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lunedì 28 ottobre 2013

Egg Benedict and Maybe Corned Beef per il mio ultimo American Breakfast


Il 5 ottobre, giorno in cui è stata pubblicata la ricetta della sfida dell'MTC di novembre, mi trovavo a Masone insieme a una ventina di Emmetichallengers ospite della nostra Alessandra, la "padrona di casa" dell'MTC, oltre che della bella dimora in cui ci trovavamo. Una giornata di intenso lavoro (di cui parlerò prossimamente) ma anche di chiacchiere, risate e... grasse mangiate.
A un certo punto verso sera qualcuno ha detto: "Ehi, ma oggi usciva la ricetta della sfida dell'MTC!"
In effetti la giornata era stata talmente piena e intensa che ce ne eravamo scordati, o almeno io di sicuro. Mi sono prontamente collegata e quando ho visto la ricetta scelta da Roberta, l'uovo alla Benedict inserito nel contesto di una colazione americana (praticamente un intero menù! ^_^ ) ho esclamato subito: "Salnitro! Dove trovo il salnitro per uso alimentare? Annalù, si trova in vendita nelle farmacie?"
La povera Annalù mi ha guardato sconcertata: non so se abbia pensato che, vedendo il tema della sfida, io avessi deciso di farla finita e pensato di avvelenarmi con il salnitro. In realtà nel momento in cui ho letto le magiche parole American Breakfast mi è venuto un flash, e mi sono rivista in un Diner di San Francisco, la prima volta che sono stata negli States. Ho già detto che adoro le colazioni che contengono elementi salati oltre a quelli dolci; quella volta in particolare avevo ordinato uova strapazzate, corned beef, pancakes alle fragole e panna e spremuta di arancia.
Subito dopo quel flash, mi è venuto in mente il mio libro di Martha Stewart, che avevamo esaminato per lo Starbooks proprio a ottobre dell'anno scorso: mi pareva di avervi visto una ricetta di corned beef e ricordavo che ci voleva il salnitro.

Corned beef: questa è stata la mia primissima idea di accompagnamento all'uovo alla Benedict, per la parte salata della colazione. Arrivata a casa ho subito aperto il libro di Martha e sì, ci voleva proprio lui, il pink curing salt o nitrito di sodio per uso alimentare. Nitrito e non nitrato, che è la sostanza che si trova più comunemente, perché è il nitrito di sodio che preserva alle carni in salamoia il loro colore rosato e dona loro un aroma unico; il nitrato attualmente è usato solo in conservazioni sul lungo periodo e per prodotti non sottoposti a cottura, come salame, soppressata, etc.

Due erano le mie difficoltà, a questo punto.
La prima erano i tempi di macerazione della carne nella salamoia: ci vogliono 2 settimane piene, il che significava che sarei arrivata a fine sfida.
La seconda però era per me più evidente: il nitrito di sodio deve essere dosato molto attentamente, perché se a concentrazioni minime elimina la proliferazione batterica, uccide tossine come ad esempio il botulino e impedisce al grasso di irrancidire, se usato con eccessiva prodigalità è tossico e può anche uccidere. Proprio per questo motivo in America hanno reso obbligatorio tingerlo di rosa, da cui il nome pink curing salt, per evitare che una massaia distratta lo usi al posto del sale e avveleni la famiglia.
Il mio farmacista mi conosce da anni, lo so.
E' però è l'unico dei miei fornitori che non si sia mai sentito fare richieste strane, in nome della cucina. Mi ci vedete a chiedergli il salnitro e precisare che volevo il nitrito e non il nitrato di sodio? Ai suoi occhi sarei apparsa come un incrocio tra la Regina Grimilde e Lucrezia Borgia, con tanto di fiale di veleni multicolori e risata diabolica. Eppure... Eppure io alla mia idea non volevo rinunciare.
Ho pensato allora di ricorrere a una salamoia più concentrata, per compensare l'assenza di salnitro. Errore. Come dicevo all'inizio, il nitrito di sodio preserva il colore rosato delle carni, mentre il sale da solo conferisce loro un colore grigiastro per nulla invitante. L'aspetto del mio taglio di carne dopo 2 settimane di marinatura era veramente orrendo e ho preferito non fotografarlo neppure.
Mi stavo ancora domandando con cosa sostituirlo sabato mattina, quando due amiche mi hanno proposto di andare a fare un giro in un negozio di prodotti etnici. Lì mi sono sbizzarrita e ho trovato un sacco di ingredienti che cercavo da tempo; e poi vicino alle casse ho visto lei, una magica scatoletta di Corned Beef.

