First things first: BUON COMPLEANNO, MTCHALLENGE!!!!
Eh sì, perché l'MTC nasceva proprio un anno fa, nel giugno 2010! E come un anno fa, anche la ricetta della sfida di giugno 2011 riguarda i fritti, con cui io decisamente non ho feeling.
Ricordate il primissimo MTC sulla tortilla di patate? Allora non avevo ancora il blog e avevo inviato "post" e ricetta ad Ale via mail, narrando delle mie disavventure con i bicchierini di patate con frittata. Poteva forse l'MTC non festeggiare il suo primo compleanno con un altro fritto? E soprattutto, potevo io lasciarmi sfuggire l'imperdibile occasione di ridurre in condizioni pietose la mia cucina? Certo che no! ^_^
Naturalmente rispetto a un anno fa un aspetto fondamentalmente diverso c'è ed è costituito dallo splendido post di Acquaviva, che ci ha proiettati nel poetico ed etereo mondo della cucina Giapponese, dove la cultura e la tradizione permeano ciascun gesto rendendolo parte di una storia millenaria e assicurando un saldo legame socio-culturale con il passato, insieme a un ponte lanciato verso il futuro.
Se però la filosofia di questa splendida tappa orientale dell'MTC è radicalmente diversa da quella dell'allegro tapear Spagnolo, temo che il caos nella mia cucina sia stato identico.
Lasciate che vi racconti.
Non appena ho letto il bellissimo post di Acquaviva ho cominciato subito a pensare a come reinterpretare il Kaki-Age e la primissima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di preparare la pastella con la farina di ceci. Bella idea, vero? Una farina talmente saporita che è essa stessa un aroma (per non parlar del fatto che avevo bisogno di utilizzare quello che restava dell'ultimo pacchetto, per non darlo in pasto alle camole alimentari). Detto fatto ho preparato la pastella 24 ore prima (la farina di ceci esige un riposo molto lungo), l'ho sigillata e riposta in frigo e il giorno dopo mi sono messa pazientemente a sminuzzare tutti gli altri ingredienti per il mio kaki-age.
Al fine di non utilizzare troppo olio ho deciso di friggere una frittella per volta in un polsonetto di acciaio del diametro di una dozzina di cm. Anche questa pareva un'ottima idea al momento; l'impressione è però svanita quando, giunto l'olio in temperatura, vi ho versato la prima cucchiaiata di pastella e verdure. Per la famosa regola di Archimede la frittella è affondata nell'olio bollente, raggiungendo il fondo del pentolino; solo che per l'altrettanto famosa regola della legge di Murphy (se qualcosa può andare male, lo farà), è rimasta saldamente ancorata al fondo. Aiutandomi col cucchiaio-schiumarola (una caccavella americana: cucchiaio in acciaio bucherellato come una schiumarola) l'ho staccata,disfesciandola tutta destrutturandola ^_^. Naturalmente parte della pastella è rimasta attaccata al fondo, continuando allegramente a bruciare. Con la seconda frittella non è andata meglio, mentre con la terza le cose sono addirittura peggiorate: lo strato di pastella appiccicata e bruciacchiata aumentava sempre più.
E' stato a quel punto che il mio genio creativo da MTChallenger è emerso in tutto il suo splendore: mi sono infatti detta che se la frittura era obbligatoria, non stava scritto da nessuna parte che le frittelle dovessero essere solo fritte: potevano benissimo essere prima cotte in forno e poi fritte. Geniale, no? E così ho spento il fornello e acceso il forno a 240 °C, poi ho rivestito una placca con una stola di silicone, ho immerso dei cerchi tagliapasta in acciaio nell'olio e li ho disposti sulla placca, vi ho versato dentro la pastella e ho passato in forno per una decina di minuti.
Ero soddisfattissima di me stessa per questa splendida trovata; lo sono stata un po' meno 10 minuti dopo, quando ho dovuto tirare fuori le frittelle al forno dai cerchi tagliapasta: la disgraziata pastella infatti si era attaccata ai bordi dei medesimi con la medesima tenacia che aveva già dimostrato nei confronti del fondo del pentolino. E non solo ai bordi: anche alla stola in silicone!!!
Morale della favola, ho staccato i frammenti di frittelle, li ho buttati nell'olio caldo per qualche secondo e poi li ho mangiati, perché erano così inguardabili che se li avessi fotografati mi si sarebbe rotto l'obiettivo.
