecipanti devono reinterpretare il tema delle (St)renne in chiave gluten-free. Il contest si svolge nell'arco di 9 mesi (astenersi spiritosoni ^_^) ed è partito in settembre. I giudici siamo noi (St)renne Fondatrici e scegliamo di volta in volta le 5 ricette che secondo noi hanno interpretato meglio il tema trasformando ricette normali in ricette senza glutine senza usare prodotti dietoterapici. I vincitori di ogni edizione diventeranno (st)renne per un mese, partecipando al nostro backstage e pubblicando le loro ricette in coda alle nostre, nell'ultima settimana del progetto. Tra tutti i vincitori dei singoli temi, le (St)renne selezioneranno il vincitore finale, che avrà uno splendido premio: un week-end per 2 persone nello splendido Baglio Costa di Mandorla a Petrosino (TP). 
Le vincitrici della prima tornata del contest sono state Emanuela di Arricciaspiccia, Eleonora di Burro e Miele, Mai de Il Colore della Curcuma, Stefania di Profumi & Sapori e Giulia di Rossa di Sera.
Da oggi per 3 settimane le (St)renne pubblicheranno le loro proposte per la tavola delle feste; la quarta settimana sarà il turno delle (St)rennine, come le abbiamo affettuosamente soprannominate, e naturalmente anche le loro ricette finiranno nel pdf ufficiale delle (St)renne.
A scanso di equivoci preciso subito una cosa: le ricette delle (St)rennine potranno non essere gluten-free, per rientrare nel pdf. Se però loro vogliono partecipare anche a questa tornata del contest, possono pubblicare una ricetta gluten-free: chi ha detto che non si può vincere due volte il premio parziale? :-D
Passiamo adesso al tema delle (St)renne: la tavola delle feste. Chiaramente le prime feste a cui ci viene da pensare sono quelle natalizie che si stanno avvicinando a grandi passi, ma proporremo in generale dei piatti da gran festa, quella che vede la famiglia riunita attorno a una tavola imbandita, dove il cibo è la sinfonia che fa da sottofondo alla gioia di stare insieme.
Come prima ricetta ho pensato di proporre l'inglesissimo Christmas Pudding, nella versione del mio adorato Paul A. Young, l'uomo che mi ha conquistata nel momento in cui ho assaggiato i fondant con ganache al basilico preparati seguendo la sua ricetta.
Non avevo mai preparato questo dolce in vita mia, e quando ho letto nell'introduzione alla ricetta “se solo una volta nella vita preparerete un Christmas Pudding, allora fate questo” ho pensato: OBBEDISCO!!!!! :-D
Il Christmas Pudding va preparato con un certo anticipo rispetto alla data di consumo, perché deve maturare al fresco (in una camera non riscaldata, ho letto da qualche parte; in balcone ben riparato dentro un armadietto, ho deciso io). Ho consultato diverse ricette e ho constatato che i tempi di maturazione del dolce variano parecchio dall'una all'altra. La ricetta più comune viene preparata l'ultima domenica di novembre, detta stirrup Sunday (domenica del mescolamento) perché è tradizione che ciascun membro della famiglia agguanti il cucchiaio di legno e dia una bella mescolata all'impasto del pudding esprimendo un desiderio per l'anno a venire.
Ho però visto anche ricette che richiedono fino a 3 mesi di maturazione.
Le vincitrici della prima tornata del contest sono state Emanuela di Arricciaspiccia, Eleonora di Burro e Miele, Mai de Il Colore della Curcuma, Stefania di Profumi & Sapori e Giulia di Rossa di Sera.
Da oggi per 3 settimane le (St)renne pubblicheranno le loro proposte per la tavola delle feste; la quarta settimana sarà il turno delle (St)rennine, come le abbiamo affettuosamente soprannominate, e naturalmente anche le loro ricette finiranno nel pdf ufficiale delle (St)renne.
A scanso di equivoci preciso subito una cosa: le ricette delle (St)rennine potranno non essere gluten-free, per rientrare nel pdf. Se però loro vogliono partecipare anche a questa tornata del contest, possono pubblicare una ricetta gluten-free: chi ha detto che non si può vincere due volte il premio parziale? :-D
Come prima ricetta ho pensato di proporre l'inglesissimo Christmas Pudding, nella versione del mio adorato Paul A. Young, l'uomo che mi ha conquistata nel momento in cui ho assaggiato i fondant con ganache al basilico preparati seguendo la sua ricetta.