Ora, so bene che una scatoletta non può entrare all’MTChallenge. Potrei perfino essere squalificata per questo. Fatto sta che, un po’ colpita dalla coincidenza e un po’ fissata con questa preparazione, ho deciso di comprarla e di presentarla in foto nella mia colazione, inserendo però la ricetta di Martha Stewart che comunque avevo realizzato (sia pure senza salnitro), ma non fotografato perché se il sapore era buono, il colore non era per niente appetitoso.

Non mi squalifichino i giudici per questo, li prego: ero animata dalle migliori intenzioni!!! Sappiano che sono già stata punita per la mia decisione, perché ora che l'ho comperato sono costretta a mangiarmelo tutto!!! :-(
(Però... non trovate che sia carina la scatoletta, con la chiave per aprirla che si usava prima che inventassero gli odierni tappi con l'anello sopra?).

Per farmi perdonare ho preparato la versione americana degli Scones inglesi, i Baking Powder Biscuits, una Salsa Maltese per accompagnare l'uovo alla Benedict e un soufflé di ricotta nella mela come dolce. Accompagna il tutto un centrifugato molto particolare, ma buonissimo: mela e barbabietola. Sarà stato perché con il salnitro ho pensato a Lucrezia Borgia e la rapa mi ricordava il sangue che ho scelto l'abbinamento? Non saprei, ma posso garantirvi che l'ho trovato azzeccatissimo.


EGG BENEDICT AND MAYBE CORNED BEEF FOR MY AMERICAN BREAKFAST

Ingredienti: 

Uovo in camicia
Baking Powder Biscuits
Corned Beef
Salsa Maltese
Soufflé di ricotta nella mela
Centrifugato di mela e barbabietola

Passando alle ricette direi che via il dente, via il dolore: cominciamo subito con il piatto che ho fatto ma non fotografato:

Corned Beef
Da: Martha Stewart - Martha's American Food
Image from here
Per 8 persone:

2,5 kg di punta di petto di manzo (brisket)
2 l acqua
1 tazza (circa 200 g) di sale grosso integrale
1 cucchiaio da tavola (circa 15 g) di nitrito di sodio (pink curing salt)
1/2 tazza (100 g) di zucchero semolato
8 chiodi di garofano interi
1 cucchiaino di semi di coriandolo pestati
1 cucchiaino di semi di senape pestati
1 cucchiaino di bacche di pepe nero pestate
1 stecca di cannella spezzettata
4 foglie di alloro sminuzzate

1 cipolla tagliata a metà
1 gambo di sedano tagliato a metà
1 carota pelata e tagliata a metà


Portare l'acqua a ebollizione in una pentola capace. Unirvi i sali, lo zucchero, le spezie e le foglie di alloro e togliere dal fuoco, mescolando finché i sali e lo zucchero non si siano completamente sciolti. Far raffreddare.
Mettere la carne in un contenitore non reattivo (quindi non di metallo) munito di coperchio abbastanza grande da contenerlo giustamente, e versarci sopra la salamoia oramai fredda. Porre due piattini sopra alla carne in modo che resti immersa nel liquido, coprire col coperchio e tenere in frigo per 2 settimane.

Trascorso questo tempo eliminare la salamoia e sciacquare la carne, poi metterla in una pentola capace e aggiungervi acqua abbondante: la carne deve esserne ricoperta per 5 cm. Unire carota, cipolla e sedano e portare a ebollizione. Ridurre la fiamma, incoperchiare e far sobbollire finché la carne non sia diventata tenerissima, per circa 3 ore - 3 ore e mezza.

Trasferire la carne su un tagliere e coprirla con un foglio di alluminio, badando a che non tocchi la carne (il testo è molto più efficace e conciso: tent with foil, cioè formare una tenda con l'alluminio). Far riposare per almeno 30 minuti prima di affettarla sottilmente in senso contrario alle fibre muscolari e servire.

Quello della mia scatoletta sarà vero corned beef? Maybe, ma ne dubito... ;-)


Baking Powder Biscuits
Da: Supercooks - Home Baker - Cavendish

Sono la versione americana dei più noti scones inglesi.

