lunedì 25 novembre 2019

Minestra astigiana di riso e porri


Di questa ricetta mi sono innamorata fin da quando la feci per Starbooks nel 2014, e da allora è rimasta una delle mie ricette-coccola, a cui ricorro nei mesi freddi: come dissi allora, è un piatto umile, semplice, gustoso e corroborante, perfetto per le fredde serate invernali. 
Come tutte le ricette di tradizione, benché siano indicati dei formaggi specifici, si possono adoperare quelli che si vuole, o meglio quelli che si hanno in frigo.

L'autrice del libro da cui l'ho presa, l'indimenticabile Anna Gosetti Della Salda, ci fa sapere che l'origine del piatto risale al Medioevo: fin da quell'epoca la periferia di Asti era cinta da orti coltivati prevalentemente ad aglio e porri. 

E' una ricetta molto facile che richiede pochi ingredienti; se non ne avete qualcuno (ad esempio il lardo), non importa: limitatevi al burro, ma non dimenticate l'alloro o la grattatina di noce moscata: regala un aroma veramente delizioso.

Un ultimo consiglio prima di passare alla ricetta: se avete un tegame di coccio, utilizzatelo per preparare questa minestra: il calore vi si diffonde più lentamente ma rimane costante più a lungo. Proteggetelo sempre con un frangifiamma e, se non lo avete utilizzato negli ultimi 6 mesi, tenetelo a bagno in acqua fredda per una notte, per reidratarlo. Se il coccio non l'avete preferite una pentola in alluminio (o rame, se l'avete!), oppure una di acciaio inox con doppio fondo. In tal caso usate il fornello piccolo con la fiamma al minimo per preparare il fondo e aggiungetevi 100 ml di acqua. Rimestate spesso il fondo, qualunque pentola adoperiate, e sorvegliatelo in quei primi 20 minuti, per evitare che si bruciacchi. 

lunedì 18 novembre 2019

Torta pinolata ligure


La scorsa estate una coppia di amici, di ritorno da una vacanza in Liguria, ha portato a mia mamma una torta pinolata presa in una pasticceria del posto. Non la conoscevamo, ma l'abbiamo aperta durante il pranzo della domenica e siamo rimaste stregate dal suo sapore. Da qui a decidere di replicarla il passo è stato breve: ho consultato la rete in lungo e in largo, e ho scoperto che di questo dolce esistono due versioni: una più semplice, una normale torta con dentro pinoli e mandorle, e una "da pasticceria" - quella che era stata regalata a noi - composta da una base di pasta frolla ricoperta con un velo di confettura di albicocche, e una morbida farcia a base di pinoli e mandorle. 
Ho subito optato per la seconda versione, proprio perché avevo un termine di paragone, e tra le tante ricette trovate in rete ho selezionato quella di Emanuele di Cravatte ai fornelli, che mi ha attirata di più. L'ho replicata diverse volte per tutta l'estate, diminuendo via via lo zucchero che per i miei gusti era troppo, fino a trovare le dosi giuste per il mio palato.

Mi sono innamorata di questa torta perché esprime appieno lo spirito della Terra che le ha dato i natali: tutti i Liguri che conosco sono persone schive, che non amano l'ostentazione e preferiscono mantenere un profilo basso; al contempo sono persone ricchissime di umanità, di cultura, di storia, di sapere e di amore per la loro terra. Ecco, questo è un dolce prezioso (la notevole quantità di pinoli lo rende piuttosto costoso), ma senza ostentazione. L'aspetto è modesto e quasi rustico, ma il sapore è  semplicemente divino. 

Se ho vinto la mia non-voglia di fotografare per ritrarlo, è perché da più parti, dopo averlo assaggiato, mi è stata chiesta la ricetta. Ecco dunque la mia versione della

lunedì 9 settembre 2019

Curry Goano di agnello con riso pilao


Come posso usare l'amchoor che ho in dispensa?
Con questa domanda in testa ho fatto una ricerca su google e subito sono incappata in questa ricetta dello Chef James Martin, conduttore di Saturday Kitchen nel Regno Unito.
L'amchoor richiesto dalla ricetta a dire il vero era solo un cucchiaino, un po' poco, ma insieme a lui c'erano un sacco di altre spezie che abbondano nella mia dispensa, e dato che l'agnello mi piace ho deciso di provarla. Si tratta di un curry decisamente poco piccante (per lo meno con i peperoncini che avevo in casa io, dei Jalapeno) e addolcito dal latte di cocco: lo avrei preferito un po' più piccante, tuttavia mi è piaciuto lo stesso e l'ho gustato davvero volentieri.

L'amchoor, se ve lo state domandando, è mango acerbo essiccato e ridotto in polvere: dona acidità ai piatti, un po' come il sumac, ma ha un gradevolissimo retrogusto fruttato. Non che sia percepibile in questo piatto, con la concorrenza di cumino, coriandolo, zenzero e cannella, ma di sicuro ha dato il suo contributo, insieme alla pasta di tamarindo (acida anch'essa).
Insomma, se cercate un modo per consumare un po' di spezie, questa è la ricetta che fa per voi. Se non vi piace l'agnello, potete sostituirlo con pollo, coniglio o tacchino.

Il riso è delizioso già da solo, perfetto accompagnato alla carne.

lunedì 29 luglio 2019

Pastilla alle verdure


Ci sono ricette che ci entrano nel cuore e vi rimangono saldamente ancorate, da tanto ci sono piaciute: le facciamo e rifacciamo, e non ce ne stanchiamo mai. 

E' il caso di quella che vi presento oggi, una rivisitazione in chiave vegetariana della Pastilla marocchina, che prima o poi farò per questo blog. 

L'ho preparata per la prima volta l'anno scorso, per la rubrica Keep Calm e cosa c'è per cena di MTChallenge, e da allora l'ho preparata innumerevoli volte, con grande soddisfazione. La pasta fillo, che per una volta sostituisce la solita e scontata sfoglia, risulta molto più leggera e croccante ed evita quel fastidioso effetto di stucchevolezza che la sfoglia inevitabilmente comporta.

La ricetta non è velocissima perché occorre prima precuocere le verdure, ma il risultato sarà veramente delizioso! E' piaciuta anche a mio cognato, che di solito non ama le torte salate: vedete un po' voi... 😃

Con questo posto auguro a tutti voi BUONE VACANZE: ci rivediamo a settembre, a Dio piacendo!

giovedì 25 luglio 2019

Piadina ai fiori di zucca e crema di ricotta dura alle erbe


Il caldo non dà tregua come è giusto che sia, visto che siamo in pieno luglio; non me ne lamento di certo, tanto attendo l'estate durante i freddi inverni milanesi, e pazienza se la voglia di cucinare scappa un po': ci sono tantissimi piatti gustosi che richiedono poco sforzo in cucina e danno grande soddisfazione, ed è a questi che mi rivolgo in questa stagione.

Per quanto io ami molto il fai da te, non disdegno certo i prodotti già pronti, purché siano veramente di qualità. E' per questo che ho messo nel carrello la piadina al lievito madre di Frescopiada, un'azienda artigianale che lavora le sue piade con sapienza e amore e le precuoce singolarmente, sicché a noi rimane solo da terminare la cottura sulla piastra e farcirle.
Ho costruito intorno alla mia piada una farcia fresca, leggera e saporita: fiori di zucca, zucchine e ricotta stagionata li ho acquistati; le erbe aromatiche prosperano sul mio balcone e il mio armadietto delle spezie è ben fornito. All'avvicinarsi dell'ora di pranzo mi sono messa all'opera e in un quarto d'ora avevo già la mia piadina sul piatto!