Non avevo mai preparato questo dolce in vita mia, e quando ho letto nell'introduzione alla ricetta “se solo una volta nella vita preparerete un Christmas Pudding, allora fate questo” ho pensato: OBBEDISCO!!!!! :-D
Il Christmas Pudding va preparato con un certo anticipo rispetto alla data di consumo, perché deve maturare al fresco (in una camera non riscaldata, ho letto da qualche parte; in balcone ben riparato dentro un armadietto, ho deciso io). Ho consultato diverse ricette e ho constatato che i tempi di maturazione del dolce variano parecchio dall'una all'altra. La ricetta più comune viene preparata l'ultima domenica di novembre, detta stirrup Sunday (domenica del mescolamento) perché è tradizione che ciascun membro della famiglia agguanti il cucchiaio di legno e dia una bella mescolata all'impasto del pudding esprimendo un desiderio per l'anno a venire.
Ho però visto anche ricette che richiedono fino a 3 mesi di maturazione.
Nel libro di Paul viene riportato quanto segue: idealmente, il pudding non dovrebbe essere consumato prima di otto settimane dalla preparazione. 
Insomma, ognuno si regoli come crede, io ho cominciato a prepararlo il 28 ottobre per gustarlo a Natale (barando di un paio di settimane); mi dispiace che a causa della tempistica di programmazione delle (St)renne sono costretta a pubblicare solo oggi la ricetta.
Attualmente il mio Christmas Pudding è quindi in pieno work in progress e le immagini del prodotto finito sono state prese dal web per darvi un'idea del risultato finale; mie sono invece le fotografie delle varie fasi, e aggiornerò questo post con la foto finale del pudding fatta da me quando lo servirò in tavola, completo di commenti su consistenza e sapore.
Insomma, ognuno si regoli come crede, io ho cominciato a prepararlo il 28 ottobre per gustarlo a Natale (barando di un paio di settimane); mi dispiace che a causa della tempistica di programmazione delle (St)renne sono costretta a pubblicare solo oggi la ricetta.
Attualmente il mio Christmas Pudding è quindi in pieno work in progress e le immagini del prodotto finito sono state prese dal web per darvi un'idea del risultato finale; mie sono invece le fotografie delle varie fasi, e aggiornerò questo post con la foto finale del pudding fatta da me quando lo servirò in tavola, completo di commenti su consistenza e sapore.
Chiaramente non è un dolce per bambini, dato l'elevato tenore alcolico. 
Avrei potuto usare un frullatore o la planetaria per prepararlo, ma ho voluto ricorrere al caro, vecchio cucchiaio di legno (quello destinato alle sole preparazioni dolci, ovviamente), per cercare di immedesimarmi in una tradizione secolare a me sconosciuta e nella quale voglio entrare in punta di piedi.
Quando ho letto della cottura a bagnomaria in una pentola capiente mi sono congratulata con me stessa: una decina di giorni prima di cimentarmi avevo infatti acquistato una bella pentola da brodo della capacità di 10 litri perché ero stufa di mettere in mezzo 3 pentole ogni volta che preparavo il brodo di carne. Curiosamente, il battesimo di questa pentola è avvenuto con questa ricetta di Paul: quale migliore auspicio per i suoi usi futuri? :-)
mercoledì 16 novembre 2011
Bloody Mary e baccalà fritto
Ci risiamo: è partito l'MTC di novembre, e il tema è uno dei miei preferiti: il baccalà. Baccalà alla livornese per la precisione, proposto dalla bravissima Cristina di Insalata Mista, che si è aggiudicata la sfida di ottobre e che ha voluto così rendere omaggio alla sua città di adozione. 
La ricetta, deliziosa e certamente "non adatta agli stomachi deboli" come diceva l'Artusi, mi è piaciuta parecchio. L'ho preparata subito secondo la ricetta passataci da Cristina, ma ero così affamata che l'ho divorata senza nemmeno pensare di fotografarla. Poi mi sono venute un paio di idee, e oggi vi illustro la prima perché occorre bene cominciare dall'inizio... e il pasto comincia con l'aperitivo, no? ^_^
BLOODY MARY E BACCALA'
lunedì 14 novembre 2011
Chocolate Pistachio Cake (Nigella Lawson) - Gluten-Free!!!!
