giovedì 15 dicembre 2016

Tonno agli agrumi e miele per The Recipe-Tionist


Arrivoooooo!!!!
Sul filo di lana, ma arrivo.
Sto parlando del The Recipe-Tionist naturalmente, il contest più bello della blogsfera, perché consiste nel rovistare in lungo e in largo il blog della vincitrice, realizzando una sua ricetta. E' uno splendido modo di non fare andare perduti degli autentici tesori culinari, e replicare le ricette di una blogger è davvero il miglior elogio che le si possa fare.

La vincitrice del mese scorso è stata la bravissima Francesca di Ricette & Vignette, e ho davvero navigato sul suo blog in lungo e in largo, salvando in un documento diverse ricette che mi riprometto di provare.

In realtà ne avrei provate diverse, se nell'ultimo mese non avessi avuto un blocco culinario, forse il più grave che mi abbia colpita nella mia vita di blogger, tanto che ho preso in seria considerazione l'ipotesi di chiudere questo spazio. Il riposo del ponte di Sant'Ambrogio mi ha permesso però di smaltire la stanchezza e mi ha ridato la voglia di mettermi ai fornelli, così oggi -  ultimo giorno per il contest - pubblico questa delizia, semplice ma gustosa, creata da Francesca in occasione di un MTChallenge.


TONNO AGLI AGRUMI E MIELE
http://ricetteevignette.blogspot.it/2016/02/tonno-agli-agrumi-e-miele.html

Per 2 persone:

400 g circa di tonno fresco in 2 fette

Per la marinata:

1 cucchiaio di miele di agrumi
1 cucchiaio di salsa di soia
il succo di 1/2 limone non trattato
il succo di 1/2 arancia non trattata
2 fili di erba cipollina tagliuzzati
pepe nero in grani, leggermente pestati

Per la panatura:

4 cucchiai di pangrattato
la scorza grattugiata di mezzo limone e mezza arancia non trattati
4  cucchiai di semi di sesamo
Sale
Pepe di mulinello

La sera prima preparare la marinata in cui il tonno dovrà insaporirsi per 1 notte: mettere il miele in una ciotolina di vetro leggermente unta (in modo che travasandolo non ne vada sprecata neanche una goccia) e scaldarlo a bagnomaria finché non diventerà fluido.
Unire il miele e tutti gli ingredienti della marinata in un sacchetto di plastica per alimenti o in una ciotola, aggiungere il tonno e ricoprirlo bene in ogni lato. Metterlo in frigo.

Il giorno dopo scolare il tonno dalla marinata, filtrarla e farla ridurre della metà a fuoco medio. Tamponare leggermente il tonno con carta da cucina e passarlo nella panatura.
In una padella scaldare un paio di cucchiai di olio extravergine di oliva e far rosolare il tonno 2 minuti per parte: l'interno dovrà restare rosato.

Impiattare il tonno, napparlo con la salsa e guarnirlo con i fili di erba cipollina e qualche scorzetta di agrumi. Servire immediatamente accompagnandolo con una fresca insalata.

10 commenti:

  1. Mapi! che bella sorpresa, grazie!! ho visto il tuo post dal blogroll,prima che da fb! ti capisco anche io spesso ho dei momenti di black out ma penso che chiudere il blog sarebbe troppo doloroso! è un pezzo di noi ormai, non credi? e non ne potremmo fare a meno.. :)
    ti è piaciuto questo tonno? io l'ho adorato! semplice e gustoso, come dici tu!
    grazie cara! e approfitto di questo post per farti tanti auguri di Buon Natale e Felice 2017!! un bacione!
    Francy

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  2. Se potessi mangiare tonno fresco (che mi piace, ma non mi fa bene, ahimè..) proverei questa profumatissima ricetta subito, pochi giorni fa ho cucinato una trota con gli agrumi ed è stata un successo, l'aggiunta del miele mmmm gnam.. mi ispira molto!
    Buona giornata!

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  3. Ho proprio una fetta di tonno da consumare e mi hai dato una bella idea!

    Fabio

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  4. Comincio dalla ricetta, che è stata una scelta fantastica, sento i profumi della Sicilia proprio in questo piatto!!! Per il "blocco"..capita, ma non si deve arrivare a drastiche scelte, basta prendersi una pausa, è una passione questa, così come lo è cucinare per noi... a volte si è stanchi o demotivati e ci può stare...ma è una passione appunto...poi torna :*

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  5. No, ma tu non puoi avere il blocco culinario proprio quando mi sono messa a fare i tuoi favolosi soufflé alle castagni e kaki, trovandoli così squisiti da volerli provare anche con la salsa di mele, meno allettante come sapore e colore per l'abbinamento ma interessante per le consistenze entrambe morbide e vellutate. Farò anche questo piatto pur non amando la salsa di soia, magari ci metto la worcester, vedremo. Nel frattempo buon Natale!