250 g farina 00
2 cucchiaini (10 g) di lievito per torte salate
1 cucchiaino (5 g) di sale
60 g di burro freddo
125 ml circa di latte

Preriscaldare il forno a 220 °C (io ho preferito arrivare a 200).
Setacciare la farina, il lievito e il sale in una ciotola.
Unirvi il burro tagliato a cubetti e intriderne la farina aiutandosi con le mani, fino a formare un briciolame. Unirvi a poco a poco il latte (potreste non aver bisogno di usarlo tutto) lavorandolo velocemente, fino a ottenere un impasto morbido e leggero, ma non appiccicoso.
Rovesciarlo su un asse per impastare infarinato e impastare delicatamente fino a ottenere un impasto liscio.
Stenderlo aiutandosi con il mattarello allo spessore di circa 2 cm e, aiutandosi con un tagliapasta di circa 5 cm di diametro, tagliare dei dischi che andranno trasferiti sulla placca non imburrata.
Reimpastare i ritagli e ripetere fino a esaurimento della pasta.
Bucherellare la superficie coi rebbi di una forchetta, poi infornare per 12-15 minuti.
Sfornare, farli intiepidire e servirli accompagnati da abbondante burro e marmellata.


Salsa Maltese
Da: Michel Roux - Salse - Guido Tommasi


E' la variante della salsa olandese che mi è piaciuta di più in assoluto.

1 dose di salsa olandese
il succo e la scorza di 1 arancia non trattata

Preparare la salsa olandese come indicato qui.
Aiutandosi con un rigalimoni togliere la scorza dell'arancia e sbianchirla in acqua bollente che la ricopra.
Scolarla e sciacquarla con acqua fredda per fermarne la cottura, poi scolarla e tritarla finemente.
Spremere il succo dell'arancia e metterlo in un pentolino. Accendere la fiamma e farlo ridurre di un terzo, poi farlo raffreddare.
Al momento di servire la salsa aggiungervi il succo di limone (previsto nella ricetta della salsa olandese) e quello dell'arancia ridotto, unirvi le scorzette sbianchite e tritate e mescolare con una frusta fino a che la salsa non sia diventata omogenea.

Servire sull'uovo in camicia, precedentemente accomodato sullo scone.



Soufflé di ricotta nella mela
Da: Ernst Knam - Soufflé - Bibliotheca Culinaria

Per 4 persone (io in realtà con queste dosi ho riempito 6 mele):

4 mele golden (io 6)
150 g ricotta fresca (io ho usato quella di pecora, più saporita)
2 tuorli
15 g zucchero a velo
20 g maizena
75 g panna fresca
45 g latte
1/2 stecca di vaniglia (semi)
la scorza grattugiata di 1/2 limone
2 albumi
20 g zucchero semolato

Per la massa tulipe:
75 g zucchero a velo
50 g farina 00
2 albumi
50 g burro fuso

100 g mandorle filettate

Preparare la massa tulipe mescolando insieme la farina e lo zucchero a velo setacciati, unendovi i 2 albumi sbattuti leggermente per allentare il "nodo" e il burro fuso e freddo.

Pelare le mele, tagliarle alla base in modo che restino dritte e svuotarle fino a raggiungere uno spessore di 5 mm. Io per fare questa operazione mi sono aiutata con un tagliapasta tondo, che ho infilato fino in fondo nella mela per segnare le dimensioni del buco da scavare, e successivamente con uno scavino.

Spennellarle con la massa tulipe e rotolarle nelle mandorle filettate. Attenzione a non usare troppa massa tulipe: questa infatti tenderebbe a scivolare giù, portandosi inevitabilmente dietro le mandorle.

Preriscaldare il forno a 200 °C in modalità statica.

Montare i tuorli con lo zucchero a velo, e separatamente gli albumi con lo zucchero semolato.
Unire ai tuorli la ricotta, la maizena, la panna, il latte, i semi di vaniglia, la scorza di limone grattugiata e un pizzico di sale.
Unire gli albumi montati a neve a questo composto con un movimento delicato dal basso verso l'alto. Riempire completamente le mele con la crema e infornarle per 20 minuti circa.

Centrifugato di mela e barbabietola

Per ogni persona:
2 piccole mele rosse
50 g di barbabietola (quelle rosse già cotte)

Centrifugare le mele e la barbabietola.
Mescolare e servire.