Questo week-end avevo un mare di cose da fare e pochissimo tempo per farle; non a caso me ne sono rimaste indietro un paio. ^_^ Stavo organizzando i tempi e la spesa, quando mi ha chiamata mia madre: mi andava bene festeggiare il mio compleanno in famiglia
domenica? Sì, certo che mi andava bene; allora tutti a casa sua, invitiamo anche il cugino e, senti, non è che al dolce ci potresti pensare tu?
Per la prima volta avrei preferito che non me lo chiedesse, ma ovviamente ho accettato: mi stava mettendo in piedi un intero menù, potevo ben preparare il dolce, no?
La scelta era ovvia per me: la Old Fashioned Chestnut Cake di Raravis, che in famiglia ha riscosso talmente tanti consensi, da essere catalogata come migliore della Sette Veli. Agguanto quindi il mazzo di fogli con le ricette che preparo più spesso, che tengo sul leggio della cucina, e mi metto a sfogliarlo. Sorrido perché andando a ritroso vedo la stampa di tutte le ricette dell'MTC degli ultimi 6 mesi, mi dico ah, già scorrendo le ricette che vorrei fare entro la fine dell'anno, ma della Old Fashioned non vedo l'ombra e a quel punto mi ricordo che avevo archiviato un bel po' di ricette, qualche tempo fa.
Non avevo voglia di tirare giù quel pesante faldone, ma siccome nel frattempo ho comperato il bellissimo libro di Nigella che aveva ispirato Alessandra per la versione chestnut, ho preso quello dalla libreria. Avevo appena cominciato a sfogliare la sezione dedicata al cioccolato, quando l'occhio mi è caduto su questo dolce sontuoso e subito mi è venuta voglia di provarlo.
Non avevo voglia di tirare giù quel pesante faldone, ma siccome nel frattempo ho comperato il bellissimo libro di Nigella che aveva ispirato Alessandra per la versione chestnut, ho preso quello dalla libreria. Avevo appena cominciato a sfogliare la sezione dedicata al cioccolato, quando l'occhio mi è caduto su questo dolce sontuoso e subito mi è venuta voglia di provarlo.
E' molto semplice e veloce da preparare, la base può anche essere fatta in anticipo mentre è meglio che la ganache venga fatta il giorno in cui lo si consumerà; gli ingredienti erano tutti in casa, così ho rotto gli indugi e mi sono messa all'opera.
Il risultato? Mia cognata mi ha detto che nella sua classifica personale ha scalzato la Old Fashioned, cosa che francamente non ritenevo possibile; il dolce è stato spazzolato con mucho gusto, e l'ultima fetta avanzata è stata messa in palio a tombola e in seguito è divenuta oggetto di negoziazione tra mia cognata e il Dolce Principe (indovinate chi ha vinto? ^_^). Insomma, un successo strepitoso che francamente non mi aspettavo. E, last but not least, questo dolce è completamente gluten-free grazie al pistacchio che, ridotto in polvere, prende il posto della farina. Meglio di così... :-9
Il risultato? Mia cognata mi ha detto che nella sua classifica personale ha scalzato la Old Fashioned, cosa che francamente non ritenevo possibile; il dolce è stato spazzolato con mucho gusto, e l'ultima fetta avanzata è stata messa in palio a tombola e in seguito è divenuta oggetto di negoziazione tra mia cognata e il Dolce Principe (indovinate chi ha vinto? ^_^). Insomma, un successo strepitoso che francamente non mi aspettavo. E, last but not least, questo dolce è completamente gluten-free grazie al pistacchio che, ridotto in polvere, prende il posto della farina. Meglio di così... :-9
Ho lasciato alla ricetta il nome originale, il che spiega come mai la parola pistacchio sia scritta con una c sola. ;-) 
Un'avvertenza sulle foto: dovendo trasferire la torta nel porta-torte per portarla dai miei, ho versato meno glassa in modo da poterla ritoccare in caso di danni da spostamento. I danni non ci sono stati, ma dalle foto la torta sembra meno ricca di quanto non sia in realtà. 
Posso solo dirvi di provare a farla: è una goduria unica!!!!
venerdì 11 novembre 2011
Spezzatino autunnale nella zucca
Nella scuola materna frequentata a suo tempo dai miei nipoti, la mensa scolastica aveva un cuoco con una grave pecca: non sapeva cucinare lo spezzatino.
