mercoledì 29 giugno 2011

Arrosto di coniglio alle ciliegie

"La casa non ruba, nasconde" dice la saggezza popolare, e se mai vi fu casa mattacchiona che si divertiva a nascondere, quella è proprio la mia.
Non importa se la colpa principale è della sottoscritta, resta il fatto che la mia casa nasconde parecchio e tira fuori anche parecchio, badando bene di farlo quando ciò che tira fuori non serve più.
E' stato il caso di un telo da mare di Missoni, regalatomi una diciottina di anni fa da un fornitore della mia azienda, e che non avevo mai portato nella casa in Sicilia perché poteva capitarmi di andare al mare senza passare da laggiù, e allora mi sarebbe servito.
Sembra incredibile, ma in 18 anni quel telo mare è rimasto intonso. Ha fatto un giro in lavatrice appena arrivato, poi più niente.
Non che non lo abbia mai cercato negli anni, badate bene: ci sono stati momenti - l'ultimo ai primi di guigno di quest'anno - in cui l'ho cercato spasmodicamente, in cui ho supplicato la casa, l'ho pregata, le ho promesso di mettere un ordine mai visto, l'ho minacciata, ma niente: il telo mare rimaneva gelosamente custodito nei suoi angoli reconditi e non saltava fuori neanche a pagarlo. Fino a due sabati fa, cioè.
Due sabati fa ho completato il cambio di stagione e ho deciso di disfarmi di tutti i vestiti che non indosso più da anni, vuoi perché non ci entro più, vuoi perché sono ormai passati di moda, pur essendo ancora in ottimo stato. Ho fatto delle scoperte interessantissime nel corso di questo repulisti generale, ho trovato cose della cui esistenza mi ero completamente dimenticata, e poi mi sono chiesta oziosamente che cosa ci fosse in quell'anta superiore solitaria, che non apro mai. L'ho aperta e indovinate che cosa ne è spuntato fuori? Il telo mare Missoni!!! Naturalmente l'ho subito tirato fuori e l'ho riposto in un altro armadio, dicendomi che se lo metto lì di sicuro me ne ricorderò la prossima volta. Altrettanto naturalmente so che la prossima volta andrò a cercarlo dappertutto tranne lì, e probabilmente passeranno altri 18 anni prima che lo ritrovi. Mi consola pensare che per allora mia nipote sarà grande e potrò passarlo a lei, anche se in realtà mi è balenata in testa un'altra idea: farmi una mappa della casa dove scrivere che cosa ripongo in ciascun anfratto. Geniale, no? Speriamo di non perdere anche quella...



ARROSTO DI CONIGLIO ALLE CILIEGIE (O ALLE PRUGNE SECCHE)
Da Aglaé Blin - Cucina alla Frutta - Fabbri Editori

Ho sperimentato questa ricetta sia nella versione originale (alle prugne secche), sia con quella che propongo qui, con le ciliegie fresche. Autunnale nel primo caso e primaverile nel secondo, è risultata squisita. 

Per 6 persone

1 coniglio nostrano di 1,5 kg tagliato in pezzi
350 g ciliegie (o 300 g prugne secche)
250 g brodo di pollo (o brodo di dado)
250 g di vino rosso (1/2 litro, se si fa la versione alle prugne)
50 g farina (anche di riso)
30 g burro
4 cipolle grosse
3 pomodori
3 spicchi d'aglio
1 cucchiaio concentrato di pomodoro
2 cucchiai olio extravergine di oliva
2 cucchiai di Porto
1 mazzetto aromatico (in assenza di specifiche io ho usato rosmarino, timo e alloro)
2 scorze di arancia non trattata
6 rametti di prezzemolo tritati
sale
pepe

Snocciolare le ciliegie (se si fa la versione alle prugne, metterle a bagno in 250 ml di vino rosso per un'ora), sbucciare i pomodori, privarli dei semi e ridurli in dadolata.
Salare i pezzi di coniglio e infarinarli, poi farli rosolare in padella nell'olio caldo per 8-10 minuti, girandoli su tutti i lati.
Scaldare il burro nella rostiera e soffriggervi a fuoco dolce le cipolle tritate, per 3-4 minuti. Aggiungere i pomodori, l'aglio schiacciato, il concentrato di pomodoro, il mazzetto aromatico e i pezzi di coniglio. Sfumare con il Porto e farlo evaporare, poi bagnare con 250 g di vino rosso e con il brodo. Coprire e cuocere per 50 minuti (io preferisco la cottura ai fornelli, ma si può cuocere anche in forno preriscaldato a 220 °C).

A metà cottura del coniglio aggiungervi le ciliegie snocciolate e le scorze di arancia (se si opta per la versione alle prugne, farle cuocere per 20 minuti nel loro vino di infusione diluito con 100 ml di acqua e le scorze di arancia, scolarle e aggiungerle al coniglio a metà cottura).

A fine cottura togliere il mazzetto aromatico, regolare di sale e pepe, cospargere di prezzemolo tritato e servire.

5 commenti:

  1. E' un po' come quando decidi di nasconder qualcosa in un posto sicuro, talmente sicuro che poi finisci per non trovarla più nemmeno tu...
    Di sicuro la prossima volta lo andrai a cercare nel luogo del recente ritrovamento...
    Il coniglio è "da sbav", credo che sia un accostamento azzeccatissimo.
    Fabio

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  2. Troppo stuzzicante la tua ricetta. In verità ho provato il pollo con la frutta secca...ma mai le ciliegie. Segno...

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  3. La casa non ruba, nascone....e chissà come mai però a me spariscono più cose in casa di quante ne possa perdere fuori!?! QUesta ricetta è davvero originale, mi piacerebbe provarla, magari sostituendo il coniglio con pollo o tacchino dato che non lo amo molto, ma di certo la farei perchè la trovo gustosissima!

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  4. Mia suocera invece mi chiede sempre se me le abbia rubate la camariera...ma forse sarà di origine nordiche, perché quel detto io invece lo conosco bene... ormai, infatti non cerco più, ormai mi sono rassegnata a trovare le cose al tempo che decidono loro...
    Adoro tutto ciò che ha un sapore agrodolce e questo non fa eccezione!!!

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  5. Fabio, esattamente: metti una cosa in un dato posto dicendoti che lì la troverai di sicuro, e puoi stare certo di non trovarla più! ^_^

    Ramona, anch'io cucino spesso con la frutta secca; quella fresca è una scoperta e mi sta piacendo parecchio! :-9

    Claudia, anche a me capita la stessa cosa: sono più le cose che perdo in casa che quelle che smarrisco fuori! Sarà che in casa mi sento al sicuro... troppo al sicuro secondo me! ;-)

    Stefania, io questo dubbio non me lo posso porre e so già che la colpa è solo e unicamente mia. Non che la cosa mi consoli più di tanto, però... ;-)

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