Chiedo ancora scusa ai miei lettori per l'incidente sul Corned Beef, ma al contempo tiro un sospiro di sollievo perché la mia avventura dell'MTC con l'American Breakfast si è finalmente conclusa! ;-)

38 commenti:

  1. Ok, ho deciso, sei peggio di Lucrezia Borgia e Lady Macbeth, mi stai uccidendo, e neanche piano piano, sappilo!!!

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    1. Oooooh Stefy, mi dispiace!!!! ;-)

      Un bacione... gluten-free!

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  2. Come letto su latri che partecipano vi vorrei avere tutte vicino e gustarmi a turno la colazione ma ma farla io che la colazione è solo un caffè da sempre non ce la faccio. Mangiarla una tantum si.
    Grazie comunque le ho conservate tutte. Buona giornata

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    1. E io vorrei avere vicino te, cara Edvige, che commenti sempre così gentilmente e che sei super brava!!!!

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  3. vorrei piangere...saranno gli ormoni o la tua american breackfast?

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    1. Su, su, non fare così... e tranquilla: sono gli ormoni: la gravidanza gioca brutti scherzi! ;-)

      Un bacione.

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  4. Non vale, ha ragione Stefania, non sei leale......Mapi for President....

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  5. anche con una scatoletta sai distinguerti, solo solo per tutta la spiegazione sul pink curing salt (che mo' se non lo trovo non ci dormirò la notte :D ) ...sei incredibile.... l'unica cosa che mi accomuna a te umanamente è che fino al 5 sera a Masone non ci avevo pensato nemmeno io alla ricetta della sfida , baci Flavia

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    1. ...Grazie Flavia: mi commuovi. Sul serio. :*)
      E... vero che a Masone a tutto si pensava, tranne alla nuova ricetta? Con tutto quello che c'era da fare e le risate che ci stavamo facendo... :-D

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  6. una miniera di ricette, come sempre fantastiche, quella mela soufflé è uno spettacolo :-)

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  7. Non ho parole, come del resto mi capita ogni volta che passo a birciare i tuoi capolavori, ma... il soufflè di ricotta nella mela no, cara, questo non me lo dovevi fare! Da oggi sarà la mia nuova ossessione, sappilo! :D
    Mitica.

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    1. Occhei, allora non lo faccio più ;-).
      Però ti garantisco che quel soufflé è stata la parte più facile di tutto il menù!

      Un bacione.

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  8. la scatolina è molto vintage e molto carina :) Io ti squalificherei solo per.... non farti vincere di nuovo!!! Sei sempre troppo avanti, Mapi! p.s. io ho un'amica farmacista che mi procurava il procurabile. Oramai non si stupiva più di nulla :D

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    1. Vero che quella scatolina è una delizia? Appena ho visto la chiavetta, che mi ha trasportata indietro negli anni (e non aggiungo altro per non dire apertamente la mia età) me ne sono innamorata e... sai una cosa? Credo che l'avrei comperata indipendentemente dal Corned Beef... ;-)
      Un abbraccio.

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  9. Già questo post è da incorniciare, ma sul soufflé di ricotta nella mela mi hai conquistata al 300%.
    Meravigliosa, e io ti perdono la scatoletta :)

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  10. o mamma mapi!
    giusto l'altro giorno guardavo proprio il piatto con corned beef che hai pubblicato oggi, pensando... è infattibile! ecco che arrivi tu e lo fai. e uguale, peraltro (sì ho capito che il tuo corned beef era diverso, ma solo perché non hai trovato il nitrito, con cavallo annesso ovviamente, si sodio!)
    e poi scorro il post, e vedo un'altra cosa incredibile, e poi un'altra, e poi un'altra, e poi un'altra ancora... e alla fine dico "basta!". vabbé, se la vòle rivincere a tutti i costi, signora mapi, e ce lo dica, e la si fa finita subito. così si evita di partecipare, e perder tempo. tanto quando la mapi la si mette in testa una cosa, e 'un c'è storia. l'è troppo brava e competente, codesta donna, per tenerle testa :-))))