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  6. Cara Mapi spero che il tuo blocco culinario stia sbloccandosi, perché ho appena cenato con questo tonno che è una scelta perfetta. Sa davvero di agrumi, cosa su cui ero scettica e le bucce grattuggiate si sentono benissimo. A dire il vero ho operato qualche cambiamento, vale a dire poiché dopo lo zucchero la mia migliore amica è la soia, ho usato come avevo detto la Worcester, che oltretutto essendo meno salata permette di stare un po'indietro con il miele. A proposito: geniale l'idea della ciotolina unta. La marinatura è durata il doppio per motivi logistici, ma direi che ha solo intensificato il sapore. Al punto che dato che il pesce per me è soprattutto crudo e/o marinato mi è venuta voglia di rifarlo per provare a mangiarlo da crudo, mettendo eventualmente le scorze nella riduzione di marinata e il sesamo forse sull'insalata di accompagnamento. Oppure si potrebbe rosolare la sola panatura e metterla sul pesce al momento di mangiarlo. Insomma un piatto come li cerco io: rapidi, leggeri, non banali, con ingredienti che più o meno ci sono in casa, che possono andare bene per la cena della sera, come all'interno di un pranzo più elaborato quando ci vuole una portata non invadente e rapida da realizzare.

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    Risposte
    1. Carissima, sono davvero contenta che questo piatto ti sia piaciuto e approvo tutte le tue variazioni. Avevo preso la ricetta da un altro blog dato che partecipavo a un contest per il quale occorreva prendere le ricette di un altro blog e replicarle passo passo, e devo dire che le tue varianti mi piacciono assai: per i miei gusti era in effetti risultato un tantino dolce, diminuire drasticamente il miele è stata la prima cosa che ho pensato.
      Scusami anche se non ti ho risposto sul post del soufflé: mi fa davvero piacere che ti sia piaciuto!

      Il blocco culinario si è fortunatamente risolto; il blocco della fotografia ancora no, motivo per cui sto cucinando, ma ancora non pubblico (va detto che sto anche tornando a casa tardi dal lavoro e che quindi quando cucino mangio direttamente perché sono stanca e affamata). E sto lavorando a gustose e veloci ricette per lo Starbooks, quindi stay tuned. ;-)

      Un abbraccio e buon anno!!!

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    2. Grazie dell'apprezzamento: è davvero un bel complimento. Si sa invece che la fotografia è sempre stata la tua bestia nera, e in effetti, quando si è affamati, stare a montare tutto quel teatrino se non se ne ha voglia... anche se, per chi ci si diverte, può dare delle belle soddisfazioni.
      Certo non si cambiano unilateralmente le regole del gioco, però in generale mi chiedo se le mode (vale a dire in questo caso quella del sushi imperversante e peraltro ottimo in sé, e della fusion per cui bisogna esserci un po' più portati) non finiscano per farci dimenticare altre possibilità che ingredienti e opzioni meno pubblicizzate offrono.
      Il soufflé è stata una vera scoperta: mi avevi avvertito che i soufflé di Knam erano ottime sorprese ed è vero. Più leggo ricette in giro più mi confermo che lui e Ottolenghi sono i nomi che fanno veramente qualcosa di particolare e stupefacente; Ottolenghi soprattutto quando non si fa prendere troppo la mano dalla cucina anglosassone che porta a strafare come numero e tipi di ingredienti.
      Intendiamoci: io la cucina britannica tradizionale, per come l'ho conosciuta (poco) nei pub di Oxford la amo. Quegli intrugli di patate a pezzi con qualche lacerto di verdura e tocchi non troppo abbondanti di carne o pesce in crosta, il pesce fritto con le patate, le pastries, e udite udite, con qualche accorgimento anche la famosa colazione inglese, li trovo persino sani, più di tante altre cucine, quella orientale e quella USA di certo, e mi piacciono molto. Inoltre, particolare non irrilevante, sono adattissime al LORO clima, che NON è il nostro. Cosa c'è di meglio degli shortbread nel the in una giornata gelata? Ma quando per fare i moderni o gli italiani questi affastellano in uno stesso piatto carne, formaggio, uova e me lo chiamano pure "fresh&light" perché ci infilano mezzo pomodoro o una manciata di foglioline, per non parlare dello zucchero nella verdura, del """"balsamico"""" dovunque, allora mi sa che stiamo facendo più danno che altro a andare a lezione da costoro, perché dimentichiamo uno stile, il nostro, che è infinitamente vario e salutare e avrebbe bisogno di accorgimenti e aggiustamenti, [segue]

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    3. [segue] anche sperimentali, se vogliamo, ma non di conformarsi supinamente a mode e modi ben piazzati commercialmente e soprattutto analfabeti della tecnica e degli ingredienti, per cui ad esempio, i polli sono un pezzo e non un volatile, il lievito si mette pure in torte con 50 g di farina e 4 bianchi di uovo, così si evita il passaggio di montare le chiare, sia mai (e quest'ultima cosa in Italia è veramente incoraggiare l'analfabetismo di ritorno in un contesto che già ci incita fin troppo), ecc. Per non parlare della loro concezione di "italiano" (Oliver): molto parmigiano, molto peperone, molto aglio e un bel po' di peperoncino. Tutto insieme ovviamente.
      Mah.

      Invece questo tonno, per tornare a lui, è fattibile ma semplicemente elegante e trova la sua abbondanza negli aromi, non nei gruppi alimentari.
      Aspetto con gusto le prossime novità, e scusa la logorrea!
      Per questo mi piace tanto :-).

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    4. Ah, ho dimenticato di citare il pudding! :-)

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