Alla fine di una serata estenuante a combattere con il kaki-age io e la mia cucina eravamo decisamente malridotte ed entrambe avevamo un problema: il kaki-age doveva essere rifatto. Scartata la farina di ceci sono andata a comprarmi un pacchetto di farina di riso ed ecco che cosa ho messo insieme:
KAKI-AGE DI POLLO CON SALSA DI MELA AL CURRY
1 fettina di petto di pollo
1/2 peperone giallo
1/2 melanzana
1 cipolla
2 carote
1 l olio di semi di arachidi per friggere
Per la pastella:
1 uovo intero
125 g farina di riso
acqua ghiacciata q.b.
1 presa di sale
Per la salsa di mela al curry:
1 mela golden
1 porro piccolo
1/2 bicchiere vino bianco
1/2 bicchiere acqua
20 g burro chiarificato
1 cucchiaino di curry Madras
1/2 cucchiaino di Strattu, l'estratto siciliano di pomodoro (o 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro)
sale
1 pizzico di zucchero
Mettere l'acqua in frigorifero insieme a dei cubetti di ghiaccio per assicurarsi che sia ben fredda.
Preparare la salsa di mela: mondare e affettare il porro. Far fondere in un pentolino il burro chiarificato e mettervi il porro, facendolo stufare a fuoco dolce. Nel frattempo sbucciare la mela, togliere il torsolo e ridurla a pezzetti. Unirla al porro, bagnare con il vino e fare evaporare l'alcool. A questo punto aggiungere l'acqua, il curry, lu strattu (l'estratto di pomodoro), il sale e lo zucchero e portare a cottura finché le mele sono sfatte, mescolando ogni tanto. Al termine della cottura frullare la salsa e passarla al setaccio, regolarla di sale e tenerla da parte.
Preparare gli ingredienti: lavare il peperone e ridurlo a dadini piccolissimi; fare lo stesso con melanzana, carota, cipolla e petto di pollo. Mettere ogni ingrediente in una ciotolina diversa, poi miscelarli in due ciotole diverse: in una metteremo cipolla, pollo, peperone e melanzana e nell'altra cipolla, pollo, peperone e carota.
Preparare la pastella: qui ho seguito il procedimento di Acquaviva: ho messo la farina di riso in un bicchiere e ho versato l'uovo in un altro bicchiere di pari dimensioni, poi ho aggiunto tanta acqua ghiacciata quanta ne serviva per raggiungere il livello della farina. Ho mescolato rapidamente gli ingredienti e suddiviso la pastella tra le due miscele per le frittelle.
Friggere il kaki-age in olio caldo (170 °C circa) per un paio di minuti, estrarlo dalla padella e servirlo insieme alla salsa di mele.
Ah, mi raccomando: l'olio delle fritture è un potentissimo agente inquinante: dopo averlo usato raccogliamolo in un contenitore apposito e periodicamente portiamolo in discarica per lo smaltimento!
Ricordate il primissimo MTC sulla tortilla di patate? Allora non avevo ancora il blog e avevo inviato "post" e ricetta ad Ale via mail, narrando delle mie disavventure con i bicchierini di patate con frittata. Poteva forse l'MTC non festeggiare il suo primo compleanno con un altro fritto? E soprattutto, potevo io lasciarmi sfuggire l'imperdibile occasione di ridurre in condizioni pietose la mia cucina? Certo che no! ^_^
Naturalmente rispetto a un anno fa un aspetto fondamentalmente diverso c'è ed è costituito dallo splendido post di Acquaviva, che ci ha proiettati nel poetico ed etereo mondo della cucina Giapponese, dove la cultura e la tradizione permeano ciascun gesto rendendolo parte di una storia millenaria e assicurando un saldo legame socio-culturale con il passato, insieme a un ponte lanciato verso il futuro.
Se però la filosofia di questa splendida tappa orientale dell'MTC è radicalmente diversa da quella dell'allegro tapear Spagnolo, temo che il caos nella mia cucina sia stato identico.
Lasciate che vi racconti.
Non appena ho letto il bellissimo post di Acquaviva ho cominciato subito a pensare a come reinterpretare il Kaki-Age e la primissima cosa che mi è venuta in mente è stata quella di preparare la pastella con la farina di ceci. Bella idea, vero? Una farina talmente saporita che è essa stessa un aroma (per non parlar del fatto che avevo bisogno di utilizzare quello che restava dell'ultimo pacchetto, per non darlo in pasto alle camole alimentari). Detto fatto ho preparato la pastella 24 ore prima (la farina di ceci esige un riposo molto lungo), l'ho sigillata e riposta in frigo e il giorno dopo mi sono messa pazientemente a sminuzzare tutti gli altri ingredienti per il mio kaki-age.