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  11. Ti ho lasciata per ultima, come vedi. Ho dovuto elaborare la cosa per un paio di giorni e cercare le parole per commentare questa tua proposta. Non le ho trovate. Il fatto e' che nessuno degli aggettivi del mio vocabolari e' sufficiente e definirti e a qualificare in nessun modo questa tua proposta. Io ci ho pensato al corned beef, son sincera, ma solo per dirmi "seeeeee, figurati!!...non lo fara' nessuno!!", ma tu, giustamente, hai mortificato la mia sicumera...e con che disinvoltura, oltretutto. Sulla mela soufflee ho avuto un mancamento, lo confesso. Come tu riesca con tanta leggerezza ad affrontare preparazioni che a me fanno venire il latte alle ginocchia solo a leggerne le ricette, restera' per sempre un mistero. Immensa Mapi, davvero unica. Un grazie grande come tutti gli States dal profondo del mio cuore.

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    1. Roby, innanzi tutto GRAZIE.
      Grazie non tanto e non solo per questo commento, ma per essere stata un giudice coinvolgente e disponibile, come se ne sono visti pochi. Ci hai saputo trasmettere un entusiasmo e una carica irresistibili, tanto che come hai ben visto le proposte che sono arrivate erano tante, una più bella dell'altra.
      Sui soufflé credimi: sembrano difficili, fino a quando non trovi uno che ti guida tenendoti per mano. E Ernst Knam è proprio questa guida, per me. Il suo libro sui soufflé mi ha aperto un mondo e da quando ce l'ho questa preparazione non mi fa più paura.

      Un abbraccione e grazie ancora!

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    2. Non è la prima volta che resto a bocca aperta davanti a un dolce di Knam, per l'equilibrio, la fantasia, la ghiottaggine mai eccessiva. Non mi succede spesso. Pensi sia un libro affrontabile anche per chi non ha competenze e tempo da investire pari ai tuoi?
      Grazie!

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    3. ASSOLUTAMENTE SI'.
      Ti prego di credermi quando ti dico che prima di prendere questo libro di Knam, i soufflé erano la mia bestia nera: non me ne veniva uno. Si gonfiavano in forno ma appena il forno veniva spento (ancor prima che aprissi lo sportello, intendo) si sgonfiavano miseramente.
      Poi ho preso il libro di Knam, ed è stata la svolta. Le sue dosi sono calibrate in modo così perfetto, che il soufflé riesce. Un pochino si sgonfiano sempre, è vero, ma i suoi rimangono in forma e non si sgonfiano mai troppo. Reggono anche la prova foto all'aperto, per intenderci. Poi nell'introduzione ti svela un sacco di trucchi. Ad esempio, questo post era troppo lungo e mi sono dimenticata di precisarlo, ma gli albumi vanno montati fino allo stadio dei becchi morbidi e non all'ultimo stadio (becchi rigidi), in modo da avere spazio per gonfiarsi in forno.
      Prendi quel libro e vedrai che diventerai in un batter d'occhi la regina dei soufflé: è uno dei pochi libri che secondo me è degno di stare in tutte le librerie culinarie del mondo.
      Fammi sapere! :-)
      Ah e... grazie!!!! I tuoi commenti mi fanno sempre piacere perché si vede che hai un'enorme passione per la cucina. :-)

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    4. Beh, grazie a te per questa enciclopedica risposta. A partire dalla conclusione, perché in mezzo alle foodblogger mi sento piuttosto imbarazzata.
      Quindi Knam sia.
      Altra questione: il Roux di Frolla e sfoglia come ti pare? Ci sono ricette di frolle diverse? Sto cercando una frolla che ho mangiato in Francia, ricetta di famiglia che non mi è stata confidata con esattezza, che prevede l'uso del latte e del burro fuso, morbidissima. Chissà se lì la trovo.

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    5. Frolla e sfoglia è un mito.
      Meraviglioso, ben fatto, con le ricette di diversi tipi di paste frolle, la spiegazione del perché c'è bisogno di quel determinato tipo di frolla per quella determinata preparazione, e le ricette di accompagnamento. Da comperare, assolutamente.
      A proposito di paste frolle ti segnalo un altro libretto, edito dalla scuola di cucina dell'Alma. Una decina di euro di investimento e i trucchi professionali per correggere i vari tipi di frolle, mai visto niente di più completo e professionale:http://www.amazon.it/Pasticceria-base-Per-Ist-alberghieri/dp/8888719407/ref=sr_1_7?ie=UTF8&qid=1383635287&sr=8-7&keywords=pasticceria+alma

