lunedì 8 aprile 2024

Cannelloni agli asparagi con besciamella allo yogurt e pesto di prezzemolo (o coriandolo)

 


Bentornata primavera!!! Sei ancora timida e indecisa, alterni giornate decisamente tiepide a giornate piuttosto fredde che ci riproiettano al mese di febbraio, ma le tenere foglie degli alberi e l'esplosione di fiori bianchi e rosa dei meli e dei ciliegi selvatici in città annunciano il tuo arrivo imminente. Ed ecco che con te la cucina si alleggerisce e viene voglia di piatti più freschi, che parlino di te.

Come questo primo piatto, tratto da Extra Good Things di Yotam Ottolenghi.

Nell'introduzione alla ricetta, il nostro scrive: abbiamo rivisitato questo piatto rétro, alleggerendolo e dandogli brillantezza grazie all'acidità dello yogurt, alla freschezza del coriandolo e alla pungenza del limone. Un esperimento che ho trovato intrigante, perché racchiude in se' l'essenza stessa della primavera: una nuova vita che nasce, fresca e vibrante, ai tiepidi raggi del primo sole. Non avrei saputo presentarla meglio.

Preparata per Starbooks l'anno scorso, questi cannelloni sono diventati un mio cavallo di battaglia.

lunedì 1 aprile 2024

Uova sode con avocado e gamberi

 

Foto dall'archivio di Cucina Italiana

Il web è grande e vi si trova di tutto. Ci sono i foodblogger seri, che pubblicano le ricette dedicate alle ricorrenze con il dovuto anticipo, per dare modo ai loro lettori di prendere spunto e preparare le ricette in tempo per i loro pranzi festivi, e poi ci sono io, una foodblogger scalcagnata che si affanna a rincorrere il tempo e che viene sempre colta di sorpresa dalle festività, per quanto le loro date siano fisse, come il Natale, o annunciate con almeno 3 mesi di anticipo, come la Pasqua.

Sono così scalcagnata, che non ho mai fotografato questo antipasto, pur avendolo preparato diverse volte. Il fatto è che i miei piatti delle feste sono sempre da asporto: si pranza o cena a casa di mia madre o di mia sorella, e siccome le uova sode sono delicate, porto sempre con me le uova intere in un contenitore e la farcia in un altro, e le assemblo sul posto. Non ho né il tempo, né lo spazio per allestire al volo un set fotografico e ho sempre rimandato "all'anno prossimo" la pubblicazione qui. Fino a quest'anno, quando ho navigato sul blog in lungo e in largo per cercare la ricetta, e mi sono ricordata di non averla mai pubblicata.

Dato che questo blog ha primariamente lo scopo di raccogliere in un unico posto la maggior parte delle mie ricette preferite, questa la pubblico oggi, con una foto presa dal sito della Cucina Italiana, da cui ho preso la ricetta. Magari fra qualche giorno le rifaccio e le fotografo con calma, a casa; nel frattempo beccatevi questa. 😁

mercoledì 27 marzo 2024

Polpetti murati (purpiceddi affucati) per il Club del 27

 


Questo mese il Club del 27 ci porta in Sicilia, con un libro scritto curiosamente in inglese e per un pubblico anglofono, e ricette che portano in tavola la terra natia dell'Autrice, Fabrizia Lanza. 


Ho trovato le ricette abbastanza aderenti alla nostra tradizione, con qualche caveat dovuto al pubblico a cui il libro è rivolto: come non ricordare il favoloso Tiriamo le somme di Alessandra su Carpathia? Cito un solo passaggio, invitandovi a leggere tutto il post: "Il pregio più grande di Marcella (Hazan) era la sua capacità di mediare. Lei sapeva perfettamente dove insistere e dove chiudere un occhio, dove pretendere un ingrediente e dove concedere un surrogato. La sua vita fra  due mondi glielo aveva insegnato, la sua cultura le aveva permesso di comprenderlo, la sua sensibilità di trasmetterlo. Se oggi gli Americani possono apprezzare l'extravergine nella salsa di pomodoro è solo perché prima c'è stata questa salsa- quella in cui tu, da Italiana, vedi il burro- e inorridisci.  Ma io, da Americana, vedo il pomodoro fresco, la lunga cottura, un attrezzo da cucina che non sia il microonde dove scaldare gli instant tomato spaghetti del supermercato. Fu una rivoluzione, credimi, realizzata poco alla volta, un passo alla volta. Ma è per questo che ancora dura.

Quel post ha rivoluzionato il mio modo di guardare ai libri di cucina italiana scritti all'estero e per un pubblico estero, purché abbiano dalla loro il rigore Hazaniano: no ai pressapochismi, insomma, ma sì a quelle scorciatoie o a quegli ingredienti che, se per noi non c'entrano niente, nel contesto del Paese in cui il libro è stato pubblicato hanno un senso, in quanto spingono le persone a mettersi ai fornelli per preparare gustosi cibi autentici, anziché rivolgersi al reparto dei cibi pronti in scatola (ho in mente delle orribili lattine di pasta alla carbonara viste in una foto). 