Al fine di non utilizzare troppo olio ho deciso di friggere una frittella per volta in un polsonetto di acciaio del diametro di una dozzina di cm. Anche questa pareva un'ottima idea al momento; l'impressione è però svanita quando, giunto l'olio in temperatura, vi ho versato la prima cucchiaiata di pastella e verdure. Per la famosa regola di Archimede la frittella è affondata nell'olio bollente, raggiungendo il fondo del pentolino; solo che per l'altrettanto famosa regola della legge di Murphy (se qualcosa può andare male, lo farà), è rimasta saldamente ancorata al fondo. Aiutandomi col cucchiaio-schiumarola (una caccavella americana: cucchiaio in acciaio bucherellato come una schiumarola) l'ho staccata,
E' stato a quel punto che il mio genio creativo da MTChallenger è emerso in tutto il suo splendore: mi sono infatti detta che se la frittura era obbligatoria, non stava scritto da nessuna parte che le frittelle dovessero essere solo fritte: potevano benissimo essere prima cotte in forno e poi fritte. Geniale, no? E così ho spento il fornello e acceso il forno a 240 °C, poi ho rivestito una placca con una stola di silicone, ho immerso dei cerchi tagliapasta in acciaio nell'olio e li ho disposti sulla placca, vi ho versato dentro la pastella e ho passato in forno per una decina di minuti.
Ero soddisfattissima di me stessa per questa splendida trovata; lo sono stata un po' meno 10 minuti dopo, quando ho dovuto tirare fuori le frittelle al forno dai cerchi tagliapasta: la disgraziata pastella infatti si era attaccata ai bordi dei medesimi con la medesima tenacia che aveva già dimostrato nei confronti del fondo del pentolino. E non solo ai bordi: anche alla stola in silicone!!!
Morale della favola, ho staccato i frammenti di frittelle, li ho buttati nell'olio caldo per qualche secondo e poi li ho mangiati, perché erano così inguardabili che se li avessi fotografati mi si sarebbe rotto l'obiettivo.
Alla fine di una serata estenuante a combattere con il kaki-age io e la mia cucina eravamo decisamente malridotte ed entrambe avevamo un problema: il kaki-age doveva essere rifatto. Scartata la farina di ceci sono andata a comprarmi un pacchetto di farina di riso ed ecco che cosa ho messo insieme:
KAKI-AGE DI POLLO CON SALSA DI MELA AL CURRY
1 fettina di petto di pollo
1/2 peperone giallo
1/2 melanzana
1 cipolla
2 carote
1 l olio di semi di arachidi per friggere
Per la pastella:
1 uovo intero
125 g farina di riso
acqua ghiacciata q.b.
1 presa di sale
Per la salsa di mela al curry:
1 mela golden
1 porro piccolo
1/2 bicchiere vino bianco
1/2 bicchiere acqua
20 g burro chiarificato
1 cucchiaino di curry Madras
1/2 cucchiaino di Strattu, l'estratto siciliano di pomodoro (o 1 cucchiaio di doppio concentrato di pomodoro)
sale
1 pizzico di zucchero
Mettere l'acqua in frigorifero insieme a dei cubetti di ghiaccio per assicurarsi che sia ben fredda.
Preparare la salsa di mela: mondare e affettare il porro. Far fondere in un pentolino il burro chiarificato e mettervi il porro, facendolo stufare a fuoco dolce. Nel frattempo sbucciare la mela, togliere il torsolo e ridurla a pezzetti. Unirla al porro, bagnare con il vino e fare evaporare l'alcool. A questo punto aggiungere l'acqua, il curry, lu strattu (l'estratto di pomodoro), il sale e lo zucchero e portare a cottura finché le mele sono sfatte, mescolando ogni tanto. Al termine della cottura frullare la salsa e passarla al setaccio, regolarla di sale e tenerla da parte.
Preparare gli ingredienti: lavare il peperone e ridurlo a dadini piccolissimi; fare lo stesso con melanzana, carota, cipolla e petto di pollo. Mettere ogni ingrediente in una ciotolina diversa, poi miscelarli in due ciotole diverse: in una metteremo cipolla, pollo, peperone e melanzana e nell'altra cipolla, pollo, peperone e carota.