      E fammi una cortesia: non dire mai più che in mezzo alle foodblogger ti senti imbarazzata: sei una delle pochissime persone che scrivono commenti centrati e competenti, quindi al di là di quello che pubblichi - e che immagino dipenda dal poco tempo che hai a disposizione - di una cosa puoi stare certa: hai tutta la mia stima, per quello che vale, perché si capisce da ogni tua singola parola che hai passione e competenza, e queste due cose valgono molto più dell'arrogante sicumera dimostrata da alcuni (troppi a mio avviso), e dietro la quale si percepisce un vuoto pauroso. Credimi. :-)
      Un abbraccione fortissimo.

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  12. Mapi non c'è competizione, perchè tu non divulghi ricette, ma sentimenti e amore, si se scrivi carne io leggo cuore!

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    1. <3 Grazie Giulia!!!
      Sono davvero felice che, al di là della sfida, si percepisca il mio grande amore per la cucina!
      Un abbraccio.

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  13. Innanzitutto mi hai fatto venire una volta di più il magone per non essere riuscita a venire con voi a Masone (ahahah fa anche rima). Non sai quanto mi sia dispiaciuto, tanto tantissimo :(
    E poi, non so nemmeno da che parte incominciare per commentare questa tua colazione. Una genialata dietro l'altra. Ma come ti vengono in mente? Sei bravissima, per le idee che hai, per il fatto che nulla ti scoraggia e per come alla fine riesci a realizzarle.
    Un bacione!

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    1. Guarda Mari, è dispiaciuto anche a noi che voi non ci foste: nonostante fossimo in tanti, posso dire che tu e Cristian ci siete mancati.
      E per tutto il resto... GRAZIE!!!! :-D

      Un abbraccio.

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  14. Ciaooooo!
    Ma quante colazioni ti sei fatta???
    Sei ganzissima!!!
    Questa però è la mia preferita, cosa non sono i soufflé di mela?
    Geniali!
    Ma sai che il corned beef mi fa pensare a Twin Peaks...devo sondare questo ricordo se è falso o ha delle basi!
    Complimenti davvero, grazie per il tuo benvenuto nell'MTChallenge ;)
    Buoan serata
    Lou

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    1. Ma grazie!!! :-D
      Twin Peaks? Ho visto la prima serie cercando di capirci qualcosa, ma sembrava non avere né capo, né coda. Poi ho saputo che in realtà stavano facendo le puntate così, alla cieca, e nemmeno la produzione aveva deciso dove andare a parare, così ho smesso di perdere il mio tempo con loro. Il tutto per dire che non ho idea se sia stato servito del corned beef in T.P. o no. ;-)

      Un bacione!

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  15. Mapi, ma perché mi stupisco ancora vedendo le tue ricette? Ormai dovrei sapere che tu sei capace di tutto!!! Delle tre american breakfast che hai proposto, questa è la mia preferita... Tu sei sempre troppo avanti! Quel soufflé nella mela è fantastico... ho capito che dovrò comprarmi il libro di Knam, sperando di avvicinarmi al tuo stesso risultato ;-)

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    1. Il segreto infatti è tutto qui, cara Ale: il libro di Knam. ;-)
      Lo leggi e l'ispirazione ti fulmina!

      Un abbraccio.

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  16. Ma cosa mai sarà la massa tulipe??? Credo che non passerò più, no, non voglio sapere in queli profondi buchi viva la mia ignoranza, no.... adesso mi fai un videotutorial per chiarirmi bene questa cosa della massa tulipe, che se vuoi risvegliare le masse dal torpore come minimo devi farlo in maniera completa! guarda che la aspetto.

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    1. Ma no Lara, massa tulipe è semplicemente il nome di una pastella a base di zucchero a velo, farina, albume e burro con cui si spennella l'esterno di alcune preparazioni per dar loro un aspetto "souffléoso". Tutto qui. ;-)

      Un bacione!

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  17. che lavorone, Mapi!!!! una colazione irresistibile!

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  18. Arrivo solo ora e parto dall'ultima tua prova...scatoletta o no (che secondo me in una tavola americana non sarebbe affatto fuori luogo) di questa versione m'incuriosisce tutto ma il dolce mi ha colpito particolarmente!!
    Buon fine settimana!

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