venerdì 29 gennaio 2021

Oatcakes (Crackers di avena)

 

In primo piano, oatcakes alla paprika; seguono quelli allo za'atar e in fondo quelli semplici

Ho scoperto gli Oatcakes o cracker di avena di recente, e per puro caso: li menzionava un libro che stavo leggendo, e incuriosita mi sono messa a cercare per il Web. Dopo aver messo a confronto diverse ricette, mi sono lasciata convincere da questo blog, di una signora Scozzese emigrata in Australia, estremamente esauriente e ricco di informazioni. Dal suo post ho scoperto finalmente la differenza tra steel-cut oats e rolled oats, ingredienti che ho visto spesso in qualcuno dei miei libri di cucina e che nelle versioni italiane venivano sempre tradotti con fiocchi d'avena (in realtà gli steel-cut oats sono i chicchi d'avena integrali macinati grossolanamente, mentre solo i rolled oats, chicchi chicchi d'avena cotti al vapore, quindi schiacciati per ridurli in fiocchi e fatti essiccare, possono fregiarsi del nome "fiocchi d'avena").

Ho scoperto anche una ricetta facile e veloce per preparare dei cracker croccanti e buonissimi.

L'Autrice, Amy, comincia col dirci che nella ricetta originale scozzese si usa la Scottish Oatmeal, una farina d'avena molto grossolana macinata a pietra, che regala agli oatcakes una consistenza tutta particolare. Vivendo in Australia non riesce a reperire tale farina, quindi si è ingegnata a sperimentare e ha ottenuto i risultati migliori con una miscela 50-50 di steel-cut oats e rolled oats, macinati nel frullatore di casa. In particolare, gli steel-cut oats sono stati macinati più grossolanamente, mentre dai fiocchi d'avena ha ottenuto una farina sottile. 
Scottish Oatmeal, immagine da qui

La prima volta che li ho fatti avevo in dispensa un pacchetto di chicchi d'avena di Nuovaterra e sono riuscita a ottenere uno sfarinato simile a quello fotografato da Amy. In seguito non li ho più trovati nel negozio in cui vado di solito (e data la pandemia in corso, non mi sembrava il caso di girare per i supermercati) e ho usato i soli fiocchi d'avena. La consistenza dei cracker è effettivamente cambiata, il loro sapore rustico però mi ha conquistata e da allora (stiamo parlando di settembre) li preparo spesso, raddoppiando le dosi. 

lunedì 21 dicembre 2020

Bière Brûléé

 


Era circa metà ottobre quando mi è stato chiesto, per un progetto di lavoro, di ideare un menù di Natale che prevedesse l'abbinamento cibo-birra, e come potrete immaginare mi ci sono buttata a capofitto. Circa un mese dopo sono cominciati i lavori su MagAboutFood per A Hug in a Mug, dove ho visto una preparazione simile... a dimostrazione del fatto che davvero non inventiamo nulla, e che quella che credevo un'idea originale era in realtà già stata pensata da altri, in altri Paesi, eoni prima che ci pensassi io. 😂

Per l'aperitivo con gli amici, anche solo virtuale, avevo immaginato il corrispettivo del vin brûlé, fatto però con la birra: una Bière Brûléé, per l'appunto. Tra le tante birre presenti nel portafoglio prodotti ne ho scelte tre e dopo vari assaggi ne ho selezionata una, Birra Moretti Grand Cru, su cui mi sono messa a studiare il giusto mix di spezie. Si tratta di una Ale italiana dal bouquet ampio e articolato, con note fruttate che ricordano l’albicocca e gli agrumi canditi; in chiusura sono chiaramente percepibili una leggera nota speziata e note calde di miele, ed è stata proprio questa nota finale convincermi a studiare un mix di spezie che la valorizzasse, nella versione brûléé. 

Se volete provare a replicare la ricetta, vi raccomando di usare la stessa birra: tenete conto che non tutti gli Stili birrari sono adatti ad essere trasformati in Bière Brûléé, e che occorre fare diverse prove e assaggi per trovare un mix adatto a ciascuna birra. 

Io l'ho accompagnata con una ciotola di frutta secca mista, che ho tostato brevemente in padella insieme a un pizzicone di sale, peperoncino in polvere e paprika dolce.

Con questa ricetta voglio augurare a tutti voi un sereno Natale, speriamo in compagnia di almeno qualcuno dei vostri cari se non tutti, e un 2021 ricco di pace e di soddisfazioni (e povero di Covid). 

venerdì 18 dicembre 2020

Kipferl alla vaniglia


Essere a dieta non comporta necessariamente l'astensione dal preparare i dolci (e possibilmente dal bere alcolici): è meglio evitare di mangiarli e berli, ma nulla ci impedisce di prepararli per poi regalarli. Del resto è quello che faccio praticamente ogni anno: sforno chili e chili di biscotti, di cui tengo per me solo la minima parte. E se quest'anno non avrò neanche quella minima parte, non importa: ci saranno altri Natali e tornerò a mangiare dolci, ma nel frattempo mi toglierò la soddisfazione di farli. 