Preparare la pastella: qui ho seguito il procedimento di Acquaviva: ho messo la farina di riso in un bicchiere e ho versato l'uovo in un altro bicchiere di pari dimensioni, poi ho aggiunto tanta acqua ghiacciata quanta ne serviva per raggiungere il livello della farina. Ho mescolato rapidamente gli ingredienti e suddiviso la pastella tra le due miscele per le frittelle.
Friggere il kaki-age in olio caldo (170 °C circa) per un paio di minuti, estrarlo dalla padella e servirlo insieme alla salsa di mele.
Ah, mi raccomando: l'olio delle fritture è un potentissimo agente inquinante: dopo averlo usato raccogliamolo in un contenitore apposito e periodicamente portiamolo in discarica per lo smaltimento!
sarà stato lo choc da ennesimo compleanno mio festeggiato sotto una cattiva stella, ma stavolta ci siamo dimenticate tutte le ricorrenze del blog, dal secondo anniversario di MT al primo compleanno dell'MTC. Grazie per avercelo ricordato, anche perchè tu sei fra quelli che festeggiano insieme a noi: ci sei dalla prima sfida e guarda un po' quante cose son successe da allora: l'applepie, la vittoria all'mtc, le Strenne e le mille soddisfazioni che ti ha dato questo blog. Pensa che ogni volta che passo di qui (sempre: è che il tempo per lasciare i commenti, è un'altra cosa) mi ripeto: "meno male che si è decisa". ci sono tanti e tali spunti, tante e tali belle ricette che sarebbe stato un delitto per l'umanità coquinaria :-) non condividerle con noi. questo kaki age non fa eccezione- e voglio sapere da quale demone sei stata posseduta, per la mirepoise perfetta che vedo in foto...
RispondiEliminagrazie!!!!
ale
Mi piace il piatto così come è nato :P, non da meno la dedica ricordo al compleanno dimenticato e di certo porto con me anche la nuova declinazione del significato di "destrutturare" :P ahahahahaha
RispondiEliminaTu bravissima come sempre ai fornelli ma anche per ironia...
Tesoro, non so perché con la farina di ceci sia andata male perché esiste la pokora che sono frittelline con verdura e farian di ceci... ma forse era per farti provare la farina di riso e farti scopreire che gluten free è buonissimo!!!
RispondiEliminaP,s, Mi ricordo benissimo la tua prima ricetta e a quello che avevo pensato: "questa è pazza"! e ora che ti ho conosciuta, posso confermarlo!!! ;)))
Adoro le persone che si "ricordano" dei compleanni, secondo me hanno quel pizzico di sensibilità ed attenzione in più che fa la differenza.
RispondiEliminaHai saltato oltre l'"ostacolo kaki-age" con grande slancio, geniale :-)
accidenti che bel kaki-age che hai fatto!! e complimenti per la tenacia ;-))))
RispondiEliminabacioni
be'... in India ci sono dei kaki-age di farina di ceci: i pakora! Farina di ceci, spezie varie, acqua fredda, verdure sminuzzate o a fette e frittura immediata. Senza uovo e senza riposo... saran quelli i trucchi?
RispondiEliminaIl tuo kaki-age nipponico invece non ha bisogno di alcun consiglio, solo di applausi!!!
Direi che questa sfida ha prodotto davvero dei magnifici risultati, complimenti anche ai tuoi kaki-age che assaggerei molto volentieri.
RispondiEliminaciao loredana
Anch'io mi ricordo la tua prima ricetta, già allora pensavo che fossi un genio...devo dire che le tue avventure con la pastella mi hanno fatto pensare ai miei momenti di crisi, di solito in prossimità di ricorrenze importanti...
RispondiEliminaè una consolazione pensare che anche a te succede che la roba bruci e il cibo a volte non abbia un aspetto esattamente invitante... sono reduce da una notte insonne causa allergia malefica... ho tanto bisogno di conforto! Non lo so cosa sto blaterando... per favore mi passi una frittella?
Saro' ripetitiva, ma te lo devo dire... GRANDE MAPINA!!!! A parte il fatto che non ti sfugge niente... ma poi ogni volta tiri fuori certe ricette che io mi dico che stavolta hai superato te stessa... e il bello e' che la volta dopo vai oltre...
RispondiEliminaSenti, mi sono immaginata tutta la scena della tua lite con la pastella di ceci...ahahahha...riiiiido!!!! E meno male che non ti sei arresa, perche' questa ricettuzza col pollo e le mele a me sembra di una bonta' da commuovere!!!