Ecco quindi che, se al posto dell'uvetta sultanina l'Autrice parla di currants (uvetta di Corinto), evidentemente è l'ingrediente più reperibile dalle sue parti; ecco che, se nella caponata ci sono le uova sode, questo è più un tentativo di renderla un piatto unico, che non quello di snaturare il piatto. Insomma, se tra le ricette dei colleghi del Club troverete qualcosa di non autentico al 100%, fate un passo indietro e pensate al 99% della ricetta, che è perfettamente aderente non solo alla tradizione, ma anche allo spirito della cucina siciliana: quello di usare quanto la terra e il mare hanno da offrire nel migliore dei modi, per tradurre nella cucina lo stile barocco che caratterizza molta della nostra architettura. Personalmente, mentre cucinavo i polpi affogati, mi sono sentita proprio a casa... in Sicilia.


lunedì 4 marzo 2024

Pollo al limone & limone di Ottolenghi

 


Avete presente il pollo al limone del ristorante cinese, con quella deliziosa puccia dove insaporire il riso al vapore, solo perché lì non servono il pane? Ecco, immaginate di portarlo al livello successivo, una sorta di upgrade, firmato Yotam Ottolenghi. Il sughetto è ancora più "limonoso" grazie a una crema di limone (cheat's preserved lemon la chiama Ottolenghi, cioè limoni in conserva veloci), la spinta umami è garantita dalla salsa di soia e dal brodo di pollo, mentre curcuma e cumino aggiungono le loro note speziate per dare carattere al tutto.

Un'avvertenza molto importante riguarda il brodo di pollo che userete: dal momento che la crema di limone è salatissima, è fondamentale che il brodo sia senza sale. Io ho usato la ricetta di Martha Stewart riportata all'interno di questa ricetta. Tuttavia, anche un'amante dei fondi come me si trova ogni tanto a fare uso del brodo in brik acquistato al supermercato. Se questo dovesse essere il vostro caso, preparate la crema di limone senza sale, dimezzandone le dosi per non doverla avanzare. 

Questa ricetta richiede sicuramente un po' di lavoro, ma la si può fare anche in due tempi: la sera prima mettete a marinare i petti di pollo e preparate la crema di limoni, così il giorno stesso dovete solo friggere i petti di pollo, preparare la salsa e assemblare il tutto: mezz'ora di lavoro + 1 pentola e 1 padella da lavare, in cambio di tanto gusto. Per me questa è l'apoteosi del pollo al limone.

martedì 27 febbraio 2024

Torta salata di zucchine alla menta, caprino e paté di olive nere per il Club del 27

 


Questo mese il Club del 27 esamina l'ultimo libro di Jamie Oliver, 5 Ingredients Mediterranean. Il concetto che sta alla base del libro è lo stesso dei suoi precedenti "5 ingredients": con 5 ingredienti facilmente reperibili + qualche ingrediente di base sempre presente nelle nostre cucine (olio, sale, pepe, cose così) si creano dei piatti semplici, ma veramente gustosi. Un modo come un altro per rinnovare la gioia di trovarsi riuniti a tavola la sera, dopo una lunga giornata di lavoro o di scuola.


Tantissime le ricette tra cui scegliere, una più invitante dell'altra: le trovate tutte a questo link. Io mi sono orientata su una torta salata di zucchine: fuori stagione, lo so, ma mi sono lasciata tentare dalla facilità di esecuzione e dai gusti base così semplici, ma così gradevoli. Ho aggiunto un solo ingrediente a quelli indicati da Jamie: un cucchiaino raso di aglio granulare. Le zucchine infatti, per quanto buone, hanno un sapore un po' blando che la menta non riuscirebbe a mio avviso a elevare, nonostante l'aggiunta post cottura del formaggio di capra e del paté di olive nere.

Si tratta della mia unica modifica, che rimane comunque nello spirito dei 5 ingredienti base + ciò che abbiamo in dispensa. Se non avessi avuto l'aglio granulare, avrei tritato molto finemente 2 spicchi d'aglio. 

lunedì 19 febbraio 2024

Torta di pistacchio, mandorle e nocciole


"Questa volta finisco su Cucinaremale", mi dicevo sabato scorso mentre preparavo questa torta. Invano cercavo di rassicurarmi circa il fatto che erano tutti sapori che stavano bene insieme: la farina di nocciole, mischiata a quella di pistacchi e mandorle, mi faceva una gran paura. Per fortuna mi sbagliavo: si è rivelata la nota vincente, che ha regalato al dolce quel quid in più.

L'occasione di preparare questo dolce è stato l'incontro mensile con gli amici della Fraternità, seguito dalla consueta cena. A dire il vero avevo in mente di preparare tutt'altro dolce, ma le contingenze mi hanno costretto a cambiare direzione. L'ispirazione è giunta dall'inossidabile Ottolenghi, temperata però dalla necessità di consumare dei pacchetti di farine di frutta secca che stavano in dispensa da un po' di tempo; ed ecco che il cocco disidratato della ricetta originale viene sostituito dalle nocciole e parte della farina di mandorle è sostituita da quella di pistacchio. Il risultato è stato una torta buonissima, dove tutti i sapori si fondono alla perfezione, apportando ciascuno la sua nota distintiva, ma senza sovrastare sugli altri, in un'armonia di sapori perfettamente bilanciata.

La ganache all'acqua completa il tutto, aggiungendo quella nota di goduriosità che tanto ci piace. Se quindi la ricetta originale ricordava molto le torte capresi bianche nostrane, questa se ne discosta un poco grazie alle note tostate distintive della nocciola e a quelle, delicate ma altrettanto caratterizzanti del pistacchio - rigorosamente di Bronte, portato dalla Sicilia la scorsa estate.

Avevo giurato a me stessa, in gennaio, che non avrei più preparato alcun dolce fino a giugno. C'est la vie... e del resto, perché no?