Il Dolce Principe e la Pulcetta l'hanno frequentata in anni diversi, ma entrambi hanno sviluppato una profonda avversione per lo spezzatino, tanto da non poterlo neppure sentire nominare. Di più: la loro personale visione dell'inferno è quella di un luogo dove i dannati sono condannati a mangiare spezzatino per l'eternità.
In casa lo mangiano senza problemi, ma non sanno che si tratta di spezzatino: per loro sono bocconcini di carne, perché se solo sospettassero che la gustosa pietanza che hanno nel piatto è uno spezzatino, griderebbero al tradimento e la respingerebbero senza possibilità di appello, anche se magari l'hanno mangiata con gusto fino a poco prima.
A me per contro i piatti in umido a cottura prolungata piacciono da morire, fin dalla preparazione: la carne che sobbolle lentamente e a lungo nel suo tegame di coccio mi rimanda a gesti antichi e sempre attuali, alla cucina più vera che sa di casa, di famiglia, mi ricorda il calore degli affetti.
Il Dolce Principe e la Pulcetta l'hanno frequentata in anni diversi, ma entrambi hanno sviluppato una profonda avversione per lo spezzatino, tanto da non poterlo neppure sentire nominare. Di più: la loro personale visione dell'inferno è quella di un luogo dove i dannati sono condannati a mangiare spezzatino per l'eternità.
In casa lo mangiano senza problemi, ma non sanno che si tratta di spezzatino: per loro sono bocconcini di carne, perché se solo sospettassero che la gustosa pietanza che hanno nel piatto è uno spezzatino, griderebbero al tradimento e la respingerebbero senza possibilità di appello, anche se magari l'hanno mangiata con gusto fino a poco prima.
A me per contro i piatti in umido a cottura prolungata piacciono da morire, fin dalla preparazione: la carne che sobbolle lentamente e a lungo nel suo tegame di coccio mi rimanda a gesti antichi e sempre attuali, alla cucina più vera che sa di casa, di famiglia, mi ricorda il calore degli affetti.
mercoledì 9 novembre 2011
Soufflé di castagne su salsa di cachi
Domenica intorno a mezzogiorno, mentre terminavo di preparare questi soufflé, mi è squillato il telefono. La cosa in se' non ha nulla di strano, ma da un po' di tempo a questa parte ricevo telefonate da gente che chiede di Lucia anche ad orari poco opportuni, e se
in genere sono tollerante con chi sbaglia numero, cominciavo ad essere un  po' seccata. Giustappunto quando sono andata a rispondere c'era un sottofondo un po' confuso e non ho riconosciuto subito la voce. "Pronto, prooontoooo!!!" ho esclamato nella cornetta, mentre con la mano sinistra infilata nel guantone da forno cercavo di sformare i soufflé. Finalmente una vocina che conosco bene ha detto: "Zia ma insomma, non riconosci nemmeno più la mia voce???". Era il Dolce Principe, che mi telefonava per invitarmi a pranzo da loro. 
Di solito la domenica sono a pranzo dai miei, ma rifiutare un invito del Dolce Principe significa fargli un affronto che si pagherà a caro prezzo; d'altra parte mi seccava avvisare mia madre all'alba di mezzogiorno dicendole che non sarei andata da lei, così ho vigliaccamente delegato il compito di avvisare la nonna al nipotino, che per vendicarsi ha aggiunto: "Vieni con quel vecchio catorcio della tua macchina? Beh, ricordati che devi portare a me e alla Pulcetta un dolcetto per Halloween, anche se è già passato.".
Dunque, vediamo un po', piccola peste adorabile: prima mi inviti, poi insulti i miei averi e infine mi intimi di portarti un dolce? Sei fortunato che il dolce è già pronto... faccio qualche foto e arrivo! ^_^
L'autunno è prodigo di frutti deliziosi, che ci consolano per la fine della bella stagione e ci preparano ad affrontare l'inverno, regalandoci tanta energia in più. Due dei frutti che prediligo in questa dorata stagione sono le castagne e i cachi, che si uniscono in questa ricetta per dare vita a un dessert goloso.
Iscriviti a:
Commenti (Atom)

 




