mercoledì 5 ottobre 2011
lunedì 3 ottobre 2011
Uova di quaglia alla boscaiola (e brodo di pollo, per non farci mancare niente)

- Buongiorno Maria Pia, vedo che ha cambiato idea!
- Buongiorno signora V., mi scusi ma... rispetto a cosa avrei cambiato idea?
- Sull'appartamento!
- Sull'appartamento?
- Sì, ho visto che non lo mette più in vendita.
- In vendita, il mio appartamento??? Ma da quando???
- Qualche mese fa, si ricorda? Era stato appeso al cancello condominiale un cartello di vendita e noi naturalmente abbiamo capito che si trattava di lei.
(VOI avete NATURALMENTE capito che io voglio vendere casa????? O_o)
- Mi ricordo del cartello: mi ero chiesta infatti chi fosse il venditore...
- Beh, nel palazzo tutti dicono che è lei!
- Allora signora mi dispiace deludere tutto il palazzo perché non solo non ho mai messo in vendita il mio appartamento, ma non ho neanche intenzione di farlo in futuro...
Questo piacevole scambio con una mia condomina mi è tornato improvvisamente alla mente l'altro giorno quando è apparso un cartello di vendita, corredato di numero di cellulare da chiamare per maggiori informazioni. "Ci risiamo", mi sono detta, "ho messo di nuovo in vendita l'appartamento!" :-D
Abito qui da diversi lustri, ma evidentemente per i condomini "anziani", quelli che ci abitano da una vita, io sono sempre la forestiera, l'estranea, quella che è di passaggio e che prima o poi se ne andrà. Ricordo ancora - ero lì già da 8 anni - quando la mia vicina di balcone mi disse che era stufa del viavai di proprietari di casa mia, e che non se ne poteva più di cambiare vicini ogni 2 anni senza sapere chi sarebbe arrivato, il tutto col rimprovero sottinteso che anch'io me ne sarei andata via presto e l'avrei lasciata in balia di chissà chi.
E adesso qualcuno ha di nuovo deciso di mettere in vendita un appartamento nel palazzo, scatenando una ridda di pettegolezzi condominiali. La signora V. dirà di sicuro che l'ultima volta non ero io, si aprirà un bel toto scommesse e alla fine del processo - sempre che la compravendita vada a buon fine - qualcuno dichiarerà soddisfatto "io l'avevo detto".
Questa volta però sono preparata: comincerò a fare su e giù con le valigie, mi farò vedere con degli scatoloni in mano (tanto sto facendo le grandi pulizie e mi sto liberando di un bel po' di fuffa) e scatenerò la curiosità di tutti quei vecchietti nullafacenti, il cui passatempo preferito è ficcare il naso negli affari altrui.Visto che ho messo in vendita la casa per l'ennesima volta, tanto vale divertirmi un po'... ^_^
venerdì 30 settembre 2011
FILETTO DI CINTA ROSATO E FICHI GLASSATI
Nel fine settimana del 17-18 settembre sono stata a Prato con la mia amica Cristina (ne scriverò domani o domenica), una città davvero deliziosa e a misura d'uomo dove mi sono trovata benissimo. Cristina è molto amante dell'arte e, benché specializzata sulla città di Milano, mi ha fatto gustare le opere che abbiamo visto: dalle splendide chiese (San Francesco ha una sala capitolare che è un gioiellino) alle opere d'arte ivi racchiuse, mi ha spiegato per filo e per segno le differenze tra i vari stili e la decorazione tipica del gotico pisano, così anche se sono ignorante come una capra, la prima volta che mi capita di andare in Toscana butterò lì con nonchalance : "Guarda quella chiesa in stile romanico, con decorazione in stile gotico pisano!" e farò la mia porca figura, tutto grazie a lei (minimo sforzo per un massimo risultato: il mio motto!!! ^_^).