Un bacione cara!!!!
Che avventura!! D'altra parte bisogna provare, poi se non si fa spesso il fritto è un casino. Io non froggo mai, ma ho avuto più fortuna, oppure semplicemente ho usato un'altra farina, la 00. Che delirio! Comunque alla fine ti è venuto stra bene!! Ciao, Vale
RispondiEliminache disavventure! ma poi ti sono venute perfette!
RispondiEliminaanch'io ci sono dall'inizio, quante ricette...
ci piace moltissimo questa salsa di mele al curry!
RispondiEliminagrazie Mapiiiiiiiiiiiiiiiiii! siamo veramente due fulminate, ma è bello avere amici che si ricordano delle coae belle per te!!!
RispondiEliminaUn super abbraccio
Dani
mi piace il tuo consiglio sullo smaltimento dell'olio e poi il tuo accostamento mele al curry con il pollo è facile ed economico.
RispondiEliminabrava ciao marica
@Ale, ti capisco: la frenesia della vita (la tua in particolare) porta a dimenticare alcune ricorrenze, ma gil amici ci sono per questo! :-) Ti ringrazio per le cose carine che dici sul mio blog, ma continuo a pensare che la blogsfera avrebbe potuto fare a meno di questo spazio. Io però a un certo punto ne ho sentito l'esigenza, e quindi... ;-)
RispondiElimina@Mario il piatto ha avuto un parto travagliato, ma alla fine ce l'abbiamo fatta. :-) La "destrutturazione", beh, quella per me è innata... ;-)
@Stefania sono giunta alla conclusione che il problema fosse nel pentolino di acciaio: se fosse stato antiaderente non sarebbe successo nulla. In ogni modo ce l'abbiamo fatta... :-)
@Accantoalcamino ma lo sai che in vita mia mi sono sempre ricordata dei compleanni di tutti e mai nessuno si ricordava del mio? Credo che la mia sia una misura compensativa... :-(
@Cristina grazie, ma il tuo kaki-age a me è piaciuto molto di più. :-)))
@Acquaviva come dicevo a Stefania, secondo me il problema è stato il pentolino di acciaio in cui ho fritto. In ogni modo anche questa volta l'abbiamo sfangata. ;-)
@Loredana concordo con te, questa sfida ha dato dei bellissimi esiti; il mio non è certo il migliore, ma sono contenta di avercela fatta.
@Ginestra ma guale genio, io parlerei piuttosto di incoscienza! :-D Altroché se mi si bruciano le cose, ho anch'io i miei disastri culinari. L'importante però è divertirsi, no?
@Paola tu sei sempre un tesoro, non c'è che dire!!! GRAZIE!!!! :-))))
RispondiElimina@Valentina è stata un'avventura, è vero; nemmeno io friggo mai e ogni volta che mi cimento è un disastro. Però con questa pastella ho fatto una scoperta meravigliosa! :-)
@Francy è vero, anche tu come molti altri sei un'aficionada dell'MTC e quante belle ricette si sono avvicendate quest'anno! Soprattutto quanto divertimento e quante amicizie nuove ha portato questa splendida sfida! :-)
@Lecherhotel grazie, sapete che saranno almeno due anni che volevo preparare questa salsa? Meno male che Acquaviva ha scelto il kaki-age come ricetta della sfida, dandomi finalmente l'occasione di prepararla! ;-)
@Dani come dicevo ad Ale, so che per voi Menù Turistiche quest'anno è particolarmente intenso. NOn preoccupatevi, che a festeggiarvi ci pensiamo noi! Un abbraccione!!!
@Marika sì, il problema dello smaltimento dell'olio è purtroppo poco noto; a volte basta poco per aiutare il nostro Pianeta a smaltire la nostra rumenta. ;-)
mmmmmm.... ma quanti buoni kaki-age!!!! Questo è super! La salsa poi...!!!
RispondiEliminaBrava, anche io consiglio il riciclo del olio, da me a Barcelona si fa da una vita e invece qua in Italia ci sono pochi i comuni e discariche a farlo, io però, ho fatto la ricchiesta al mio di comune e adesso abbiamo il bidone aposito!
in bocca al lupo per l'MTC!
Una cosa è certa, che le nostre cucine sono rimaste traumatizzate dalla preparazione di questo piatto :-DDD
RispondiEliminaMi pare che questa versione ti sia riuscita decisamente bene e le foto poi sono bellissime ;-)
Baci
Anna Luisa