Come questi Kipferl, che avevo adocchiato da anni e che la cara Mariella ha riproposto su MagAboutFood per A Hug in a Mug, il Calendario dell'Avvento che gira per il mondo alla scoperta dei diversi modi per celebrare il Natale delle varie culture. 

Un biscottino l'ho assaggiato, giusto per vedere se erano degni di essere regalati, 😁e ovviamente ha superato la prova: del resto la ricetta è della compianta e mai dimenticata Alda Muratore, i cui biscotti di panspeziato  sono diventati talmente un classico a casa mia, che se dovessi dimenticarmi di farli la mia famiglia (nipoti in testa) insorgerebbe.

Ma torniamo ai Kipferl: molto buoni, delicati, si sciolgono in bocca: una coccola irrinunciabile, specialmente in questo 2020 che di coccole è stato particolarmente avaro.

lunedì 14 dicembre 2020

Biscotti tre gusti: vaniglia, fragola e cioccolato (Neapolitan Cookies)

Du gust is megl che uàn, diceva una vecchia pubblicità, e seguendo tale logica tri gust is megl che du. 😄 Questo almeno è quello che mi dicevo, mentre addentavo uno di questi biscotti, assaggiando prima i gusti singolarmente e poi l'insieme. E che siano davvero buoni, è un dato di fatto.

Come ogni anno in questo periodo, sono stata presa dalla frenesia di infornare teglie di biscotti una dietro l'altra, complice anche l'ultimo Cookie Swap del Club del 27, ma oltre ai classici biscotti speziati ho volutamente cercato qualcosa di più particolare. Se infatti in Europa biscotti di Natale è sinonimo di lebkuchen, pandizenzero e così via, da altre parti del Mondo non è necessariamente così, come testimonia in questi giorni la carrellata di bevande calde e dolcetti di accompagnamento di A Hug in a Mug, courtesy of MagAboutFood. 

Oltreoceano per esempio, impazzano biscotti al cioccolato e menta, un binomio sdoganato da noi alla grande con gli After Eight, ma che ancora non ha trovato seguito in altre preparazioni. Confesso di essere stata tentata di provarne una versione, quando girovagando per il web mi sono trovata davanti questi biscotti tricolori, ideati dal Pastry Chef Mathew Rice,  in occasione di un evento a Saint Louis nel quale si raccoglievano fondi per i bisognosi. Neapolitan Cookies li ha chiamati il suo ideatore, in omaggio ai tre gusti più amati di gelato italiano: vaniglia, fragola e cioccolato.

Ho dovuto fare qualche piccolo aggiustamento, anche perché per la parte al gusto fragola da noi non si trovano né il Nesquik alla fragola, né le fragole essiccate sotto zero (un procedimento che fa evaporare l'acqua per sublimazione, lasciando intatto il gusto del frutto e rendendolo estremamente friabile). Mi sono comunque ingegnata con delle fragole candite, e il risultato è stato veramente buono.

Se volete provarci anche voi, questi biscotti sono davvero particolari e saranno graditissimi da grandi e piccini.

venerdì 27 novembre 2020

Biscotti alla melassa e 5 spezie cinesi per il Club del 27

 


Mai come quest'anno si avverte il desiderio di festeggiare il Natale, di cercare una luce di speranza per l'umanità, colpita dalla tragedia della pandemia di Covid-19. E mai come quest'anno è stata benvenuta la proposta di Ilaria, responsabile del Club del 27, di fare uno swap natalizio tra i membri del gruppo con i biscotti di Natale. L'elenco di tutte le ricette preparate dagli amici del gruppo, lo trovate qui e vi consiglio di andarle a spulciare tutte, perché sono una più golosa dell'altra.

Naturalmente a causa del lockdown e dei diversi status delle regioni, non tutti abbiamo la possibilità di spedire i nostri pacchetti; ecco che allora lo swap è stato differenziato, tra virtuale e reale. Il mio swap purtroppo è solo virtuale, dal momento che la Lombardia è zona rossa e le code in posta sono infinite, ma mentre sfornavo i biscotti ne ero così dispiaciuta, che ho quasi desiderato poterli spedire, tanto più che voglio un gran bene alla destinataria virtuale dei miei biscotti: Leila de Il profumo dell'acqua.

Pediatra brava e coscienziosa, cuoca eccellente e maestra nel fare i dolci, di Leila colpiscono la semplicità,  la generosità, la pazienza, la signorilità e l'autoironia. Ma soprattutto, quello che mi piace di Leila è il suo cuore grande, la sua vicinanza discreta e generosa a chi ha bisogno, la sua disponibilità. 

La poveretta ha avuto a che fare con me e il mio caratteraccio😅 quando tenevo la rubrica Avanzi Tutta! su MagAboutFood e ancora non so come abbia fatto a non mandarmi a quel paese ai tempi, e fosse solo per scusarmi, avrei tanto voluto spedirle il pacchetto.

I biscotti a lei dedicati sicuramente le piacerebbero: sono i classici crinkle biscuits in versione natalizia. Profumano di spezie, di Natale e di festa. Profumano di casa, di affetti familiari e di abbracci. 

Ed è un grosso abbraccio che mando alla cara Leila e a tutti i membri del Club del 27.