Vorrei poter dire che ho approfittato della visita in Toscana per fare il pieno di prodotti toscani, ma complice uno sciopero ferroviario che ci ha bloccate a Prato visto che non volevamo spostare la macchina (e chi la parcheggiava più, in centro, di sabato sera?), ci siamo limitate al mercatino locale, che però proponeva solo sapori europei e anzi, in prevalenza mitteleuropei.Abbiamo così gustato dell'ottimo stinco di maiale arrosto marinato nella birra scura, acquistato sidro e aceto di sidro di Normandia, biscotti alla cannella dall'Olanda, senapi dagli aromi più strani e tante altre cosucce particolari, ma di prodotti locali non c'era neppure l'ombra.
Fortunatamente l'autore della ricetta che ho scelto per l'ultima puntata delle (st)Renne coi fichi* ci concede graziosamente di utilizzare anche il filetto di un maiale semplice, in mancanza della più pregiata cinta; posso solo immaginare quanto sia buona quest'ultima, ma vi garantisco che pure col filetto di maiale comune questa preparazione, facile e veloce, è deliziosa.
* E' l'ultima puntata per noi (st)Renne, ma voi avete tempo fino all'8 ottobre per postare ricette gluten-free con i fichi e mettere il link da Stefania, vincendo la possibilità di diventare (st)renna per un mese partecipando ai nostri backstage e la possibilità di concorrere al premio finale, un week-end per 2 persone presso l'Agriturismo Baglio Costa di Mandorla di Paceco (TP); e adesso che sappiamo che lì vicino, a Petrosino, fanno un ottimo aceto balsamico, direi che il premio si fa ancora più allettante!!! :-D
mercoledì 28 settembre 2011
Cornucopia di gelato alla banana con macedonia Genoana
L'aspetto in assoluto più divertente dell'MTChallenge è che scatena la creatività e la fantasia, facendo pensare a soluzioni che prima mai ci saremmo sognati. Si pensa a cosa fare, si guardano le proposte degli altri partecipanti, si sgranano gli occhi per la meraviglia, si sbava davanti al computer e ci si diverte da matti, perché stiamo condividendo tutti una passione che abbiamo in comune.
Come mi sia venuta questa idea, non lo so. Non ricordo nemmeno il momento preciso in cui mi è balzata in testa, so soltanto che a un certo punto me la sono vista davanti agli occhi bell'e fatta e un irresistibile impulso mi ha spinta a provare a realizzarla.
Come sovente accade, la mia realizzazione è stata deludente, ma propongo ugualmente l'idea che secondo me è buona, con qualche correttivo. Anzi, ho già in mente un'altra cosa... ma ne riparlerò più avanti. :-D In ogni modo, visto che l'estetica lasciava un pochino a desiderare, ho pensato bene di dare una strizzatina d'occhi alle MenuTuristiche - note tifose genoane - creando una macedonia rossoblu. Perfino l'intaglio ho fatto ad hoc. ^_^
E' da quando sono tornata dal mare che mi è venuto il trip dei gelati, complice il fatto che ho finalmente trovato un libro eccezionale che oltre ad avere un mare di ricette sfiziosissime, spiega per bene i processi chimici che sono alla base di questo meraviglioso dessert. Naturalmente la prima cosa che ho fatto non appena ho cominciato a leggerlo è stato correre da Medagliani a comperarmi un pesasciroppi, caccavella senza la quale non riesco a capire come abbia potuto vivere finora ^_^ (e che naturalmente non ho ancora utilizzato), dopo di che mi sono messa all'opera e sono rimasta entusiasta dai risultati.
Avevo in freezer 1/4 di dose di gelato alla banana e mi sono detta: e se lo usassi per...
Ma andiamo con ordine.
Come mi sia venuta questa idea, non lo so. Non ricordo nemmeno il momento preciso in cui mi è balzata in testa, so soltanto che a un certo punto me la sono vista davanti agli occhi bell'e fatta e un irresistibile impulso mi ha spinta a provare a realizzarla.
Come sovente accade, la mia realizzazione è stata deludente, ma propongo ugualmente l'idea che secondo me è buona, con qualche correttivo. Anzi, ho già in mente un'altra cosa... ma ne riparlerò più avanti. :-D In ogni modo, visto che l'estetica lasciava un pochino a desiderare, ho pensato bene di dare una strizzatina d'occhi alle MenuTuristiche - note tifose genoane - creando una macedonia rossoblu. Perfino l'intaglio ho fatto ad hoc. ^_^
E' da quando sono tornata dal mare che mi è venuto il trip dei gelati, complice il fatto che ho finalmente trovato un libro eccezionale che oltre ad avere un mare di ricette sfiziosissime, spiega per bene i processi chimici che sono alla base di questo meraviglioso dessert. Naturalmente la prima cosa che ho fatto non appena ho cominciato a leggerlo è stato correre da Medagliani a comperarmi un pesasciroppi, caccavella senza la quale non riesco a capire come abbia potuto vivere finora ^_^ (e che naturalmente non ho ancora utilizzato), dopo di che mi sono messa all'opera e sono rimasta entusiasta dai risultati.
Avevo in freezer 1/4 di dose di gelato alla banana e mi sono detta: e se lo usassi per...
Ma andiamo con ordine.
lunedì 26 settembre 2011
FILETTO DI MAIALE ARROSTO CON ALBICOCCHE SECCHE E PATATE
Riflettevo durante questo fine settimana sul fatto che, nonostante la civiltà e i progressi, nonostante la ragione e la riflessione/progettazione a medio e a lungo termine che caratterizzano l'essere umano e lo distinguono dalle altre creature appartenenti al Regno Animale, le influenze di quest'ultimo sono comunque significative sui nostri comportamenti, ne siamo consapevoli o no.
Non riuscirei a spiegare in altro modo infatti il Sacro Fuoco delle Pulizie che s'impossessa di me ogni anno all'approssimarsi degli Equinozi, sempre con caratteristiche uguali: se in primavera il desiderio è quello di scuotermi di dosso il grigiore dell'inverno e sono focalizzata sulla voglia di rinfrescare, cambiare, riarredare la casa con colori freschi e vivaci, in autunno gli interventi sono puntualmente più conservativi: pulire per bene ogni angolino della casa, sistemare gli armadi e gli stipetti, riparare piccoli guasti, inventariare la dispensa... insomma, preparo il mio nido per l'inverno, stagione durante la quale se potessi andrei in letargo tanto la detesto, ma che devo subire da sveglia.
Dev'essere per questo che nel corso del fine settimana mi è venuta voglia di arrosto, ma di un arrosto un po' invernale, con la frutta secca che incoraggia ad attendere la bella stagione, che di sicuro arriverà.
venerdì 23 settembre 2011
Soufflé di Castelmagno (gluten-free) con salsa di fichi al Porto
Le esternazioni di Stefania-Nata-Stanca ^_^ di mercoledì mi hanno fatto riflettere sulle nostre similitudini, date forse dalle comuni origini che affondano le radici nella bella e assolata Trinacria. Pensandoci meglio però, direi che non sono nata stanca, non proprio; diciamo che preferisco riposarmi prima ancora di stancarmi, così sono meglio in grado di affrontare le fatiche che mi aspettano. ^_^
Da che mi ricordo poi, sono sempre stata del partito del Minimo Sforzo per un Massimo Risultato, anche se purtroppo ho spesso dovuto constatare che questa politica non paga, perché se si vuole riuscire - nella vita o in cucina - qualche piccolo sforzo in più occorre farlo. Qualche sforzo, sì, ma sempre commisurato al risultato cui si mira, e se è possibile
Da che mi ricordo poi, sono sempre stata del partito del Minimo Sforzo per un Massimo Risultato, anche se purtroppo ho spesso dovuto constatare che questa politica non paga, perché se si vuole riuscire - nella vita o in cucina - qualche piccolo sforzo in più occorre farlo. Qualche sforzo, sì, ma sempre commisurato al risultato cui si mira, e se è possibile
sforzarsi un pochino di meno, è meglio.
Questo è uno dei motivi che mi hanno sempre spinta ad evitare i soufflé, preparazioni particolarmente difficili che hanno il difetto di sgonfiarsi rovinosamente non appena escono dal forno, malgrado la cura che si mette a prepararli.
Mi sono invece dovuta ricredere quando ho provato le meravigliose ricette di Knam, così perfette e bilanciate che la preparazione, pur sgonfiandosi inevitabilmente un pochino, rimane soffice e compatta e resiste tranquillamente anche all'operazione sforma-e-capovolgi fatta dalla più maldestra delle cuoche in erba, cioè la sottoscritta.
Credetemi, benché un pochino si sia adagiato, come testimonia la "ruga" a metà altezza, è rimasto sofficissimo ed è favoloso, oltre ad essere semplice e abbastanza veloce da preparare. Un minimo sforzo per un massimo risultato, insomma. :-))
Questo è uno dei motivi che mi hanno sempre spinta ad evitare i soufflé, preparazioni particolarmente difficili che hanno il difetto di sgonfiarsi rovinosamente non appena escono dal forno, malgrado la cura che si mette a prepararli.
Mi sono invece dovuta ricredere quando ho provato le meravigliose ricette di Knam, così perfette e bilanciate che la preparazione, pur sgonfiandosi inevitabilmente un pochino, rimane soffice e compatta e resiste tranquillamente anche all'operazione sforma-e-capovolgi fatta dalla più maldestra delle cuoche in erba, cioè la sottoscritta.
Credetemi, benché un pochino si sia adagiato, come testimonia la "ruga" a metà altezza, è rimasto sofficissimo ed è favoloso, oltre ad essere semplice e abbastanza veloce da preparare. Un minimo sforzo per un massimo risultato, insomma. :-))
SOUFFLE' DI CASTELMAGNO CON SALSA DI FICHI AL PORTO
Da E. Knam – Soufflé mignon – Bibliotheca Culinaria
Per 4 persone
Per i soufflé:
100 g Castelmagno
100 g latte fresco intero
50 g burro
30 g farina di riso (ma va bene anche la 00)
20 g Parmigiano Reggiano grattugiato
10 g senape di Digione (1 cucchiaio)
4 albumi
3 tuorli
1 pizzico di noce moscata
sale
pepe bianco di mulinello
burro e farina per gl stampi
Per la salsa di fichi:
200 g fichi freschi maturi
50 g Porto
Imburrare e infarinare 4 stampi monoporzione da soufflé.
Preriscaldare il forno a 200 °C e mettervi dentro una capace teglia con 2-3 dita d'acqua.
Preparare la salsa: pelare i fichi e farli macerare nel Porto per 1 ora.
Frullare e servire con i soufflé (io ho preferito lasciare la polpa dei fichi intera, schiacciandola con una forchetta).
Preparare i soufflé: versare in una casseruola il latte, il burro, una grattatina di noce moscata, il sale e una macinata di pepe bianco. Portare a bollore, aggiungere la farina e mescolare bene per 1 minuto.
Togliere dal fuoco, incorporare i 3 tuorli, il Castelmagno grattugiato*, il Parmigiano e la senape. Montare gli albumi a neve non troppo ferma (stadio dei picchi morbidi) e unirli delicatamente al composto precedente.
Versare negli stampi riempiendoli fino a ¾ e cuocerli a bagnomaria per 16 minuti.
Far raffreddare qualche minuto (io li tengo nel forno spento, con lo sportello leggermente aperto, per altri 5 minuti), poi metterli nei piatti e servire insieme alla salsa di fichi al Porto.
*Io non so come abbia fatto Knam a grattugiare il Castelmagno: a me si sbriciolava, tanto che ho ben presto abbandonato l'epica impresa e mi sono messa a sbriciolarlo a mano. Non preoccupatevi di qualche eventuale grumo più grosso, si scioglieranno al calore dolce della cottura a bagnomaria.
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